<<Sarah cosa ci fai sul divano?>> apro gli occhi e trovo davanti a me mia madre ben vestita per andare a lavoro.
<<Alzati devi andare a scuola>> dice camminando per il salotto, ogni volta prima di andarsene sistema tutto il salotto, è una sua abitudine.
<<Non vado a scuola oggi>> mi alzo dal divano e inizio a salire le scale, mi sono anche dimenticata di struccarmi.
<<Non è solo oggi che non vai a scuola. Non ci vai mai>>
Da camera mia si sente solo un bisbiglio della voce di mia madre. Mi siedo e inizio a struccarmi, infine mi tolgo i vestiti di ieri sera per mettermi dei pantaloncini e una canottiera per stare in casa.
Mi butto sul letto e ricomincio a dormire, fino a quando sento il campanello di casa suonare subito dopo mezz'ora.
Scendo le scale, ormai non c'è nessuno in casa. Apro la porta e trovo il diavolo di fronte a me.
<<Cosa vuoi?>> incrocio le braccia per dimostrare che sono arrabbiata. Lui è sconcentrato dal mio seno ben evidente grazie alla mia canottiera.
Faccio per richiudere la porta, ma lui mette il piede in mezzo e me lo impedisce.
<<Volevo scusarmi per il mio comportamento. Non pensavo ti fosse successo una cosa del genere>>
<<Tu non hai capito...Non dovevi proprio fare quella domanda. O avevi la necessità di sapere se ero vergine?>>
<<Ero in confusione...sei una bellissima ragazza e non sapevo cosa chiederti per togliere quel disagio>>
Si inginocchia davanti a me e incrocia le mani facendo una faccia dispiaciuta. <<Ti prego perdonami>>
Proprio in quel momento la mia vicina di casa che abita di fronte a me, apre la porta per raccogliere il giornale da per terra. Non può ovviamente non notare questa scena ridicola.
<<Alex alzati subito>> lui gira la testa per capire cosa sto osservando.
<<Pensa che io ti stia facendo una proposta>>
<<Appunto per questo ti devi alzare>>
<<Tu prima accetta le mie scuse>> un ricatto bello e buono questo.
<<Ok ti perdono...ora alzati>> lo prendo per un braccio e lo trascino dentro casa. Vado verso la tenda e noto che la vecchietta ritorna dentro casa sua con un sorrisetto.
<<Che bella foto>> prende in mano una foto mia da piccola, quando avevo sei anni all'incirca. Indossavo una tutina da cheerleader nera e gialla. Da tanto non osservavo bene quella foto.
Gli prendo la foto dalle mani e la poggio da dove l'ha presa. <<Io ti ho perdonato, abbiamo fatto pace...ora puoi andare>>
<<Ci vediamo agli allenamenti allora>> io annuisco e vado verso la porta per aprirgliela.
Mi saluta con un bacio sulla guancia e se ne va.
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Ci Basta Il Pugilato
RomanceSarah fa pugilato da quando c'è stato quel brutto incidente, ma a capovolgere la sua vita è Alex. Un nuovo ragazzo che inizierà a fare pugilato insieme a lei, su di lui c'è tanto da scoprire. Cosa succede se entrambe queste persone con un brutto pas...