Capitolo 34
*Gaz*
Camminavo per strada tenendo la mano di Max.
Da quando Kyle ci aveva detto che Anna aveva qualcosa da dirmi,nessuno dei due aveva parlato,era intuibile che volevesse chiedermi di Charlotte,del perché lo avessi fatto e mi avrebbe rimproverato dicendo le solite cose,ma beh,avrebbe potuto dire qualsiasi cosa e il solo pensiero ci spaventava.Max era spaventato,lo notavo dal modo in cui mi stringeva la mano,come se qualcuno potesse portarmi via da lui.Arrivammo a casa ed entrammo,e se almeno uno dei sue avesse saputo cosa sarebbe successo,saremmo scappati via,lontani da tutti.Anna era seduta sul divano all'ingresso ed era sola,probabilmente aveva dato un incarico a tutti gli altri.Ci fece cenno di sederci e andammo sul divano di fronte al suo.
"Beh Anna,siamo qua,su forza,dicci tutto e sbrigati che abbiamo altro di meglio da fare"
"Ragazzi,ascoltatemi bene"ci disse in tono freddo.
"Si"fu tutto quello che riuscii a dire,freddamente.
Presi la mano di Max nella mia e lanciando qualche sguardo ad Anna,cominciammo ad aspettare la sua solita ramanzina.E come non detto:"Gaz,non dovevi."cominció sospirando"Oh si che dovevo,già da tanto"le risposi come se fosse una cosa ovvia e strinsi di più la mano del mio ragazzo per rassegnarmi del fatto che non fossi nervoso,ma in realtà,lo ero anche troppo."Ascoltami Gaz,che tu voglia o meno,io me ne frego del tuo ragazzo e della vostra coppietta felice,siete finiti qui dentro e automaticamente,beh,siete sotto il mio controllo.So quello che fate a telecamere spente e so di tutti i baci che vi date dalla mattina alla sera,in quei baci c'é tutta la speranza di essere filmati e mandati in onda così da uscire allo scoperto,non é così?Ma sapete,le telecamere le controllo io e,per quanto risulterà complicato,farò di tutto purché nessuna-NESSUNA-di quelle scene,vada in onda.Devi tornare con Charlotte."ancora cercavo di decifrare tutte le frasi e le parole precedenti,ma quell'ultima frase mi confuse totalmente."Ormai l'ho lasciata,ce l'ha con me e non potrei riprendermela così facilmente,quindi no,scusa Anna,ci vediamo"feci per alzarmi alzarmi già altamente rotto dal suo patetico discorso,ma ancora una volta Anna mi fermò"Oh ma io non ho detto che dovrai riaverla facilmente.É arrabbiata e quindi?Riconquistala."parlava con tanta naturalezza,lo diceva come se fosse la cosa più facile al mondo"Non se ne parla."la voce di Max arrivò fredda e acida"Max,era un ordine,una domanda retorica e comunque,tu stanne fuori che non c'entri nulla."non aveva alcun diritto di rivolgersi al mio ragazzo in questo modo e di certo non gliel'avrei permesso.
"NON RIVOLGERTI COSÌ A MAX.MA,DANNAZZIONE,IO NON VOGLIO ANDARE AVANTI COSÌ,IO NON HO MAI DETTO DI VOLER ANDARE AVANTI IN QUESTO MODO,IO RIVOGLIO LA MIA VITA CON MAX,NON CHIEDO ALTRO SE NON LUI,NON VOGLIO ALTRO SE NON I SUOI BACI E I SUOI ABBRACCI"mi alzai e urlai fino a trattenere il fiato,scoppiai in lacrime,in un pianto isterico.
"La vita con il tuo fidanzatino,te la rifarai una volta fuori da qua.Voi due,coppietta felice,non siete nessuno per rovinarmi il programma"oh quanto la odiavo,oh quanto la odio.
"Fidanzatino"non ti azzardare neanche a a toccarmi Max.
"Oh sì,'Coppietta felice' "cominciai facendo le virgolette in aria all'ultima frase..."Magari una volta,ora non più.Quand'é che ci vedi come una'Coppietta felice'?Ci vedi ancora felici?Viviamo di sguardi nascosti e baci proibiti.La felicità é persa,Anna."urlai ancora e alzandomi e tirando la mano di Max,ci alzammo e andammo in camera nostra chiudendo e sbattendo la porta consapevole che ancora una volta aveva vinto lei.Max.Il mio Max era seduto sul letto che fissava un punto fisso sul pavimento,era bruttissimo vederlo così.
Mi andai a mettere accanto a lui e parlai"Max,Amore,devo tornare con Charlotte..."si morse il labbro fino a farlo diventare bianco e strinse il lenzuolo nei pugni.
"Scusa Piccolo.Scusami."Lì dentro ormai era tutto così falso.
Si alzò di colpo spostandosi,ecco che le cose cominciavano a complicarsi.Ecco che avrebbe finito per urlarmi contro.Ecco che lo avrei visto piangere di nuovo per colpa mia e dei miei piani del cavolo."Max..."presi un respiro per poter rimanere calmo e continuare il mio discorso in modo da renderlo sensato e non una marea di frasi a caso"...Dio,Max.La situazione mi é scivolata di mano,come sempre.É andato tutto da schifo.Non guardarmi in quel mondo che mi si spezza il cuore.Non mi spingere a piangere qui davanti a te,ho troppe lacrime.Ma guardami,non sono ridicolo?Cerco di far sembrare tutto regolare e sotto controllo e poi il primo ad essere in panico sono io.É che senza te non ho fiato,perdo battiti e,cavolo,la mia vita non ha un senso.Scusa."posai istintivamente le mani sul mio viso per evitare di far uscire le lacrime.Max mi guardava come se avessi detto una pazzia e dopo un abbastanza lungo tempo,si decise a parlare,e fu solo un semplice"Sì"con il tono più freddo che avessi mai sentito.Lo sapevo.Corse a chiudersi in bagno lasciandomi lì come un emerito cretino.
