Capitolo 20.

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Due settimane erano già passate, e..

'Ancora, ancora, ancora', urlava Harry, stringendo Louis a sé..

Vennero entrambi un paio di minuti dopo, insieme.
'Dio mio, piccolo, così mi ucciderai', disse il maggiore, ridendo e accarezzando i capelli ricci del minore, che aveva il viso appoggiato al suo petto.
'Te l'avevo detto da un pezzo che ti volevo ed ero pronto, ora dovrai accontentarmi sempre, lo sai?', gli rispose il riccio, avvicinando il volto a quello del maggiore per chiedere un bacio che non tardò ad arrivare.
'Mmmh', gemette Harry, mettendosi a cavalcioni su Louis.
'Ho voglia, tanta voglia, troppa voglia', continuava a dire il minore, dondolandosi sull'erezione dell'altro.
Prese a baciarlo sul collo e poi a succhiare e marchiare con i denti, lasciandogli un enorme segno violaceo.
'Mio', sussurrò.
'Sempre', rispose il maggiore.
'Adesso mi scopi di nuovo?', gli chiese Harry, mettendo su una faccia da cucciolo.
E come poteva Louis resistere ad una tale bellezza? Non poteva, per cui..

*
*
Quel tardo pomeriggio, Harry si recò a lavoro, non prima di aver salutato Louis con un lungo bacio, dicendogli che gli sarebbe mancato e che non vedeva già l'ora che arrivasse sera.
Il maggiore invece si recò a quel poco che restava del club.
Aveva scoperto che era andato a fuoco l'ingresso e una parte delle camere al piano inferiore, non danneggiando gravemente quelle al piano superiore.
Niall era ancora in ospedale per finire alcuni accertamenti e poi l'avrebbero mandato a casa, a casa..
A casa loro, a casa sua e di Harry.
Tutto ciò a cui il liscio riusciva a pensare era: addio privacy, invece che preoccuparsi del suo amico, lui pensava alla privacy. Che diavolo di problemi aveva?

Arrivò davanti a ciò che rimaneva del club, trovando altri ragazzi li davanti.
'Come cazzo si permettono di chiuderci il posto e non farcelo ristrutturare?', diceva uno di questi.
Louis non ci poteva credere.
'Ehi ragazzi, che succede?', chiese titubante.
Matthew (uno dei pochi che conosceva li dentro) gli spiegò che gli addetti del comune erano venuti per valutare i danni e per fare un preventivo, ma che invece tutto era andato in fumo visto che avevano scoperto che non venire pagato l'affitto da cinque mesi e che quindi avrebbero venduto il club a qualcun altro.

Louis si prese i capelli tra le mani e li tirò. Come avrebbe fatto ora? Per una volta che tutto andava bene nella sua vita. Per una volta che aveva amore, benessere, lavoro e casa, tutto si distruggeva così. Doveva trovare una soluzione. Al più presto.

*
*
Quando Harry rientrò quella sera, trovò la casa buia, e ciò gli fece paura. Odiava stare da solo. Odiava restare senza il suo amore.
'Louis', urlò. Ma non ricevette risposta.
Andò a cercarlo in cucina, nel caso stesse ascoltando musica con gli auricolari e non lo avesse sentito, ma non lo trovò. Andò a cercarlo in camera, nel caso si fosse addormentato per tutto il sesso che avevano fatto quel giorno, ma non lo trovò.
E fu li che andò in panico.
Prese il telefono e lo chiamò, non ricevendo risposta.
Proprio in quel momento la porta di casa si aprì, rivelando un Louis pieno di lividi e sangue sui pantaloni.
'Oddio, oddio amore, oddio! Che ti è successo?', chiese il minore, correndogli incontro.
'Aiuto', fu l'unica cosa che riuscì a sussurrare il maggiore, per poi svenire.
Harry pianse.
Chiamo la polizia, l'ambulanza, chiunque.
Urlò a squarciagola.
Sirene arrivarono.
Un pallido Louis fu trasportato in ospedale d'urgenza.
'È stato molestato', fu l'ultima cosa che sentì il riccio prima di vomitare, chiudendo poi gli occhi in crisi di panico.

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Non mi odiate, okay?
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Love ya all.

S.

Il club dei vergini.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora