CAPITOLO 21

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<<Lasciami subito>> conficco le mie unghie sulla sua pelle, sperando che senta un po' di dolore e mi lasci stare, ma non funziona.

<<No aspetta ancora un po'>> la sua lingua la sento sul mio collo, non ci credo che sta per accadere di nuovo.

Non riesco a muovermi, riesco solo a piangere. In questo caso mi sento come anni fa, inpotente.

<<Proviamo ad allargare queste gambe>> io nego subito con la testa, ma non mi ascolta.

Con la mano prende la mia coscia e la sposta, sento che la sua mano scivola all'interno della mia tuta...

La porta si apre all'improvviso, non riesco nemmeno a vedere chi sia perchè mi accascio per terra con in testa le scene di quel momento più brutto della mia vita. Stava per succedere di nuovo, il respiro diventa più affannoso.

I miei occhi rimangono ancora aperti e vedo i capelli biondi di Alex. Si trova sopra Jack, ma non riesco ad alzarmi per farli smettere, mi sento troppo debole e ho troppa paura. Ho bisogno di aria.

<<Ragazzi fermi!>> la voce di Max arriva alle mie orecchie, lui e un altro ragazzo provano a fermarli.

Io mi provo ad alzare da sola per raggiungere l'uscita e allontanarmi da questo caos.

<<Sarah vieni qui>> sento la mano di Max che prova ad afferrarmi il braccio per potermi aiutare a camminare, ma non mi fido nemmeno di lui. Quindi ritraggo subito il braccio.

Lui nonostante il mio gesto non si arrende, vede che continuo a barcollare, mi prende a mo' di sposa e mi porta fuori. Mi fa sedere su una piccola seggiola ed entra per prendermi una bottiglia d'acqua.

Me la porge, ma non la prendo. <<Stai meglio?>> non rispondo. Continuo a guardare quel palo della luce fisso davanti a me.

<<Posso fare qualcosa per te?>> si accascia per terra per arrivare alla mia altezza e guardarmi meglio negli occhi.

Ci rinuncia. Io sono ancora sconvolta, anche questa volta ha fatto male. Non riuscendo a farmi parlare, decide di rientrare dentro la palestra.

Rimango per pochi minuti ancora fuori prima di essere trovata da Alex. <<Piccola, ora andiamo a casa>> afferra le mie cosce e mi alza dalla seggiola su cui ero seduta.

Durante il tragitto prova a lasciarmi dei baci sul collo, ma io mi sposto subito. Non perchè a me non piacciono i suoi baci, ma perchè sul collo c'è stata la lingua di quella bestia.

Arriviamo davanti alla porta di casa mia. <<Devo prendere le tue chiavi dallo zaino>> mi appoggia delicatamente per terra e apre il mio borsone per prendere le chiavi di casa.

Apre la porta e mi riprende in braccio, per poi salire le scale fino ad arrivare in camera mia. Mi lascia sdraiata sul letto e toglie le mie scarpe, prende il pigiamino che si trova appoggiato sulla sedia.

Butta gli indumenti che ho addosso per terra e mi mette il pigiama caldo, mi posiziona sotto le coperte e dopo qualche secondo sento il materasso abbassarsi, un braccio che avvolge i miei fianchi, una mano che mi accarezza la guancia.

<<Va tutto bene Sarah. So che non ti fidi, ma io sono disarmato davanti ai tuoi occhi, non ti farò del male>> delle lacrime rigano il mio viso, ma lui le ferma.

Ci Basta Il PugilatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora