16. Compiti.

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“Ma guardali che carini” sento dire da qualcuno, ma i miei occhi sembrano non volerne sapere di aprirsi.
Non ricordo esattamente a che ora questa notte ho chiuso gli occhi, ma mi sembra di aver dormito pochissimo.
“Non svegliateli, abbassate la voce” dice qualcun altro, però proprio non riesco a decifrare la provenienza della voce, né faccio troppo caso a quanto viene detto.
“Sono qui, vi sento” afferma una voce… accanto a me?
Apro velocemente gli occhi e mi rendo conto di essermi addormentata sul divano, sotto la presa stretta di Alex sulla mia schiena.
Sono immobile, non riesco a muovere un singolo muscolo, quasi come fossi pietrificata. Il suo respiro dietro il mio collo è caldo, rilassato, così come la sua stretta sul mio corpo.
Vorrei muovermi, dire qualcosa, ma non ne ho il coraggio, non sotto gli occhi di tutti.
“Non volevamo svegliarvi” sento dire da Elena, seguita da qualche risata di qualcun altro.
Il ragazzo al mio fianco si muove di qualche centimetro, posso avvertire che sta sbadigliando e che ha appena sollevato il busto dalla superficie morbida sulla quale io ancora non riesco a staccarmi per l’imbarazzo.
Giro la testa dall’altro lato, ma appena lo faccio Alex si cala di nuovo per potermi osservare.
“Buongiorno” sorride leggermente. “Ti ho svegliata?”
“N-no, io… ero già sveglia” confesso. “Mi dispiace essermi addormentata, potevi svegliarmi e andavo a letto, stanotte.”
“Guarda che credo di essermi addormentato prima di te, è okay” risponde lui tranquillo.
Mi strofino il viso con le mani cercando di connettere con la realtà.
“Vado a fare una doccia” rispondo frettolosamente, salutando in modo veloce i ragazzi che erano seduti a tavola per fare colazione.

È l’ennesima volta che dormo con lui, non va bene, non va affatto bene.
Non voglio che lui pensi che io provi qualcosa perché non è così, ma sembra sempre che io lo faccia apposta, che cerchi qualsiasi pretesto, qualsiasi occasione buona per restare con lui il più tempo possibile.
L’acqua bollente scorre sul mio corpo ed io provo a scacciare via qualche pensiero, ma non ci riesco; l’unica cosa che continuo a fare è solo rimuginarci ancora di più.
Sbuffo per questa situazione strana e accantono l’idea di restare chiusa qui dentro per altre otto ore almeno. Avvolgo il mio corpo in un telo rosa, spazzolo i capelli bagnati ed esco dal bagno, trovando Carola stesa sul mio letto ad aspettarmi.
“Che ci fai qui?” chiedo alla ballerina mentre frugo nel cassetto per cercare l’intimo da indossare.
“Noi due dobbiamo parlare” dice lei con fare minaccioso, ma io non le do corda, continuando a cercare poi qualcosa da tenere in casa per stare comoda.
“Non so di che cosa tu stia parlando” faccio spallucce, chiudendomi di nuovo nel bagno per potermi cambiare senza telecamere.
“Lo sai bene, Lidya!” la sento alzare di poco la voce dall’altro capo della stanza.
Appena sono abbastanza presentabile, esco dal bagno con ancora i capelli bagnati e vedo Carola con le braccia incrociate al petto e con un sopracciglio alzato che aspetta una mia risposta.
“Ancora?” dico ridendo e collegando il phon alla spina.
“Avete dormito insieme, di nuovo” sottolinea l’ultima parola con enfasi.
“Quindi?” rispondo come se nulla fosse, ma in realtà dentro di me sapevo che Carola avesse ragione. Agli occhi degli altri non poteva sembrare una semplice amicizia, ma lo era e forse magari anche agli occhi di Alex poteva sembrare il contrario e non voglio che lui pensi che io voglia altro da lui, non voglio fare la figura della scema, specialmente se per lui io sono solo una poveretta che è stata tradita dal suo ragazzo.
Chissà cosa pensa di me, adesso.
“Quindi due amici non dormono insieme scappando poi imbarazzati il giorno dopo.”
“Vuoi farmi credere che tu e Luigi non avete mai dormito insieme, neanche una volta?” cerco di deviare il discorso per non andare nel panico.
“Si ma cosa c’entra questo-”
“Oddio quando hai dormito con Luigi?” quasi urlo, ma lei spalanca gli occhi quando si rende conto di cosa ha appena detto e corre a chiudere la porta della stanza.
“Abbassa la voce!” mi ammonisce, ma io sono troppo esaltata da questa confessione.
“Non cambiare discorso, quando hai dormito con Luigi?” sussurro spegnendo l’apparecchio fastidioso che stavo utilizzando per asciugare i miei capelli.
“Prima che tu entrassi qui dentro, ma non cambiare tu discorso, stavamo parlando di te.”
La guardo confusa, cerco di collegare vari momenti per capirci qualcosa, ma nella mia testa è tutto abbastanza confuso.
“Scusa eh, ma se questa storia va avanti da un po’, perché tu e Luigi sembrate sempre essere al punto di partenza?”
“Lidya.”
“Ascolta, tra me ed Alex non c’è nulla, dico sul serio. Semplicemente mi sta accanto in un momento difficile della mia vita, tutto qui, anche Luigi è tanto premuroso nei miei confronti, eppure nessuno dice nulla su noi due” affermo sistemando le varie cose che avevo sparso per il bagno.
“Perché non ci dormi con Luigi, non ci stai sempre appiccicata come con Alex, non dai modo con Luigi di pensare che ci sia qualcos’altro.”
“Perché con Alex sì?” mi giro di scatto per guardarla.
“E me lo chiedi anche, Lì? Già quando sei entrata sembrava che fosse scattata una scintilla, tipo colpo di fulmine improvviso, ma da quando ti sei lasciata la cosa si è accentuata ancora di più” commenta sedendosi di nuovo a bordo letto.
“Non so cosa vediate voi, ma posso assicurarti che non c’è niente, non c’è malizia in quello che facciamo. Gli voglio solo un gran bene, sul serio.”

Ammirare tutto - Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora