19
Fulgida stella
Tutte le lacrime vanno baciate via.
(Peanuts – Charles M. Schulz)
Un uomo dalla pelle color caffè, bello e carismatico, recita a pochi passi da me. Lo fa con ardore, passione e quella tragicità di cui Shakespeare sarebbe stato orgoglioso. Interpreta Otello, un uomo geloso, di una gelosia folle che lo porterà, ingannato anche da una bugia, a uccidere la sua Desdemona.
Dovrebbe battermi il cuore all'impazzata. Dovrei vivere tutto con quell'eccitazione che mi caratterizza quando mi immergo in un libro, in una poesia, in un'opera scritta dalla mente del più grande drammaturgo che sia mai esistito. Eppure, sto guardando tutto senza capirci niente. La mia mente ritorna sempre lì: Violet che cinge le spalle di Holden, lui che le sorride, loro che se ne vanno, lui che si è dimenticato di un appuntamento a cui tenevo tanto, il suo amico che ha tenuto a farmi sapere quanto il mio ragazzo sia stato fortunato a trovare un'amica bella e ricca a cui è appiccicato in ogni momento.
Il cellulare continua a vibrarmi nella borsetta, ma non mi curo di prenderlo. Lascio che a vibrare sia anche il mio ginocchio che si muove quasi dotato di vita propria. A un certo punto, delle dita tatuate lo bloccano. Mi volto alla mia sinistra. Andy mi fa un piccolo sorriso, facendo di colpo fermare la mia gamba. La sua mano allora si allontana.
Sospiro e annuisco alla sua tacita richiesta di non comportarmi come una schizzata.
È il minimo che possa fare. Ho stravolto i suoi piani, chiedendogli all'ultimo minuto se volesse accompagnarmi a teatro e aiutarmi perciò a non buttare completamente alle ortiche una serata che avevo organizzato nei minimi dettagli. L'alternativa sarebbe stata chiudermi in camera, ma la parte più orgogliosa di me ha vinto su quella emotiva nel momento in cui la sola idea di non sfruttare il premio che ci ha regalato il professore mi è sembrata stupida. Gli ho telefonato e per fortuna ha accettato subito il mio invito. Non mi ha fatto nemmeno troppe domande, in linea con la sua pacatezza e riservatezza. Ci siamo incontrati poco tempo dopo e con una passeggiata silenziosa abbiamo raggiunto il teatro. Abbiamo preso posto e abbiamo commentato lo spettacolo che avremmo visto da lì a poco. O meglio, lui ha cominciato a commentare l'opera e io mi sono unita al discorso per non essere più patetica del dovuto.
Mi metto composta e provo a concentrarmi. Ma non ci riesco. Mi arriva un altro messaggio poco dopo. Apro di poco la borsetta, cedendo così alla tentazione. Sposto di poco il cellulare, senza tirarlo fuori per non disturbare nessuno.
"Sono un deficiente! Dove sei? Sei andata a teatro? Mi si è scaricato il cellulare e ho perso ogni cognizione del tempo. Ti prego, rispondimi."
Altri messaggi dicono la stessa cosa, tranne uno di Roxanne in cui mi scrive di rispondergli perché le sta rompendo le scatole. Mi affretto a chiederle il favore di farlo al posto mio e di dirgli che sto bene e che parleremo dopo. Non ho voglia di parlargli adesso. Forse non avrò voglia di farlo neanche dopo. Più che di volontà, dovrei forse parlare di forza. Lei mi invia delle faccine arrabbiate, ma poi cede alla mia richiesta.
Seguo il resto dell'opera sotto le occhiate attente di Andy. Quando le luci in sala si riaccendono, il pubblico applaude e gli attori, stringendosi la mano, si inchinano riconoscenti. Mi unisco all'applauso, senza troppo entusiasmo.
-Se ti scattassero una foto in questo momento potresti benissimo essere un meme. Del tipo: "quando la persona che più odi si laurea prima di te" e sotto ci sei tu, con il muso lungo e le mani nell'atto di applaudire.
Andy riesce nell'intento di farmi ridere. Prendiamo i nostri soprabiti e ci allontaniamo con calma. Una volta fuori, si mette le mani in tasca. Lo imito cercando di vincere il contrasto tra il calore del teatro e il freddo di fuori mettendo le mie in quelle del mio giubbotto.
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Un fidanzato come Holden Morris
Teen Fiction|COMPLETA| «Realizzo in pochi istanti che essere una matricola universitaria potrebbe fare davvero schifo. Non sei più uno studente liceale, ma allo stesso tempo non sei ancora uno studente universitario a tutti gli effetti. Sei più un pesciolino ch...