*Max*
Tutto così difficile doveva essere?Chi si divertiva con me?Perché tutto così dannatamente complicato?Il mio Gaz.Lui era mio.Ancora mio.Sempre mio.Io non lo sopportavo tutto questo.Tutto stava cambiando.Tutto stava passando,finendo,troppo velocemente e io non lo reggevo un peso del genere.Io non ero forte.Non poteva continuare così,qualcosa doveva cambiare.Corsi a chiudermi in bagno e mi andai a sedere in un angolino con le gambe strette al petto.Scoppiai in lacrime,non ne potevo più.Il mio era un enorme"Basta".
Quando uscii di lì,Gaz era sul letto a stringere il mio cucino,non gli rivolsi la parola e gli afferrai il suo polso trascinandolo fuori.Andammo a farci un giro e un salto in palestra.Si erano fatte le 22:30.Arrivammo al museo della città e,con le scale che c'erano al lato opposto,aiutai Gaz a salire fino al terrazzo di quell'edificio.Ormai eravano abbastanza in alto.Lontani da tutti.Solo io e lui.Non sopportavo più quello schifo di situazione.Dovevo provare a rendere qualcosa migliore,dovevo avere la certezza che fosse ancora mio.Gaz era confuso,lo avevo tirato fuori così,dal letto alla strada,aveva solo una maglia e un paio di jeans,non aveva neanche una delle sue solite,enormi,tenerissime felpe a scaldarlo e avevo ignorato tutte le sue domande del tipo"Dove andiamo?Dove mi stai portando?"o le sue proteste"Lasciami Max,non é il momento giusto per dirmi che mi odi.".Ora eravamo lì.
C'era tanto silenzio,solo l'ululare dei cani in lontananza,il vento tra gli alberi e i nostri respiri,affannati per la corsa e per le acrobazie per arrivare fin lassù.Si guardava intorno confuso,evidentemente non capiva perché lo avessi portato lì.Gli presi la mano e lo portai al bordo del terrazzo.A lui non piacevano le altezze,così lo strinsi a me e indietreggiai di poco,il necessario.Si girò e mi guardò.E,Dio,il suo sguardo.I suoi occhi nei miei,ancora una volta.La fitta nel mio stomaco.Avrei potuto giurare di sentire il mio cuore fuori dal petto.Mi guardava come se fosse la prima volta,era fermo ai miei occhi(e io ai suoi,inutile dirlo)e non potei fare a meno di lasciarmi scappare un sorriso,un piccolissimo e banalissimo sorriso."Sai,ho imparato una frase e non voglio essere banale,né scontato,vorrei poterti spiegare tutto quello che c'ho dentro,vorrei almeno sapere che cavolo ho dentro.'Il destino ha sempre un piano,ma poi a volte,in questi piani perfetti,entrani in gioco le persone e le scelte che fanno'oh beh,io ho scelto te e se tu soffrirai,se tu dovrai star male e sopportare quello schifo,lo farò anch'io con te.Morirei anch'io se tu morissi e non so se basta a farti capire quanto ti amo.Guarda Gaz..."feci una pausa e sospirai guardando il cielo"...quello é un piccolo universo,quella che vedi é solo una microscopica parte d'universo,ma non é bellissima?É da togliere il fiato.É bella da star male quando ti rendi conto che raggiungerla forse é difficile.Quel cielo é la nostra vita,quelle stelle sono i nostri ricordi,quelli belli..."presi un respiro"...e quelli brutti.Ma io ti ho raggiunto e ormai siamo insieme.Insieme sempre.Non ti lascio ora."strinsi ancora di più la sua mano"E poi ci sei tu,Gaz.Quella stella..."gli indicai la stella più grande più vicina alla Luna"...sei tu.Quella stella,si chiama'Gaz'ed é la più bella di tutte.É tua."sorrisi e presi la cartina che avevo nella tasca dei pantaloni.La posizionai tra noi,mentre Gaz mi guardava ancora paralizzato da quello che gli avevo detto,quelle banalità che sapevo a lui servivano.Gli avevo regalato una stella.Una stella con il suo nome."Guarda Piccolo,sei proprio qui."gli indicai la stella sulla cartina per poi fargliela notare nel cielo."Io la Luna,tu la stella.Guarda quant'é piccina,beh,ti proteggerò come la Luna,ogni sera,protegge quella stella.E...scusa per oggi,scusa per tutto,Gaz.Ti amo."abbassai lo sguardo,e senza neanche aver il tempo di realizzare,Gaz mi mise due dita sotto al mento,mi alzò lo sguardo e le sue labbra erano sulle mie.Si staccò per un secondo,era a così poca distanza da me"Ti amo.Sei mio.Grazie di tutto."vidi i suoi occhi diventargli lucidi,ma beh,almeno era per la felicità.Continuó a baciarmi sorridendo ed era dannatamente bello sapere che io,Max Evans,ero riuscito a strappargli un sorriso in tutto quello schifo.
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Upset
Romance"Male.Andava tutto così dannatamente male. Non ne potevo più di tutti gli schiaffi che subivo da parte di mio padre,non ne potevo più di tutti i modi in cui mi insultava,non ne potevo più di tutte quelle volte in cui mi ripeteva che ero la rovina de...