CAPITOLO 18

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<<Quindi cosa ti ha detto?>> afferra il mio braccio mentre camminavo per il corridoio e mi gira verso di lui.

<<Mi ha avvertita>> lo guardo fisso in quei occhi azzurri, bellissimi.

<<Di cosa?>>

<<Non devo più starti vicino altrimenti sono guai>>

Prende la mia testa tra le mani e fa aderire la mia schiena a un armadietto. <<Tu non ascoltarla, ti prego>>

D'istinto mi avvicino alla sua bocca. <<Non l'avrei comunque fatto>> soffio sulle sue labbra. Chiude gli occhi e sento il suo respiro affannato.

<<Vieni con me>> prende di nuovo la mia mano e mi porta nel bagno dove sono stata prima. Chiude la porta a chiave e controlla che il bagno sia veramente vuoto.

Si gira verso di me e mi bacia con più passione di prima. Continua a baciarmi e mi afferra le cosce per farmi sedere sul lavandino. Lecca il mio collo facendo uscire dei gemiti dalla mia bocca. Sento la sua erezione nonostante abbia ancora i pantaloni, ma questo non mi basta.

Gli tolgo la cintura e faccio entrare la mia mano nei suoi boxer. Prendo in mano la sua erezione e accarezzo dolcemente la sua punta con il pollice.

<<Sarah...>> sento ansimarlo nella mia bocca.

Toglie la mia mano dai pantaloni e scende per direzionarsi nella mia parte intima. Sfila i miei pantaloni, ma non le mutande. Le sposta delicatamente per infilarci un dito solo. Appoggio la mia schiena alle mattonelle stando sempre seduta su questo lavandino.

Vedo i suoi occhi che mi fissano mentre svolge questo lavoro, voglio di più. Afferro i suoi capelli e direziono il suo viso verso il mio clitoride, permettendogli di leccarlo. Questi movimenti scatenano in me una grande passione.

Metto una mano davanti alla bocca, vorrei tanto urlare in questo momento, ma potrebbe sentirci qualcuno. Alex continua fino a quando non aggiunge un altro dito e io vengo sulla sua lingua.

<<Facciamolo più spesso>> dice mentre si pulisce la bocca. Poi mi prende i fianchi e mi fa scendere dal lavandino.

Lo bacio intensamente e ci avviamo verso la porta per aprirla e uscire da questo bagno prima che suoni la campanella e i corridoi prendono vita.

Per mano ci dirigiamo nel cortiletto della scuola. <<Dopo le lezioni ti va di venire da me?>> mi chiede girando la testa per guardarmi.

<<Dovrei?>>

<<Ho casa libera e...dobbiamo finire quel discorso iniziato in bagno>> dice sensualmente al mio orecchio.

<<Allora ci sarò>> mi metto in punta di piedi per baciarlo. Lui stringe le sue mani sui miei fianchi per potermi tirare su. Dopo un po' si stacca.

<<Ora devo andare in classe>>

<<Ci vediamo dopo>> lo vedo mentre si allontana. Ora, però devo andare anche io a lezione, sperando passino in fretta queste ore.

Aspetto Alex nel cortiletto di questa mattina per andare a casa sua insieme. Ho tanta voglia di vederlo dopo cinque ore sui libri, ho un po' di male alla testa, ma non ci faccio caso.

Finalmente lo vedo. Saluta i suoi amici con una forte stretta di mano, poi mi vede e viene nella mia direzione.

<<Finalmente>> dice mettendomi una mano in mezzo ai capelli e tirandoli leggermente. Mi bacia con passione nonostante le persone che ci sono attorno.

Mi prende per mano e ci dirigiamo a casa al calduccio. <<Come è andata?>> dico mentre passeggiamo.

<<Ho dormito per cinque ore, mi sono svegliato solo per cambiare classe...te?>>

Non appena apro bocca, sento un grande dolore al piede. Ci voleva solo una storta al piede.

<<Cosa hai fatto?>> dice preoccupato abbassandosi per togliermi la scarpa.

<<Niente è solo una storta>>

<<Riesci a camminare?>> ritorna in piedi e mi ridà la mano. Io appoggio delicatamente il piede a terra, ma sento un grande dolore. Lui lo nota, così si posiziona davanti a me, si abbassa un po' e fa segno di salire.

<<Sono pesante Alex>>

<<E io sono forte>> faccio come dice lui e salto sulle sue spalle con la mia scarpa in mano.

Ci dirigiamo così a casa sua.

Ci Basta Il PugilatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora