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L'acchiappatore nella segale
"Sai che ci sono dei fiori che cambiano colore nel corso del tempo? Lo fanno per adattarsi al livello di Ph del terreno o per attrarre gli insetti impollinatori. In pratica si adeguano al contesto, ai cambiamenti, a chi li circonda. Sono sempre gli stessi fiori, la loro essenza non cambia, ma una parte di loro lo fa, rendendoli inevitabilmente diversi."
(Holden Morris)
Sono costretta a darmi un pizzico. Poi un altro. Poi un altro ancora.
Fanno tutti male. Tutti mi lasciano un segno rosso sulla pelle. Tutti mi fanno accorgere di come i miei occhi non si aprano di scatto, perché sono già aperti. Non sto dormendo. Sono sveglia.
Sono sveglia e sono seduta su una panchina a Central Park di fronte a un lago oscuro su cui si riflettono alcuni scorci della città. Un cielo plumbeo si staglia su me e quello che un tempo è stato il mio ragazzo.
–Chissà dove vanno le anatre quando in inverno il lago si ghiaccia.
Mi volto a guardarlo. Ha le mani in tasca, le caviglie incrociate e lo sguardo fisso davanti a sé.
–In inverno il lago si ghiaccia, no? – sposta i suoi occhi su di me. – E le anatre, allora, dove vanno? Viene un camion e le porta allo zoo o volano via?
Resto in silenzio. Avrei bisogno di ben di più di un pizzico, mi accorgo.
–Era questo che sia chiedeva Holden Caulfield in un passo del romanzo di Salinger. L'ho sempre trovato un protagonista estremamente intelligente. Un ragazzino che si fa cacciare da ogni scuola, scanzonato, un po' rozzo, dal linguaggio puerile e volgare... con una mente, però, così... sconfinata. – torna a guardare il lago. – Holden si chiedeva dove finissero le anatre di inverno. Le anatre, Kathleen, capisci?
No, non lo capisco. Non ci capisco niente, in realtà. Ma non glielo dico. Lo ascolto e basta.
–Sono poche le persone che quando sentono il mio nome e quello di mia sorella capiscono che ci sono stati dati per omaggiare il romanzo di Salinger. Tu fosti tra questi. Ricordi? – torna su di me.
Mi limito ad annuire. Sento le mie sopracciglia farsi sempre più vicine. Sono confusa, ma non voglio esprimere a voce alta questa confusione. Holden è tornato da poco nella mia vita e la sta scompigliando di nuovo. Forse non ha mai smesso di farlo. È sempre stato incastrato nella mia testa. Ogni suo frammento è sempre stato incastrato nella mia mente, nel mio cuore, dappertutto. Ho sempre pensato che non esistessero ragazzi alla 'Holden Morris'. Eppure, di tipi ' a pezzi' come lui devono essercene altri nel mondo. Ecco cosa ti combinano. Ogni loro scheggia ti finisce ovunque, ferisce e lascia segni che ogni tanto tornano a far male, a ricordarti che ci sono.
–Una volta, lo ricordo ancora, come d'altronde ricordo ogni cosa che ti riguardi, mi chiedesti se io mi rivedessi in Holden Caulfield e io fui piuttosto evasivo perché mi divertiva lasciarti nel dubbio. Perché in parte forse non lo sapevo nemmeno io, del tutto. Ora credo di poterti rispondere, Kathleen.
Continuo a guardarlo, in attesa.
–Sì, mi ci rivedo in lui, in quel ragazzino con l'unica ambizione di diventare un acchiappatore nella segale.
–Un acchiappatore nella segale. – trovo l'energia di aprir bocca.
–Strana ambizione, vero? – solleva un angolo delle labbra. – Il giovane Holden si immagina in un campo di segale in cui corrono migliaia di ragazzini. Lui è sull'orlo di un dirupo altissimo e il suo unico compito è quello di prendere al volo, di acchiappare, tutti quelli che rischiano di cadere. Dice che per tutto il giorno farebbe solo questo, acchiapperebbe questi ragazzini. Aggiunge poi che è una pazzia. Lo ripete anche una seconda volta. – torna serio. – Ha ragione, Kathleen? È una pazzia?
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Un fidanzato come Holden Morris
Teen Fiction|COMPLETA| «Realizzo in pochi istanti che essere una matricola universitaria potrebbe fare davvero schifo. Non sei più uno studente liceale, ma allo stesso tempo non sei ancora uno studente universitario a tutti gli effetti. Sei più un pesciolino ch...