20ºCapitolo

2.7K 127 5
                                    

S:<Ciao Combattente>disse Simon aprendomi la porta.
Senza salutare entrai e mi andai a sedere sul divano.
S:<Allora hai deciso?>
R:<Sì>dissi fredda.
S:<Bene>disse mettendosi dietro di me e appoggiando una mano sulla mia spalla.
S:<Spero di non farti male>premette in un punto preciso del mio collo e poi il buio.

Maestro pov's
Aprì il cassetto della mia scrivania, presi la foto. Era l'unica che avevo di lei. Era così piccola, i suoi capelli castani uguali a quelli della madre, ma gli occhi...
Ricordo quando fu abbandonata in quel maledetto orfanotrofio. Come ha potuto Anne lasciarla lì, le sapeva cosa avevo in mente per Roxana. Me lo ha impedito con Harry, ma non può con Roxana.

Accarezzi la foto e la rimisi a posto. A momenti dovrebbe entrare Simon.
Mi alzo e vado verso la parete di vetro del mio ufficio, che si affaccia nella sala dall'allenamento.
Mi affaccio e vedo tanti ragazzi allenarsi, chi con i sacchi, chi nella lotta libera.
Sono tutti ragazzi dai 19 anni ai 25. Tutti pronti entrare in azione. Tutti senza scrupoli.
Ma nessuno può battere Roxana, quando l'abbiamo resettata, quando siamo riusciti a renderla immune al dolore emotivo e un po' a quello fisico. Lei era una delle migliori. Anche se l'ho dovuta lasciare andare. Sapevo che non poteva essere pronta per quello, nonostante tutto, non poteva riuscire a mettere fine alla vita di sua madre e di suo fratello.

Sentì bussare alla porta, così mi distolsi dai miei pensieri e risposi.
M:<Avanti Simon>
La porta si aprì, mostrando la sua figura entrare.
S:<Signore la ragazza è qui, lo già messa nella sua stanza>
M:<Come sta?>
S:<Vuole sapere, e non credo resisterà molto>
M:<Bene. Quando saprà vedremo la sua reazione>
S:<Cosa vuole che faccia al suo risveglio?>
M:<Voglio che cominciate subito con l'allenamento>annui.
S:<Sì signore>disse e uscì.
Mi sedetti sulla poltrona, misi le gambe sulla scrivania e sospirai.

Roxana pov's
Mi svegliai con un leggero mal di testa. Apri gli occhi e mi guarda intorno. La stanza era letteralmente bianca, le lenzuola del letto, su cui sono sdraiata, e il cuscino sono bianche, così come le pareti e il piccolo comodino a fianco con una lampada. Senza offesa per l'arredatore ma sta stanza non mi piace per niente, sembra un ospedale.
Senti la porta della camera aprirsi con a chiave.
Istintivamente mi girai verso il rumore.
La porta si aprì ed entrò Simon.
S:<Vedo con piacere che ti sei svegliata, dentro quell'armadio ci sono delle tute indossale e poi esci da qui. Ti aspetto in fondo al corridoio>disse indicando un armadio, anche esso bianco e poi uscì.

Sbuffai e mi avviai verso l'armadio bianco, lo aprì e mi sorpresi alla vista di qualcosa che non fosse di colore bianco.
Presi un paio di pantaloni grigi e una maglietta nera, li indossai con le scarpe da ginnastica.
Presi l'elasticità che tenevo sempre al polso e mi legai i capelli in una coda alta.

Presi un grande respiro e uscì di qua.

Lo faccio solo per sapere. Faccio tutto solo per sapere.

Cominciai a camminare nel corridoio desolato, finché non lo percorsi tutto e raggiunsi Simon.
S:<Bene ora andiamo>senza dire niente ci incamminammo.

Due minuti dopo arrivammo in una enorme stanza a, era grandissima, c'erano tanti sacchi da boxe, gente che faceva lotta libera e chi faceva pesi.
S:<Questa è la sala allenamento. Qui tutte le mattine verrai e ti allenerai>
Disse e aprì la porta di vetro ed entrammo.

Appena mettemmo piede dentro tutti si voltarono verso di noi.
E un secondo dopo tutti mi fissavano, c'è chi felice. Chi con freddezza o con rabbia.
S:<Basta guardare, tornate tutti a fare il vostro dovere>in meno di qualche secondo tutti erano già a riprendere i loro esercizi.
S:<È meglio che cominciamo anche noi. Forza vai verso quel sacco e comincia a dare qualche pugno>

Zayn pov's
Continuai a girare in tondo per la casa di Alice, che è anche quella della mia Roxana.
Alice si mise davanti a me e appoggio due mani sulle spalle e mi fermò.
Ali:<Bloccati o fi farai un puco a forma di cerchio nel pavimento>presi un grande respiro e mi sedetti sul divano.
Liam?<Amico, che sta succedendo?>
R:<Roxana>
Harry si raddrizzò di colpo e mi fissò.
Harry:<Ti prego dimmi che non è andata. Dimmi che non è così Zayn>disse con occhi lucidi.
Abbassai la testa e lasciai che le lacrime uscirono dai miei occhi e dando così una risposta a Harry.

Il suo respiro si fece più pesante e poi sentì la porta sbattere.
Alzai la testa e vidi che anche mia sorella era in lacrime. Mi alzai ed andai ad abbracciarla.

BoxeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora