Capitolo 1

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SANEM
Sono Sanem Aydin ho appena compiuto 19 anni e mi sono diplomata come commercialista, ho deciso di prendere alcuni mesi di riposo, per poi iscrivermi all'università, vivo con i miei genitori Mevkibe e Nihat sono figlia unica, o non proprio, perché mio padre prima di mia madre era stato già sposato e aveva avuto due figli, Embre che ora ha 25 anni e Leyla che ne ha 22, proprio durante la sua nascita, Aydana la moglie di mio padre, ha perso la vita.
Solo una volta cresciute, nostro padre ci ha raccontato l'intera storia, e anche il motivo per il quale ne Leyla e ne Embre hanno mai vissuto con noi, nonostante l'ottimo rapporto tra tutti.
Ricordo quando con tanta umiltà, mio padre ci ha detto che dopo la morte di Aydana si è ritrovato da solo, con un bambino 3 anni e una neonata, doveva lavorare per mantenerli è così i nonni materni dei figli, si sono offerti di occuparsi di loro a tempo pieno e per loro, sarebbe stata anche una grande distrazione per il dolore della perdita della loro figlia.
Ci ha raccontato che la sera tornava a casa da loro, li metteva a letto e poi in solitudine, tornava nella casa dove aveva sempre vissuto con la moglie, per alleviare il suo dolore, aveva cominciato a bere e per alcuni giorni, non si è fatto vivo nemmeno con i figli, a quel punto è subentrata mia madre Mevkibe, che amica di vecchia data di Aydana e anche di Nostro padre, quando si è accorta del problema ha deciso di aiutarlo, ha cominciato a fargli trovare la cena pronta, ha trascorso con lui serate a parlare di sua moglie, dove insieme piangevano per la mancanza e ridevano per episodi vissuti, grazie al suo supporto, mio padre aveva trovato un interesse diverso dal bere e aveva ricominciato a vedere assiduamente Embre e Leyla.
Dopo 2 anni si è reso conto di provare un sentimento per mia madre e raccogliendo tutto il coraggio, si è dichiarato, lei all'inizio un po' indecisa, alla fine ha accettato, perché ricambiava tutti i suoi sentimenti.
Però, questo loro amore è stato messo a dura a prova, perché i suoi suoceri non hanno ben visto questo amore è così, avendo possibilità economiche non indifferenti, hanno fatto modo e maniera di ottenere l'affidamento dei nipoti, hanno sempre permesso loro di vedere il padre e in alcune circostanze anche mia madre ,che oltre ogni cosa, era legata e affezionata a loro, sopratutto ad Embre che avendo 3 anni alla morte della madre, lo aveva vissuto di più.
1 anni dopo il loro matrimonio sono nata io, mio padre è stato molto presente a volte anche troppo, ma dopo aver ascoltato questa storia, ho capito che tutte le mancanze che aveva avuto verso Leyla e Embre le stava dando a me.
Io e i miei fratelli abbiamo un ottimo rapporto, poi una volta cresciuti, non c'erano vincoli legali che ci impedivano di stare insieme, abbiamo fatte vacanze, gite o semplici giornate passate a casa tutti insieme. Ma entrambi hanno sempre scelto di restare a vivere con i nonni, Leyla diceva che era una questione di rispetto nei loro confronti, che ad ogni modo si erano occupati di loro, non facendogli mancare mai nulla, tutti noi abbiamo sempre accettato e compreso questa loro scelta, forse mio padre avrebbe voluto altro, ma anche se soffriva, non lo faceva vedere a nessuno di noi.
I nonni dei miei fratelli non mi hanno mai accettata volentieri in casa loro, io ero la figlia fortunata, quella che aveva i genitori, mentre i loro nipoti erano stati privati della mamma e anche del loro papà, perché lui aveva scelto un'altra donna.
Solo una volta cresciute, visto che io e Leyla siano molto unite, con me si sono un po' sciolti, o meglio non mi hanno  mai invitata ad entrare in casa loro e mai una volta a pranzo o cena, se succedeva, era perché I miei fratelli lo facevano e loro, non gli negavano questa richiesta, spesso ho rifiutato, perché sopratutto il nonno mi trattava con  astio,  come se fossi io la causa del suo dolore, dopo la sua morte,  la nonna ha cominciato a rivolgermi almeno un minimo di parola, ma nulla di più.
La mia famiglia ha passato momenti difficili, la casa in cui ero nata, visto che era di proprietà dei nonni dei miei fratelli, ci è stata tolta, mia madre aveva perso il lavoro per occuparsi di me, quindi un mutuo non è mai stato concesso hai miei genitori, ma non si sono buttati giù, mio padre ha trovato una piccola casa in affitto, sempre nel nostro quartiere perché non voleva allontanarsi da Leyla e Embre che erano mortificati, per il comportamento dei nonni nei nostri confronti.

