Capitolo 18.

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Harry dormiva con la testa appoggiata  sulla spalla di Louis da quasi un'ora.
Erano arrivati in ospedale da quasi due ore e ancora non avevano notizie del biondo. Erano stati momenti pieni di lacrime, di ansia e di paura, nessuno di loro sapeva cosa fosse successo, Niall era ridotto veramente male e i livell id'ossigeno in corpo erano veramente gravi, talmente tanto da averlo messo in codice rosso.


Louis stringeva il suo piccolo da quando quest ultimo si era addormentato su di lui e non aveva intenzione di lasciarlo andare, era la sua costante, la sua forza e aveva bisogno di qualcuno vicino, aveva bisogno di lui vicino.


Il riccio si svegliò mezz'ora dopo, da solo.

Andò in crisi due secondi dopo.
Si alzò di corsa e iniziò ad andare a cercare il liscio ovunque,trovandolo dieci minuti dopo alla reception dell'ospedale mentre chiedeva di Niall.


'Mi dispiace signore', diceva l'infermiera, 'possiamo dare notizie del pazienze solo a famigliari,gli amici potranno vederlo solo nel tempo apposito appena starà meglio, glielo farò sapere il prima possibile, ora vada pure a risedersi, mi sembra abbastanza stanco', e con questo Louis girò i tacchi pronto per andare a risedersi ma ritrovandosi Harry davanti a sé. Ci si tuffò tra le braccia e scoppiò a piangere.

'H-Haz, non voglio che muoia, è uno dei miei migliori amici, è semp-sempre stato presente per me ed è una felicità in quel posto di merda, i-io non voglio'.

Il riccio lo strinse ancora più forte e lo prese in braccio senza fare fatica, il liscio si aggrappò con le braccia intorno al suo collo e agganciando le gambe al bacino del più piccolo che prese a coccolarlo quanto più potesse.

'Amore, ehi, guardami' e Louis lo fece– 'Niall è forte, okay? Mi credi? Ce la farà, te lo prometto,tornerà a ridere e scherzare con noi, tu credi in lui, credici più che puoi!', e lo baciò delicatamente, cercando di trasmettere tutto l'amore e la forza, cercando di essere abbastanza per entrambi,almeno per quel momento.


'Louis Tomlinson?', urlò una voce dal corridoio.

Il liscio si staccò da quel bacio(purtroppo), scese da Harry e si girò verso colui che l'aveva chiamato.

'Sì, sono io', rispose titubante.

'Il suo amico Niall Horan mi ha detto che sicuramente lei sarebbe stato qui e che lei è l'unica famiglia che ha, per cui posso dire a lei, se è d'accordo', gli disse il dottor James, quello c'era scritto nel cartellino attaccato al camice.

'Certo, certo! Come sta? Mi dica che è vivo e che è sveglio, che tonerà a casa, che sta-', 'Lou, amore,calmo', gli sussurrò il riccio all'orecchio.


Il dottore sorrise ad entrambi, prima di parlare.


'Il vostro amico ha ustioni di secondo grado su gran parte del corpo, i livelli d'ossigeno erano bassi ma per fortuna l'abbiamo preso in tempo e ora i parametri sono più che buoni, aveva gran parte dei polmoni pieni di fumo ma stiamo cercando di fare del nostro meglio, è sotto flebo per zuccheri e cose varie che non sto qui a dirvi, userei termini medici che a volte non capisco nemmeno io', rise, il dottore, 'ma sta bene, è forte,sveglio e sta già a lamentarsi, potete vederlo, se volete', finì di dire.


Inutile dire che Louis scoppiò in lacrime di felicità ma che poi sorrise con un bambino di tre anni a cui si danno le caramelle, urlando un: 'sì cazzo, certo che voglio vederlo!', e correndo insieme ad Harry nella camera del biondo dopo aver saputo il numero della camera in cui era ricoverato, e dopo aver ringraziato il dottore, ovviamente.

Harry e Louis, sempre mano nella mano aprirono la porta della stanza e un: 'ciao cazzoni' gli si presentò davanti.

Corsero entrambi a soffocare Niall di abbracci.


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Questo è un capitolo di passaggio abbastanza noioso, lo so.
Il prossimo sarà meglio, ve lo prometto.
Cercherò di aggiornare prima dell'anno nuovo, okay? Voi intanto mi lasciate qualche commento?
Vi auguro un felice Natale, pieno di gioia e felicità.
All the love.

S.





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