James, sbadato com’era, si era completamente dimenticato dell’ultima lettera di Lily e non l’aveva nemmeno aperta, ma cercò di inventarsi una scusa credibile per non fare la figura dell’inaffidabile. “Oh, quella… certo… ma ho dato per scontato che, per mia madre, Marlene sarebbe stata la benvenuta, non ti preoccupare! Vero, mamma?!”
Delia si voltò, osservando inebetita il volto sornione di James, il quale dopo tale amenità si era già dato alla sua attività preferita: fare il cascamorto con le belle ragazze.
“James, invece di guardare Lily come fosse una torta, vieni ad aiutarmi a togliere dal forno quella vera, altrimenti la povera Marlene stasera avrà un pasto ben misero! Oh, figliola cara, ovviamente non sentirti a disagio, dove si mangia in cinque, si mangia tranquillamente anche in sei!”
James diventò rossissimo in faccia e Sirius arrischiò una battuta:” Te l’ha fatta amico! Ora ubbidisci, villanzone!” e andò ad aiutarlo a preparare le ultime cose.
Intanto Lily e Marlene si sedettero a tavola, nonostante il signor Potter non fosse ancora rincasato, per qualche motivo lavorativo a detta di Delia, ma la cena era ormai pronta.
Lily si sedette nel posto che la madre di James aveva riservato per lei, contrassegnato da un delizioso segnaposto con le iniziali L.E di fianco, guarda caso, a quello contrassegnato dalle iniziali J.P.
Marlene si trovò in imbarazzo vedendo la tavola apparecchiata per cinque, ma, senza batter ciglio, Delia agitò la propria bacchetta e fece comparire un altro posto perfettamente apparecchiato e decorato con foglie d’agrifoglio.
Le lettere argentate M.M svettavano luminose di fianco a quelle dorate S.B : Serpeverde e Grifondoro quella sera avrebbero dovuto fraternizzare, essendo fianco a fianco.
Sirius vide James scostare educatamente la sedia di Lily, per farla accomodare e, complice lo sguardo ammonitore di Delia, fece lo stesso con Marlene, anche se con un imbarazzo un po’ insolito per lui.
Anche il viso di Marlene si colorì un poco, ma cercò di non darlo a vedere, così lo ringraziò, incrociando appena il suo sguardo e accennando un sorriso, poi si sedette garbatamente sollevando appena l’orlo del suo meraviglioso abito verde smeraldo.
“Grazie, Signora Potter!” disse la bionda con voce soave, “siete davvero gentili a ospitarmi. Non serve che vi prendiate tutto questo disturbo, sono sicura che quello che avete preparato sarà buonissimo!”
“Oh, non è nulla cara!” rispose Delia, la quale stava effettivamente continuando a rimbalzare come una pallina da flipper dalla sala da pranzo alla cucina, “ora mangiate, su, su!”
La cena fu molto piacevole: la Signora Potter, in assenza del marito, molto più chiacchierone rispetto a lei, cercò di intavolare una conversazione riguardante i progressi scolastici dei ragazzi, inclusa Marlene. James e Sirius ovviamente non ebbero il cuore di dire alla signora che cosa combinavano davvero loro due a scuola.
Per coinvolgere l’amica nella conversazione, Lily esclamò:” Dovete sapere che da un anno a questa parte ho finalmente una degna rivale negli studi…ed è seduta proprio a questo tavolo!”
Tutti gli sguardi si spostarono improvvisamente verso la bionda, la quale iniziò a rigirare uno dei suoi ricci ribelli tra le mani, ancora più imbarazzata.
“Evans, tu sei caposcuola, non ti farai mica battere da una Serpeverde, vero?! Se lo facessi potrei rompere il ritratto della Signora Grassa giusto per darti la seccatura di dire al Preside com’è successo. Quindi Evans, occhio a non farti battere! Vero Sirius?!” sogghignò James.
Sirius sgranò gli occhi come un insetto finito dentro a un barattolo: quel pivello di Ramoso non ricordava la regola numero uno? “Niente cameratismo con le ragazze.”
Così, per ripristinare la situazione, di fronte a una Delia rimasta con la forchetta a mezz’aria e gli occhi spalancati per le parole del figlio, il bel moro abbozzò un sorriso e disse:” James scherza ovviamente, non lo farebbe mai, è un gran burlone, perdonatelo!
Comunque…”, e fece una piccola pausa voltandosi a guardare Marlene per qualche attimo, con un’espressione che faceva trapelare una punta di ammirazione mista a sfida, “devo dire che questa voce è giunta anche alle mie orecchie. Mentre ero impegnato a organizzare uno scherzetto innocente a un gruppo di Serpeverde, ho sentito parlare di una ragazza nuova smistata nella loro Casa, di nome Marlene McKinnon, particolarmente brillante e che di quel passo sarebbe diventata Prefetto di lì a poco, oltre a far guadagnare loro un sacco di punti per sgraffignarsi la Coppa delle Case!”
La signora Potter interruppe il discorso, presa da un dubbio:” Aspetta…McKinnon… ma siii, tu sei la figlia di Augustus McKinnon, saranno trent’anni che non lo vedo! Come sta?!”
Marlene si aprì in un sorriso sentendo il nome del padre e distolse lo sguardo che si era ancorato per un attimo a quello di Sirius, sentendogli pronunciare quelle belle parole.
“Vi ringrazio, siete troppo buoni con me, ma non ho fatto niente di speciale. Sono una semplice studentessa che s’impegna a fondo per diventare Auror, come fu al tempo mia madre. Lei era una studentessa di Beauxbatons, mentre mio padre, Augustus, era un fiero Grifondoro, voi due eravate compagni di casa a Hogwarts, giusto, Delia? Ho sentito parlare qualche volta di lei nei suoi racconti, ho visto anche delle foto, mio padre dice che lei era una giocatrice di Quidditch coi fiocchi! Battitore se non sbaglio, i suoi bolidi hanno rischiato di far finire in infermeria più di uno studente!”
Proprio mentre Delia arrossiva per i complimenti appena ricevuti da Marlene, la porta del soggiorno si socchiuse ed entrò un signore di mezza età, non molto alto, ma abbastanza prestante e con una folta chioma bruna, coperto di nevischio e dall’aria un po’ trasandata.
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Lumos & Nox
FanfictionFanfiction non canonica Autori: Leonardo Goldin ed Eleonorahope93 Natale 1977, James e Sirius si preparano a festeggiare il natale a casa Potter, una visita a sorpresa renderà la serata ancora più magica. Dall'altra parte, però, Bellatrix e i suoi c...