Io e Leyla passiamo ogni giorno insieme e dopo che è stato ufficializzato che  mi sono diplomata con 110 e lode, lei è Embre, durante la cena in famiglia, per festeggiare mi hanno regalato un biglietto aereo per l'Italia, precisamente Roma, la capitale , le mie amiche sarebbero partite il giorno seguente, era un viaggio regalo per il diploma, ricordo di come mi sono commossa, perché desideravo da morire questo viaggio, ma sapevo che i miei genitori non potevano permettersi di regalarmelo e per me, andava bene comunque, sarei andata al mare qui con mia sorella e per me era perfetto così. La stessa sera Embre ci ha confessato di aver deciso di andare a convivere con la sua fidanzata Guliz, noi eravamo tutti contenti, mentre lui non lo sembrava totalmente e alla richiesta di mio padre, lui quasi sentendosi colpevole, ha confessato che la nonna, le aveva regatato, intestandogliela, la casa che prima apparteneva a mio padre e loro madre, ovviamente per tutti noi non era un problema e mio padre, dopo averlo rassicurato e abbracciato, gli ha espresso tutta la sua gioia, nel sapere che sarà proprio lui a dare di nuovo vita in quella casa, che per quanto assurdo ci aveva visto nascere tutti, mio padre diceva che era una casa fatta solo di amore, perché li aveva vissuto con le donne più importi della sua vita e sopratutto, perché li aveva ricordi di noi.

Sono in aeroporto con Ayhan e Piryl ed hanno appena chiamato il nostro volo.
Mi siedo al lato del finestrino e consapevole che questo viaggio sarà una liberazione per me, sarà come staccare la spina da tutto e tutti, anche perché, da pochi mesi, avevo anche scelto di lasciare il mio fidanzato Yghit, era diventato noioso, non faceva che progettare ogni cosa, quando mi sono accorta che stava cercando di progettare anche la mia vita, ho chiuso, nessuno poteva decidere per me, solo io lo avrei fatto, nel bene e nel male.

CAN
Sono Can Divit ho compiuto da poco 22 anni, il mio sogno è sempre stato diventare avvocato, ma dopo il diploma, mio padre ci ha abbandonati è andato all'estero con una ragazza, forse poco più grande di me, da quel momento ho chiuso i rapporti con lui. Mia madre è stata coraggiosa, non si è demoralizzata, si è rimboccata le maniche ed ha cominciato a lavorare come domestica in alcune famiglie, mio fratello Serkan che come me voleva diventare avvocato, aveva da poco cominciato l'università, ed era disposto a lasciare tutto, per andare a lavorare e aiutare mia madre, visto che ci erano rimasti i debiti di mio padre, ed anche il mutuo da pagare, ma io gli ho proposto di continuare a studiare, magari di trovare un lavoretto solo per mantenere i suoi studi e non pesare su nostra madre, mentre io, vista l'estate avrei potuto lavorare attivamente, non era molto d'accordo ma alla fine l'ho convinto, con la promessa a settembre avremmo trovato un'altra soluzione, per fare in modo che anche io frequentassi l'università.
Sono passati 3 anni, ed io non ho mai nemmeno fatto domanda, avevo trovato un lavoro in palestra, cosa che ho sempre amato, e ad oggi sono diventato un responsabile, ho un buonissimo stipendio, che mi permette di aiutare mia madre in casa, ma anche di poter fare una vita come tutti i ragazzi della mia età.

Mio fratello si è laureato, ed io ho messo da parte un po' di soldi, per regalargli il viaggio che ha sempre sognato fin da bambino, Roma.
Stiamo festeggiando con amici e parenti, so che il suo amico Ceycey, un tipo a dir poco strano, ma molto simpatico sarebbe partito tra alcuni giorni proprio per Roma, così ho fatto in modo che facessero questo viaggio insieme.
Una volta dato il mio regalo, mio fratello era senza parole, non Ha smesso di ringraziarmi per almeno 10 minuti consecutivi, mi ha ringraziato, non solo per il regalo, ma anche per aver fatto in modo e maniera, anche rinunciando io stesso al mio sogno di essere avvocato, per permettere a lui di esserlo.
Una volta arrivati a casa, mia madre ci chiama nel salotto e dopo aver ribadito, il suo essere fiera e orgogliosa di noi, ha tirato fuori dalla borsa una busta, era indirizzata a me, l'ho aperta curioso, ed era un biglietto aereo per Roma, ricordo di averla guardata incredulo e lei, con la voce rotta dal pianto ha detto che come io avevo regalato un sogno a mio fratello, lei lo voleva fare con me, perché tutto questo, era stato possibile, solo grazie a me, noto che mio fratello è suo complice e la guardo interrogativa, perché lui non doveva sapere il mio regalo per lui, quindi come poteva aver fatto il mio? Mio fratello che conosce ogni mia espressione del viso, subito mi tranquillizza, dicendomi che era all'oscuro  del regalo che lui è mamma mi avevano  fatto, lui aveva solo contribuito, tutto il resto lo aveva fatto lei.
Ci abbracciamo forte e siamo uniti più che mai, la mia soddisfazione è stata questa, con sacrifici, tanti sacrifici da parte di tutti, siamo riusciti ad ottenere ciò che volevamo, senza l'aiuto di nessuno. Noi insieme eravamo forti e lo saremmo stati per tutta la vita.

Siamo in aereo porto insieme a Ceycey e chiamano il nostro volo, mi siedo al lato del finestrino e sono felice, dopo tanto tempo mi sento libero, spensierato, la ruota sta cominciando a girare nel verso giusto e se Allah vorrà, mio fratello troverà subito un lavoro da avvocato, ed io potrò lavorare meno e finalmente iscrivermi all'università.

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