Capitolo 9.

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Era da una settimana ormai che Harry viveva praticamente al club, anche se per lui era un po' difficile.

Un giorno di quella settimana era tornato a casa per prendere qualche vestito e qualche oggetto personale che sapeva gli sarebbe servito.

Aveva messo il tutto un una piccola valigia, ma quando stava per uscire dalla porta di casa, sua madre lo fermò, pregandolo di rimanere con lei.

Ma no, Harry non era rimasto.

L'aveva guardata negli occhi e aveva preso quei pochi soldi che la donna gli offriva, per poi andarsene per tornare da suo Louis.

Il suo Louis che, nonostante la sua permanenza al club, non aveva mai smesso di andare dai clienti, e tutto ciò, per Harry, era un colpo al cuore.

Ma Harry era forte, Harry avrebbe fatto di tutto e di più per il liscio, sopratutto rispettare il lavoro che svolgeva e senza fare stupide scenate di gelosia.

Louis aveva mantenuto la promessa, faceva sesso in altre camere e non nella loro, ed il cuore di Harry esplodeva ogni volta che ci pensava.

Inoltre, Louis gli aveva detto che i baci con i clienti erano stati fatti cancellare dal contratto, proprio perché voleva solo le labbra del riccio sulle proprie.

Harry l'aveva abbracciato e baciato a lungo dopo essere venuto a conoscenza di tutto ciò.

Louis voleva solo lui, ed il riccio, tutto ciò, non se lo sapeva ancora spiegare.

Harry stava accompagnando il suo amore in una delle camera in cui quest'ultimo avrebbe dovuto iniziare a lavorare tra qualche minuto.

Cercava di passare insieme a Louis il maggior tempo possibile, proprio per questo lo accompagnava ovunque, lo baciava e abbracciava in continuazione, ed al liscio di certo non davano alcun fastidio tutte queste attenzioni.

'Fai veloce e poi torna da me, okay?', gli aveva sussurrato Harry, lasciando poi un piccolo e bacio casto sulle labbra di Louis, che lo strinse a sé e incastrò il viso nel collo del riccio, per poi inspirare il suo profumo.

'Tornerò sempre da te, piccolo', e con ciò si staccò da Harry ed entrò nella camera, sperando veramente di finire in fretta.

-

Harry stava tornando nella loro camera, che, per fortuna, non distava tanto da quella in cui lavorava Louis, quando qualcuno lo scaraventò al muro.

'Ma guarda un po' qui, come ti chiami, dolcezza?'.

Un uomo che sembrava un armadio da quanto alto e pompato era, teneva le braccia del riccio inchiodate al muro.

Harry non poteva muoversi.

'Allora dolcezza? Un nome non ce l'hai?', e si avvicinò al viso del riccio, facendo sfiorare le loro labbra.

Quell'uomo puzzava di birra e di sicuro era ubriaco, pensò Harry, aveva paura.

'L-lasciami andare', sussurrò il riccio, che stava cercando di trattenere il tremolio della voce insieme alle lacrime, che per sfortuna, iniziarono a scendere sul suo volto.

'Non avere paura, principessa, vedrai che ti piacerà', e senza dare ad Harry il tempo per ribattere, l'uomo lo fece girare, schiacciandolo con il petto contro il muro e abbassandogli jeans e boxer con un unico strattone.

Harry ripeteva svariati 'no, no, no, no', ma le urla gli rimanevano incastrate in gola.

Solo quando sentì qualcosa violare la sua entrata, urlò, urlò forte.

Quell'uomo l'aveva appena violato con due dita, e lui pensava a Louis, urlava il suo nome, lo stava tradendo contro la sua volontà.

Le dita di quell'uomo continuarono ad aprirlo fino a quando la pressione del corpo massiccio dietro di lui, sparì.

Harry cadde a terrà privo di sensi, non prima di aver visto del sangue a terra.

Chiuse gli occhi.

Louis urlò, ma il riccio non lo sentì.

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Scusate se vi faccio sempre aspettare un po', ma non ho mai tempo.

Che ne pensate del capitolo?

Bacini xx

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