Capitolo 23.

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Non sapeva più come gestire la situazione, non riusciva più ad andare avanti così, gli servivano amore e sostegno, gli serviva la sua persona accanto.

Non lo vedeva da quasi un mese e gli mancava come l'aria, ma sapeva anche che stargli lontano era un bene per entrambi. Lou si doveva riprendere e la sua forza doveva essere quella testa riccioluta e quella piccola nocciolina che cresceva dentro di lui e che ora si poteva notare, non molto, ma quel piccolo rialzo lo si vedeva e lo amava, Dio mio, Harry lo amava con tutto il suo cuore.


Era steso nel divano, con un pacco di gelato tra le mani e con una di queste ad accarezzare il suo piccolo pancino, la televisione era ad un volume minimo ed il telefono squillò, distogliendolo dai suoi pensieri. Allungò un braccio dietro di lui e prese il telefono per poi rispondere svogliato.


'Pronto, chi parla?'

'Salve Signore, la chiamiamo dalla clinica in cui è ricoverato il suo compagno, la chiamiamo per avvisarla che non sta facendo progressi e che chiede sempre di lei,particolarmente oggi, non vuole uscire da camera sua e si rifiuta categoricamente di mangiare se non la vede, per cui, per favore, se può venire qui sarebbe fantastico', gli disse l'uomo dall'altra parte della cornetta.

Harry non si preoccupò nemmeno un secondo di come potesse apparire una volta arrivato all'ospedale che si precipitò giù per le scale, chiudendosi poi in macchina, accendendola dirigendosi poi all'ospedale, dove arrivò ventotto minuti dopo.


Il riccio appena arrivato era corso direttamente in camera del suo amore.

Vane erano state le infermiere che lo rincorrevano in qualche modo per l'ospedale, non le sentiva nemmeno, tutto ciò a cui riusciva a pensare era Louis, solo e sempre lui.

Aprì la porta e ciò che vide lo lasciò senza fiato..


Quello non era Louis.

Quello era la rappresentazione di un Louis in fin di vita, non poteva essere lui,non ci credeva, no.


Il liscio alzò gli occhi appena sentì la porta aprirsi, spalancò quei pozzi azzurri e pianse, non trattenendosi.

Harry lo sentiva sussurrare un: 'sei qui, sei qui, sei qui, siete qui' continuo, e per poco non iniziò a piangere anche lui, ma si fece forza, avvicinando al letto in cui il suo amore era seduto in lacrime.


'Amore, ehi', Harry lo intrappolò tra le sue braccia e lo cullò, proprio come si fa con i neonati, sussurrandogli parole dolci, cercando di calmarlo in qualche modo, e ovviamente ci riuscì.

'Non immagini quanto mi sei mancato, H. Come stai? Ti amo così tanto, così tanto. Sei qui per riportarmi a casa, vero? Sei qui perché mi rivuoi con te, vero? Come sta Nocciolina? Cresce bene? Sei bello, sei mio, quanto sei bello, mi baci?', il liscio continuava a parlare senza mai fermarsi.

Qualche tempo fa il primario che teneva sotto controllo Louis gli aveva spiegate che il liscio era sempre sotto farmaci forti che riuscivano a farlo rialzare in qualche modo, ma che lo portavano ad avere forti sbalzi d'umore, per lui normali.

Harry si accorse in quel momento che tutto ciò che il dottore gli aveva detto era vero,purtroppo.


'Louis, stiamo bene, tu come stai?', fu l'unica cosa che uscì dalla bocca del riccio.

Il liscio lo guardò per un istante, guardò i suoi occhi, la piccola pancia e poi le sue labbra,e si avvicinò a quelle, ma Harry si scansò all'ultimo minuto..

'P-perché?', urlò il liscio, riuscendo a spaventare il minore ancora una volta.

'Perché non mi vuoi più,perché! Sono troppo grasso e brutto per te, vero? Odoro di farmaci ora e non ti piaccio più, cazzo!', continuò ad urlare.

'Louis, amore, io ti amo okay? Ti amo. Voglio solo che il prossimo bacio che mi darai sarà quando starai bene e fuori di qui, altrimenti niente più baci. Pensi di poterlo fare? Pensi di poter essere forte per me, mh?', chiese dolcemente il minore, accarezzando la schiena del liscio con movimenti circolari della mano.


'Voglio fare l'amore con te, lo vorrei fare ora, sempre!', gli confessò il maggiore, a testa bassa.

Harry sorrise tra sé.

'Potrai avermi quando vorrai una volta fuori di qui', disse, 'ehi Lou, guardami un secondo, per favore'.

Occhi negli occhi.

Azzurro nel verde.

Si innamorarono ancora,ancora più forte di prima se possibile.

Sorrisero entrambi senza motivo.

Harry riprese, tenendo il viso del maggiore tra le mani: 'Ti amo, okay? Ti amo come non ho mai amato nessuno prima d'ora, sei sempre stato la mia roccia, la mia felicità, il mio sorriso, il mio migliore amico, sei tutto, ora voglio essere io quel qualcuno per te. Ti chiedo di mettercela tutta,amore, metticela tutta per me e questo piccolino qui, noi ti aspettiamo a casa. Sono così stanco di dormire da solo, risvegliarmi senza di te, di non sentirti cantare sotto la doccia, di vivere senza tutti i tuoi baci durante la giornata, mi manchi tanto,e potrai avere molto più di questo una volta tornato a casa.', e lo baciò.

Fu solo un soffice sfioramento di labbra ma WOW, Louis sentì uragani dentro, gli scombussolò tutto, un misto tra magia e miracolo.

Si staccò da quel bacio controvoglia, ne voleva di più perché Harry non era mai mai abbastanza per lui, era tipo la droga o forse qualcosa di più potente di tutto ciò, era il suo mondo, la sua rivoluzione, il suo nuovo inizio per qualsiasi cosa nella vita.


'Ti amo', si sussurrarono labbra contro labbra.
E quella fu una promessa.

E bastò.

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Ho corretto tutto, in teoria.
Non so quando aggiornerò visto che sto scroccando wifi ora.
Perdonatemi. Anyway, manca poco alla fine e poi.. sequel.
Commenti?
Baci.

S.

Il club dei vergini.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora