Capitolo 26

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CAN
Apro gli occhi e accoccolata a me c'è lei, mia moglie, la donna che ho sempre amato incondizionatamente, la donna che per anni d rimasta nascosta nel mio cuore

< papà...>

la voce di Kiras mi fa entrare in panico, io indosso solo i boxer e Sanem solo i slip, sarebbe molto imbarazzante

< Sanem svegliati>

apre gli occhi

< papà >

sentendo anche lei la voce di Kiras sgrana gli occhi

< Can sono nuda cazzo >

afferro al volo una mia maglietta e Sanem l'indossa, giusto in tempo, prima che Kiras faccia irruzione nella nostra camera

< papà... ti sto chiamando da due ore>

Kiras sale sul letto, guarda Sanem

< zia perché hai la maglietta di papà?>

Sanem guarda la maglietta e ride nervosa

< ma pensa.... Non me ne sono accorta, ieri sera ero così stanca che ho sbagliato >

Bulut piange

< mammaa>

Sanem subito si alza e lo raggiunge in camera, Kiras mi guarda e punta il dito contro di me

< Can Divit mi nascondi qualcosa?>

sorrido

< addirittura Can Divit e non papà? Comunque no signorina, non ti nascondo nulla... o comunque nulla che sia importante per te ora>

mi guarda assottigliando gli occhi

< vedi qualcosa nascondi allora >

sorrido perché la mia bambina era molto intelligente, ed è proprio per questo, che non ho negato in modo categorico che le sto nascondendo qualcosa, ma prima di dirle di me e Sanem, ne avrei voluto parlare con lei.
Sanem entra in camera con Bulut in braccio Kiras mi guarda

< facciamo colazione?>

annuisco e mi alzo dal letto

  < ok vai a mettere le ciabatte però>

annuisce e corre verso la sua camera, mi avvicino a Sanem che era sulla porta della nostra camera che aspettava Kiras, mi avvicino da dietro e bacio il suo collo, mentre con la mano accarezzo il suo interno coscia nel punto esatto dove terminava la mia maglietta che indossava

< Can che fai? Kiras potrebbe...>

non termina la frase che appunto Kiras compare avanti a noi.

Abbiano fatto colazione e Sanem non mi ha degnato di uno sguardo, suona il mio telefono, e una telefonata di lavoro quindi mi allontano.
Mentre parlo al telefono Sanem mi passa avanti e sale le scale mentre i bambini rimangono in salotto a guardare la tv.
La raggiungo in camera, si sta preparando i vestiti da indossare

< Sanem...>

mi guarda, ma abbassa subito lo sguardo e questa cosa non mi piace, mi avvicino e con un dito le tirò su il mento

< guardami per favore>

in questo momento ho paura che si sia pentita, paura che non abbia provato ciò che ho provato io stanotte, ma devo saperlo, se così fosse almeno mi comporterò di conseguenza, mi guarda

< Sanem se ti sei pentita...se per te non ha significato nulla stanotte....>

scuote la testa

< Can che dici...stanotte è stato bellissimo... ma è proprio questo che mi fa paura... insomma Kiras... poteva vederci stamattina... io sono molto imbarazzata, non so come comportarmi >

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