Capitolo 4.

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Harry dormi benissimo quella notte, con il corpo di Louis premuto contro il suo si sentiva in pace con il mondo.
Era finalmente riuscito a dormire per più di quattro ore.
A casa dormire era impossibbile, i genitori litigavano sempre, urlavano, sbattevano porte tiravano oggetti e sembravano non stancarsi mai, era un inferno.

Quella troppa pace gli sembrava sospetta, solitamente nulla andava bene nella sua vita, e fu così anche quella mattina.

Non fece tempo ad aprire gli occhi che gemiti e incintamenti arrivarono alle sue orecchie, gemiti di piacere puro, gemiti che erano di Louis, ne era sicuro, avrebbe riconosciuto la voce del suo primo bacio anche in mezzo a mille persone.

'Max, Dio mio, fottimi più forte, più a fondo, cazzo!' ed il liscio urlava, gemeva.

Harry non aveva il coraggio di alzarsi dal letto, non aveva il coraggio per girarsi e per guardare ciò che stava succedendo a pochi metri da lui.
I suoi occhi si riempirono di lacrime.
Sapeva quali fossero li accordi del club, lui era solo di Louis, ma Louis poteva essere di altri.
Questo gli fece male.
Come poteva il liscio fargli una cosa del genere? Come poteva farsi fottere a pochi metri da lui? Come poteva non averlo svegliato con baci e dolcezza? Come poteva fare a pezzi così il suo cuore?

Harry scoppiò a piangere, un pianto disperato fatto di singhiozzi e grida.
Si aggrappò con tutta la forza che aveva alle lenzuola e morse forte il cuscino, sperando di non farsi sentire, ma non fu così.

I gemiti che prima sentiva provenire dalle labbra di Louis, svanirono.

'Oh cazzo!', era il liscio.
Poi Harry sentì un tonfo e capì che la porta fosse stata chiusa.
Pochi secondi dopo un piccolo corpo caldo si accovacciò di fianco a lui.
Non voleva guardarlo negli occhi, non voleva parlarci, non voleva perdonarlo.

'Harry, piccolo, scusami. Non-non avrei dovuto farti sentire tutto questo, non avrei dovuto farti sentire così, ti prego, scusami, ma questo è il mio lavoro e quel tipo aveva voglia di fottermi e io avevo voglia di un caz-'
'Smettila!', il riccio si alzò dal letto ma non guardò Louis.

'La devi smettere, avevi voglia di scopare? Questo è solo lavoro per te? Avevi voglia di un cazzo dentro il tuo culo fantastico? Bene, per me non è così, okay? Sei stato il mio dannato primo bacio, Louis, ti rendi conto di quanto il primo bacio possa contare per una persona?'. sputò fuori il riccio, continuando a piangere.

'I-io non posso non lavorare Harry, tu sei così bello, dolce, timido e così puro, sei tutto mio, ma devi capire che io non posso essere tuo, non per adesso, ho bisogno di questo lavoro, ho bisogno di un posto caldo in cui restare la notte, e mi dispiace, sì, mi dispiace così tanto che tu abbia sentito tutto, ma questo sono io, e lo sai Harry, lo sai, purtroppo.', gli rispose Louis.

'Sì, lo so, e devo accettarlo, ma questo non vuol dire che non possa darmi fastidio, mi hai ferito, mi ha fatto male sentirti così preso con un'altra persona, ti conosco da quanto? Trenta ore, Louis? Ma sei già importante, mi hai stretto a te stanotte, e Dio, ne avevo così bisogno, ne ho così bisogno, così bisogno di una persona che possa amarmi, anche per finta, ho così bisogno di te.'.

Louis per poco non si mise a piangere di fronte a quelle parole stupende.
Come poteva Harry essere così buono e perfetto? Come poteva volere qualcuno che lo amasse anche per finta?
Il riccio, secondo il liscio, meritava una di quelle storie come quelle che si leggono nella favole, meritava un principe azzurro, meritava qualcuno che lo svegliasse riempiendolo di baci e che gli preparasse la colazione ogni mattina, qualcuno che si accoccolasse con lui la sera prima di dormire e che amasse solo e soltanto lui.
E tutto ciò, Louis non poteva darglielo, anche se avrebbe voluto.

'Ti prometto che non succederà più, Harry, andò a fare il mio lavoro in un'altra stanza, ma tu resta con me, ti prego, ho così tanta voglia di baciarti, ho così tanta voglia di farti stare bene che neanche te lo immagini, sei mio, mio.'
E Louis annullò di nuovo le distanze, prendendo tra le braccia il riccio e attaccandolo al muro, per poi riempirgli il collo di succhiotti.

I gemiti che uscirono dalle labbra del riccio fecero andare fuori di testa Louis.
Harry era una continua tentazione per lui, quelle labbra erano un droga e il sapore della sua pelle era così inebriante, non capiva più nulla.

'Sono così fottutamente eccitato', sussurrò il liscio sull'orecchio del suo amante.
Prese la mano di Harry e l'appoggio sulla sua erezione che era coperta solo dai boxer.
'Lo senti, piccolo? Lo senti cosa mi fai? Ti voglio così tanto', continuava a sussurrargli.

Harry non capiva nulla, pensava di essere in paradiso.
Continuava a boccheggiare in cerca di aria e a gemere il nome di Louis.
Fino a quando quest'ultimo non s'inginocchiò di fronte a lui.

Due aggiornamenti in un giorno? Woah.
Piccolo ringraziamento a tutti i commenti e i messaggi che mi mandate. x

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