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La La Land
Il segreto della vita è stare nella stanza giusta!
(Peanuts– Charles M. Schulz)
Una cosa che ho ereditato dalla mamma è l'abitudine di svegliarmi molto presto la mattina dell'ultimo giorno di vacanza. Non importa dove ci troviamo, o con chi, né che soggiorniamo in una bettola o in un resort cinque stelle lusso, l'ultima mattina i nostri occhi si spalancano da soli alle prime luci dell'alba. Ufficiosamente quella di domani sarà l'ultima mattina, ma considerando che tutte le ore saranno impiegate per fare le valigie e tornare subito dopo a casa, direi che posso considerare quella di oggi come l'ultima mattina della nostra vacanza.
Malia dorme beatamente al mio fianco. Ha una gamba fuori dal letto e le labbra leggermente dischiuse. Sembra una bambina. D'improvviso mi accorgo di una piccola cicatrice all'altezza della spalla destra e delle unghie mangiucchiate di entrambe le mani. L'ultima volta che l'ho vista erano lunghe e smaltate di nero. Mi piace pensare che adesso il mio modo di guardarla sia ufficialmente cambiato.
Sono così felice di averle parlato. Di avere davvero capito l'intensità del legame che la tiene unita a Holden; un legame di cui non devo essere gelosa, ma grata. È un miracolo che sia entrata nella sua vita. Spero non smetta mai di esserci per lui.
Stiracchio le braccia cercando di fare piano e mi metto in piedi. Mi avvicino alla finestra, sbirciando il sole fare capolino dietro il Monte. Qualche uccellino ha già iniziato a fischiettare e l'aria è fresca e sa di erba tagliata, uno dei miei profumi preferiti.
Prendo poi dal mio cassetto la biancheria, e dei vestiti. Le scarpe le metterò dopo aver fatto colazione. A tal proposito, penso che oggi la preparerò io. Bob mi ha insegnato a fare i pancakes il giorno stesso in cui si è trasferito da noi e ho una voglia matta di farli assaggiare a Holden. Voglio che veda in me tanti talenti.
Dei due bagni presenti al piano di sopra, quello più vicino alle camere dei ragazzi è quello che preferisco, malgrado sappia che con un tacito accordo quello sia il loro. Saranno i colori delle mattonelle o l'atmosfera, ma mi piace di più. Rimango, perciò, delusa quando mi avvicino alla porta e sento l'inconfondibile suono dello scrosciare dell'acqua. Chiaramente qualcuno si sta facendo la doccia. Mi sorprendo, ma poi penso che magari Tony o Taylor siano tipi più mattinieri di quel che creda. Holden, invece, sono abbastanza certa che stia riposando. Ieri sera ha voluto vedere film horror fino a tarda notte e ho dovuto portarlo quasi di peso nella sua camera. Ho scoperto che è il suo genere preferito insieme a quello drammatico.
Mi arrendo, faccio dietrofront e mi dirigo quindi nell'altro bagno, più piccolo e meno carino, ma pur sempre confortevole. Mentre mi spazzolo i denti, lascio scorrere l'acqua della doccia di modo che diventi calda. Poi mi raccolgo i capelli sulla nuca e ci entro dentro. Anche nelle giornate estive più afose non rinuncio alla doccia calda. Sin da piccola ho sempre avuto la pelle fredda (e di conseguenza il cuore caldo, si intende.), e perciò non riesco proprio a sopportare il contatto dell'acqua troppo al di sotto di una certa temperatura.
Mentre mi insapono, sorrido nel pensare a quanto siano state belle queste giornate di vacanza. Poche, ma belle. I giochi in acqua, – anche se non so ancora stare a galla. – le serate a ballare, a giocare, a chiacchierare, soprattutto con Chas e con Pam nella loro camera, e a cucinare a volte piatti improponibili, a volte piatti abbastanza buoni da essere definiti commestibili. Ovviamente del gruppo, il più bravo a cucinare è risultato Holden. Credo proprio che non ci sia nulla che non sappia fare.
La prima notte, quando Malia non c'era ancora, io, Chas e Pam abbiamo dormito sullo stesso letto, in quella che poi è diventata la loro camera. Sarà stata per la stanchezza del viaggio, ma non abbiamo parlato molto. Siamo state semplicemente strette le une alle altre, in barba al caldo.
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Un fidanzato come Holden Morris
Teen Fiction|COMPLETA| «Realizzo in pochi istanti che essere una matricola universitaria potrebbe fare davvero schifo. Non sei più uno studente liceale, ma allo stesso tempo non sei ancora uno studente universitario a tutti gli effetti. Sei più un pesciolino ch...