19. Nuovo cielo e nuova terra

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- Cleopatra: "Se è amore davvero, dimmi quant'è".
- Antonio: "È un amore miserabile quello che si può misurare".
- Cleopatra: "Voglio fissare un limite sino al quale essere amata".
- Antonio: "Allora dovrai per forza scoprire nuovo cielo, nuova terra".
William Shakespeare

Tanto tempo fa, Acamante, un eroe greco, si trovava in viaggio verso Troia. Durante una sosta a Tracia conobbe la principessa Fillide, di una bellezza mozzafiato.

Tra i due nacque subito un amore profondo, ma Acamante dovette lasciarla per andare a combattere la guerra di Troia.

Fillide aspettò il suo amore per 10 anni, ma non appena seppe della caduta di Troia, non vedendo Acamante tornare pensò che fosse morto. Assalita dal dolore si lasciò morire.

La dea Atena, impietosita dalla storia dei due sventurati innamorati, trasformò Fillide in un rigoglioso mandorlo. Quando Acamante ne venne a conoscenza si recò nel luogo in cui si trovava questo albero e lo abbracciò con amore e dolore. Fillide sentì il suo abbraccio e fece spuntare dai rami dei fiori bianchi.

Da quel giorno ogni primavera il mandorlo fioriva, a testimonianza dell'amore e delle sofferenze dei due amanti.

Ma era inverno, adesso.
Il mandorlo era spoglio.

Fissavo con insistenza il parco che ogni giorno osservavo dalla finestra della mia camera, così tanto che i passanti rallentavano per capire cosa ci facessi in piedi per strada alle 7 del mattino.

La verità era che mi trovavo lì già da molto prima. Non ero riuscita a chiudere occhio per tutta la notte.

Non sono mai stata una gran chiacchierona, ma le vicende di ieri mi avevano lasciato completamente senza parole. Non sapevo cosa fare, come comportarmi, cosa dire. Volevo solo spegnere il cervello per qualche ora e rimanere sospesa nel vuoto.

Ovviamente tutti i pianeti e tutte le stelle si erano allineati per fare in modo che non potesse assolutamente accadere, a cominciare dall'interrogatorio della mamma sul perché stessi così, su cosa fosse successo e tutte le domande che fanno le mamme. Le avevo tutte ignorate con più delicatezza possibile.

Poi c'era stato anche Christian che mi aveva letteralmente pregato di coprirlo mentre andava a vedere una partita di non so bene quale squadra di hockey. Gli avevo detto che mi doveva un altro favore e lui aveva fatto l'occhiolino come se condividessimo mille segreti. Non si poteva dire che non fosse del tutto vero

Per concludere Sarah mi aveva telefonato agitatissima perché avevo ignorato i suoi 169 messaggi del giorno prima e voleva assicurarsi che fossi viva. Ho liquidato anche lei con un paio di risposte evasive, senza scendere troppo nei particolari di quello che era accaduto.

E ora mi trovavo in strada in una fredda mattina di dicembre a fissare quello che era stato per anni il mio posto felice pur di evitare chiunque volesse parlarmi.
Beh, non proprio tutti.

Il telefono mi squillò in tasca.
"Ok, ci vediamo lì"

Sospirai, creando una nebbiolina densa nell'aria. Non seppi individuare se la sensazione che provai fosse sollievo o frustrazione, ma la ignorai mentre salivo sull'autobus che mi avrebbe portato a scuola.

Non seppi dare una risposta neanche all'insistente sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato in quella giornata soleggiata del tardo autunno.

Livermore sembrava stranamente placida e calma, come se fosse una città fantasma in un mondo post-apocalittico. Le automobili per strada erano silenziose e le persone nell'autobus osservavano un punto fisso, perse anche loro nei problemi e preoccupazioni della vita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 14, 2022 ⏰

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