Capitolo 36
*Max*
Mi svegliai felicissimo,ieri io e Gaz avevamo passato una serata fantastica.
In stanza eravamo solo io,Aaron e Gaz.
Mi girai e mi trovai solo a letto.Gaz era scomparso,avevo paura e l'ansia aumentò quando vidi un foglietto sotto il mio cellulare.Presi il biglietto e iniziai a leggerlo.
Era andato via.Mi aveva lasciato.Stava piangendo.
Iniziai a piangere e a stringere forte il biglietto in una mano,non vedevo più niente,mi bruciavano gli occhi ed era tutto sfocato.Mi accorsi solo di Aaron che si svegliò,si alzò dal letto e venne accanto a me.
"Max.Che hai?Dov'é Gaz?Max ti prego,rispondimi.Che é successo?"era preoccupato,non riuscivo nemmeno a parlare e così allungai il braccio verao di lui per invitarlo a prendere e leggere quel biglietto.
"...Max,mi dispiace tantissimo..."mi abbracciò e cercò di confortarmi,pochi minuti dopo entrò Charlotte tutta felice e carica di energia come al suo solito,mi vide in quello stato e corse accanto a me cercando di abbracciarmi,ma la 'spinsi' via.
"Ti ho fatto qualcosa?"Volevo alzarmi e urlarle contro la verità,ma ovviamente dovevo stare zitto.
Continuavo a piangere,Aaron continuava a stringermi e Charlotte continuava a stare lì ferma,il solo fatto che lei era qui mi dava fastidio.
"Gaz dov'è?Devo parlargli"okay,basta.Smettila.Ti odio.
Mi alzai di scatto e le urlai contro che Gaz era andato via,che sarebbe tornato tra un paio di giorni perché doveva vedersi con la sua ragazza e corsi a chiudermi in bagno.
Mi misi contro la parete e mi lasciai scivolare a terra.Non smettevo di piangere,era successo quello che temevo.La mia paura più grande si era appena avverata.Avevo perso Gaz,e con lui era andato via tutto quello che avevo.
Quel ragazzo era la tutta mia vita,ormai non lo avevo più.
Non gli potevo più sussurrare 'Sei mio'quando lo abbracciavo,non gli potevo più fare il solletico per farlo ridere,non potevo più baciarlo,non potevo più guardarlo mentre dormiva,non potevo più uscire con lui e tenerlo per mano.Ormai eravamo 'Max Evans' e 'Gaz Smith'.Il 'noi' si era spezzato.
Iniziai a pensare che era tornato a casa da suo padre.L'avrebbe picchiato seriamente e non ci sarei stato io a difenderlo,gli avrebbe causato lividi e ferite e non ci sarei stato io a medicarle.
Faceva tutto schifo.Come poteva un'unica persona fare questo?Quale piacere ci provava a far soffrire due ragazzi così tanto?Che soddisfazione gli dava?Sono domande a cui non saprò mai dare una risposta.
Mi portai le gambe al petto e le circondai con le braccia,appoggiando la fronte sulle ginocchia.
Continuavo a piangere,mi bruciavano tantissimo gli occhi ed erano rossissimi,non avevo voglia di alzarmi,non avevo voglia di mangiare,non avevo voglia di niente.Volevo solo rimanere a letto e stringere il cuscino di Gaz annusandone il profumo che,ovviamente,era rimasto su.
Controllai l'orologio,ero chiuso in bagno da più di mezz'ora e avevo smesso di piangere,non mi uscivano più le lacrime.
Trovai la forza per alzarmi e andai davanti lo specchio.Facevo totalmente schifo.Avevo i capelli spettinati,ero pallido e avevo gli occhi gonfi e rossi,ma di questo me ne stavo altamente fregando.Pensavo ancora a Gaz.A lui che piangeva in un angolino e si tagliava i polsi.Avevo pianto anche per questo,era autolesionista e questa cosa non mi piaceva affatto,ogni volta che lo faceva si scusava con me inutilmente,io gli fasciavo i polsi in modo da non fare uscire più sangue e mi stringeva forte dicendomi che ancora una volta lo avevo salvato.
Chi lo avrebbe 'salvato' adesso?Era da solo.Non aveva nessuno.
Mi girai verso la doccia perché qualcosa di fucsia e bianco particolarmente familiare entrò nel mio raggio visivo,andai a vedere cos'era e mi accorsi che era la maglietta preferita di Gaz.Una maglietta bianca con una piccola parte a sinistra con delle rose fucsia e in alto,all'inizio della 'colonna' di rose,stava scritto "11°".Presi la maglietta e,ovviamente,aveva il suo profumo.Non l'avrebbe mai lasciata,era la sua preferita.Okay,poteva comprarne un'altra,ma questa per lui aveva un valore perché gliela comprai io stesso quando aveva dimenticato il portafoglio a casa.
Decisi di uscire dal bagno,controllai il cellulare e avevo un messaggio.Sperai subito che fosse di Gaz,ma purtroppo mi spuntò il nome di Aaron sullo schermo.Il messaggio diceva che erano andati tutti a lavoro,ciò voleva dire che ero rimasto da solo e senza nemmeno avere la mia ragione di vita con me.
Andai a mettermi a letto,misi il cuscino di Gaz in verticale e sistemai la sua maglia di sopra per poi appoggiarci la testa su e stringerlo come se fosse il petto del mio,ormai,ex ragazzo.
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Upset
Romance"Male.Andava tutto così dannatamente male. Non ne potevo più di tutti gli schiaffi che subivo da parte di mio padre,non ne potevo più di tutti i modi in cui mi insultava,non ne potevo più di tutte quelle volte in cui mi ripeteva che ero la rovina de...