CAPITOLO 22

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La sua lingua è ancora sul collo, le sue mani sono ovunque. Le dita della sua mano destra si avvicinano alla mia fessura. La sua mano sinistra si trova sulla bocca per zittire le mie urla.

Le sue dita penetrano all'interno, ma non riesco a provare gusto. Provo solo schifo per quest'uomo.

Sento la sua erezione nonostante i jeans che ha indosso...

<<Svegliati Sarah!>> qualcuno mi scuote leggermente. Alex era ancora con me.

<<Cos'è successo?>> mi siedo sul letto e solo ora sento il letto bagnato dal sudore.

<<Mi sa che hai fatto un incubo, ti sei messa a urlare allora ho provato a svegliarti>> si infila la maglietta che aveva ieri.

<<Vai già via?>> non voglio che mi lasci sola.

<<Si...ho delle analisi che devo andare a ritirare>> che analisi?

<<Va tutto bene Alex?>> lo vedo agitato, c'è sicuramente qualcosa che mi sta nascondendo.

<<Si, ma ora devo andare. Ci sentiamo più tardi>> lascia un lieve bacio sulla mia fronte e va via.

Stava sudando, cosa mi starà nascondendo? Ha trovato un'altra oppure è ritornato con Rose. Se fosse davvero così allora non ci voglio nemmeno pensare, solo all'idea mi viene il vomito.

Mi alzo comunque dal letto e mi preparo per andare a scuola, questa volta da sola. Sarà diverso senza Alex tra i piedi, spero almeno di vederlo durante gli allenamenti di oggi.

Le ore di lezione passarono lentamente, difficile ascoltare le lezioni se non c'è la persona che vuoi vedere di fianco a te. Non riesco a non pensare a quello che mi ha detto prima di andarsene. Che analisi ha da ritirare?

Dopo essere uscita da scuola, provo a chiamarlo sul telefono, ma niente. Dopo tanti squilli metto giù e ci rinuncio, quando sarà pronto mi chiamerà. Almeno così ho pensato per un paio d'ore.

Ritorno a casa per prepararmi il pranzo. Oggi mamma non mi ha lasciato nulla, quindi devo arrangiarmi. Preparo un panino e metto dentro del prosciutto e insalata, provo a condirlo il più leggero possibile. Dopo ho gli allenamenti e voglio andarci leggera.

Preparo il borsone velocemente e mi incammino in palestra con una certa velocità, per vedere se si trova lì. Corro in spogliatoio e non appena finito di cambiarmi, vado da Max.

<<Alex non è ancora venuto?>> chiedo mettendo i guantoni.

<<Se non lo sai tu...>> dice senza guardarmi in faccia. Ci mancava solo lui.

<<Che hai ora?>> mi avvicino a lui e gli tolgo dei fogli dalla mano. <<Non credo siano affari tuoi. Ora vai ad allenarti>> sembra che Alex e lui oggi si siano messi d'accordo per farmi esaurire. Senza continuare a battibeccare con lui, faccio come mi ha detto.

Due giorni dopo:

provo a rifare l'esercizio di matematica, ma il risultato continua a non venire. In questo momento mi servirebbe l'aiuto di una persona, quella persona che non si fa sentire da due giorni e che mi sta facendo preoccupare. Ho provato a chiamarlo altre volte, ma non risponde. Se entro domani non si fa sentire, io vado a casa sua.

Mentre ci penso, qualcuno suona il campanello. Scendo le scale lentamente e apro la porta.

Eccolo...

<<Posso entrare?>>

Ci Basta Il PugilatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora