Capitolo 14

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SANEM
Sono passati 15 giorni da quando ho saputo della malattia di mia sorella, lei sembra sempre la stessa, mentre io mi sento diversa, mi sento più responsabile, infatti ogni momento libero cerco di passarlo con lei, soprattutto cerco di prendermi cura dei bambini, lasciando così a lei, la possibilità di riposarsi, mia sorella non ha mia più aperto il discorso sulla malattia e questo non so se è un bene o un male, sinceramente.

Come ogni mattina sono a lavoro, ci sono i saldi e il negozio e pieno di gente, sento il mio telefono vibrare in continuazione, da quando avevo saputo di mia sorella, anche se con il silenzioso, lo portavo sempre con me per paura.
Con la scusa di controllare la taglia di un capo, vado in magazzino e guardo il telefono, ci sono 2 chiamate di casa di mia sorella, 3 di Can e alcuni messaggi whatsapp di Can, vado subito in panico e anziché vedere i messaggi chiamo Can, che dopo il primo squillo risponde subito

< Sanem...>

< Can che succede?>

< mi ha chiamata Olga, tua sorella si è sentita male, io sto andando, ma c'è un traffico pazzesco....tu sei più vicina..>

Dalla voce è molto preoccupato

< ok vado subito... ti chiamo appena arrivò >

Chiudo la chiamata e corro, vado a sbattere proprio contro la cliente che aspettava notizie sulla taglia del capo che aveva scelto,

< allora c'è la mia taglia?>

la guardo ma non rispondo, raggiungo la cassa dove il mio principale sorridente incassava soldi

< io devo andare>

mi guarda furioso

< stai scherzando? È pieno di gente Sanem >

scuoto la testa e nel frattempo prendo la mia borsa

< mi dispiace, ma devo andare mia sorella...>

mi guarda severo

< Sanem ti sono sempre venuto incontro, ma stavolta non mi importa che problema hai... se esci ora dal negozio, non tornare più>

avevo bisogno di questo lavoro perché era la mia unica entrata economica, ma mia sorella, era più importante, senza degnarlo di uno sguardo, esco dal negozio e raggiungo la macchina, collego il telefono alla macchina e chiamo casa di mia sorella, risponde subito Olga

< Olga sono Sanem... Leyla come sta?>

< oh Sanem, tua sorella è svenuta, io ero vicino a lei e ho impedito che cadesse dalle scale, ora si è
ripresa...>

Sento un po' di confusione

< Sanem non è successo nulla, un semplice svenimento...stai tranquilla >

La voce di mia sorella e autoritaria, come se volesse liquidarmi in questo modo

< Leyla due minuti e sono da te...>

Sbuffa

< Sanem non c'è bisogno>

Chiudo la chiamata con lei e chiamo Can

< Sanem sei arrivata?>

< quasi, ma ho parlato con lei e...>

Mi interrompe

< si anche io... mi ha detto di non andare... ma Sanem io sono stanco di fare finta di nulla...>

Lo interrompo

< la penso come te, comunque io sono arrivata, ti aspetto e poi la portiamo insieme dal suo medico
ok?>

< ok, Massimo 10 minuti e sono a casa>

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