CAPITOLO 4

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Dopo scuola, invece di rientrare per pranzare con mio padre, vado in un bar e mi prendo un sandwich.

Io e mio padre non abbiamo avuto sempre buoni rapporti. Prima di essere stata stuprata da dei ragazzini io stavo benissimo con lui, non riuscivo a raccontargli bugie, stavamo benissimo insieme. Quando eravamo insieme ci divertivamo tantissimo, poi è successo tutto quello che non doveva succedere.

Da li sono diventata molto fredda con tutti. Il nostro rapporto era cambiato, lui non sapeva perché diceva che era solo un periodo della mia adolescenza, ma non ha mai voluto indagare.

Mangio il mio sandwich salutare con insalata e del prosciutto cotto, ora che sono ricominciate le lezioni di pugilato, devo ritornare in linea.

Mi giro appena sento la campanella attaccata alla porta suonare, segno che è entrato qualcuno. Ovviamente è ancora Alex. Io non riuscirò ad andare avanti così.

Mi nota mentre alzo gli occhi al cielo. Si avvicina e si siede nella sedia davanti a me.

<<Scusi, mi può portare un sandwich qualsiasi e una bottiglia d'acqua?>> dice alzando la mano per fare segno alla barista.

<<Perché non mi lasci stare?>> chiedo senza essere neanche tanto acida, non è da me questa cosa.

<<Stavi aspettando qualcuno?>>

<<Di certo quel posto non era per te>> lui tira fuori un sorriso sghembo. Mentre io continuo a mangiare, lui mi fissa. Sono arrivate nel frattempo anche le sue ordinazioni, così che può smetterla di guardarmi e può iniziare a mangiare.

Ovviamente non fa così, mastica il suo sandwich, ma continua a guardarmi. Io alzo la testa verso l'alto e rispondo alle sue occhiatacce.

<<Smettila di guardarmi, mi stai infastidendo>> ritorno a fissarlo. Manda giù un altro boccone e mi risponde:

<<Scusa, ma sei bellissima>> non so perché, ma sento delle farfalle nello stomaco. Nessuno me lo ha mai detto, solo quei due vermi.

<<Sei fidanzato>> gli ricordo.

<<Non è la mia ragazza quella di questa mattina, tra noi c'è solo divertimento>> ha preso la sua figa come un parco giochi, d'altronde lo fanno tutti gli uomini.

<<Mi sa che per lei non è così>> gli faccio notare.

<<Se vuoi puoi mostrarglielo domani a scuola che tra me e lei non c'è nulla>>

Decido di provocarlo sedendomi sulla sedia vicino a lui. Mi avvicino al suo orecchio in modo seducente.

Avvicino la mia mano alla patta dei suoi pantaloni, sento che è già eccitato grazie alla mia vicinanza.

<<Puoi fregare quella ragazza, ma non me>> dico sussurrando, lui chiude gli occhi e sento che ha il respiro un po' affannato.

Mi alzo e decido di andarmene, non so dove mi sia venuto il coraggio per mettere la mano sopra i suoi pantaloni.

Ci Basta Il PugilatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora