CAPITOLO 7

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Quello stupido giardiniere mi ha svegliata, provo a chiudere gli occhi per riprendere il sonno, ma non c'è niente da fare.

Noto che sono le 18 in punto, mi sa che mi preparerò per l'appuntamento. Gli voglio dare un'occasione. Magari è simpatico...o magari no.

Mi alzo dal letto e mi rinchiudo in bagno per potermi fare la doccia.

Dopo essermi messa l'accappatoio addosso, vado verso l'armadio per capire cosa posso mettermi. Io direi niente di elegante, ma nemmeno la tuta.

Non dovrei nemmeno preoccuparmi sul come vestirmi siccome lui non mi interessa. Anche se non è proprio brutto come ragazzo, ma certe volte è proprio pesante.

Alla fine opto per un crop top nero e dei jeans molto attillati, anche questi neri. Mi posiziono sulla sedia davanti allo specchio per iniziare a truccarmi.

Non farò niente di esagerato, decido addirittura di mettermi il rossetto, solo perché non sempre i ragazzi hanno il coraggio di chiedermi di uscire. Non capita sempre di avere un "appuntamento".

Manca meno di un'ora prima di vederlo. Mi distendo sul letto e inizio a pensare. Precisamente mi faccio delle domande: perché mi ha chiesto di uscire? Perché proprio a me? Ma ho fatto bene a prepararmi per uscire con lui? Me ne pentirò?

La cosa più divertente è che non ho nemmeno una risposta per queste domande.

Passo il tempo continuando a canticchiare con della musica in sottofondo, fino a quando non mi arriva un messaggio:

"Scendi, sono sotto casa tua"

Oltre a sapere il mio indirizzo di casa sa anche il mio numero di telefono, questo ragazzo durante il giorno invece di studiare scopre i numeri di telefono delle ragazze?

Infilo il telefono nella tasca posteriore dei jeans ed esco di casa.

Lo trovo appoggiato sulla sua macchina blu molto lucida. Si è messo uno smoking per questo "appuntamento" allora lui ha preso questa cosa seriamente.

<<Sei bellissima>> dice staccandosi dalla macchina.

<<Tu sei molto elegante>> dico guardandolo dalla testa ai piedi.

<<Tu sei semplice e bellissima>>ripete lui aprendomi addirittura la portiera.

Anche lui entra in macchina e inizia a guidare verso una meta a me sconosciuta, mantenendo il silenzio. Mi sento un po' a disagio.

Ci Basta Il PugilatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora