DORMITORIO SERPEVERDE (ore ventitré)
Severus se ne stava nel suo letto, vicino a quello di Regulus che dopo il malore del mattino era stato curato da Madama Chips e spedito in camera sua per riposare.
Il ragazzo appena aveva toccato le coperte era crollato in un sonno profondo, quindi Severus non aveva avuto modo di parlare con lui, ma non era ancora suonata la mezzanotte e lui non aveva affatto sonno, né alcuno con cui parlare.
Un pensiero però continuava a rimbombare nella sua testa, pochi minuti prima Regulus aveva pronunciato una parola nel sonno che sembrava terribilmente somigliante a “Mangiamorte”.
Severus si domandò se avesse sentito bene perché, dopo quelle poche sillabe, Regulus non aveva parlato più, ma aveva iniziato ad agitarsi nel sonno.
Mangiamorte…Mangiamorte era una parola distante dalla mente di Severus che mai avrebbe immaginato di potersi unire a quegli uomini così foderati di fascino, ma altrettanto di maldicenze, da cui, secondo molti, era meglio stare alla larga.
Non pensava alla sua infanzia ormai da qualche anno, ma quella sera gli tornò alla mente. Gli sarebbe servito ai tempi diventare un Mangiamorte, quando sua madre e suo padre litigavano: quando iniziarono aveva sette anni e la situazione andò avanti per i tre anni successivi, il periodo in cui incontrò Lily.
Quello che aveva sempre voluto in quei momenti era il potere di far finire tutto, il potere di farli smettere di litigare, il potere di poter decidere, il potere di riuscire a battere i suoi nemici, era quello che voleva: potere, forza, impetuosità, voleva piegare tutti al suo volere, perché lui era Severus Piton.
Sì, era Severus Piton, ma in quei momenti era solo uno studente.
Ad un tratto, però, delle urla lo destarono dai suoi pensieri, era Regulus che aveva iniziato a muoversi convulsamente: “No, no, smettetela, SMETTETELA! Io non volevo questo, NON VOGLIO QUESTO!" e altre parole farneticate a caso.
Ma che diamine.. pensò Severus, il quale balzò fuori dal letto e provò a svegliare Regulus strattonandolo, non sapendo che altro fare, cercando però di non svegliare gli altri.
Regulus si destò e sgranò gli occhi: “Severus, Severus, solo tu mi puoi aiutare…”
Piton si sedette sul letto e si portò un dito ammonitore di fronte alle labbra, facendo segno al ragazzo di tacere, poi gli sussurrò: “Regulus, innanzitutto calmati e abbassa la voce, potrebbero sentirti!” poi appena vide che il ragazzo aveva capito l’antifona, continuò, “ti dispiacerebbe spiegarmi cosa ti è successo?!”
Regulus lo guardò impaurito, seguendo le sue indicazioni, come se Piton fosse appena diventato un domatore di serpenti e lui la sua biscia: “Severus, ho sbagliato tutto, noi abbiamo sbagliato tutto. Voldemort…è un folle. Tutti i Mangiamorte sono folli, a partire da mia cugina!”
Piton lo guardò con uno strano cipiglio, quindi aveva capito bene pochi minuti prima, e disse: “E tu che ne sai dei Mangiamorte?! E cosa c’entra Bellatrix?”
Regulus trasecolò incespicando e balbettando: “Io non sono un Mangiamorte, che cosa te lo fa pensare?”
“Oh, andiamo Regulus, mi hai detto queste cose e vuoi farmi credere che tu non sia un Mangiamorte? Cosa sono, completamente stupido?! Ti conviene parlare, lo sai che la mia maledizione preferita è il Sectumsempra, vuoi ritornare in infermeria?!”
Black lo guardò negli occhi, cercando di capire se facesse sul serio, ad ogni modo alla fine decise di parlare, anche se incespicando di tanto in tanto: “Mia…mia cugina Bellatrix mi ha portato ad un raduno di Mangiamorte… e c’era lui e ha ucciso due babbani davanti ai miei occhi.”
Severus strabuzzò gli occhi, poi si ricompose e disse in tono algido: “Interessante. Ha fatto altro?”
“No…perchè?!”
“Oh, semplice curiosità. Bene, cosa intendi fare?!” ribatté Piton.
Regulus era sconcertato, Severus non aveva fatto una piega di fronte a quel racconto, anzi voleva più dettagli. A quel punto Black ritornò in se stesso e un lampo d'orgoglio balenò nei suoi occhi: "Cosa voglio fare? Voglio togliermi da questa banda di assassini. Forse non capisci, questo non è un gioco, non è come sulle riviste, Severus! Veder morire una persona non è uno scherzo, è un incubo e, se la causa sei tu stesso, è un incubo dal quale non ti svegli più!"
Severus giocherellava nervosamente con il bicchiere dell’acqua sul comodino di Regulus, mentre ascoltava annoiato le parole del compagno, poi lo scimmiottò: “Questo non è un gioco, non è come sulle riviste!”
Poi si rabbuiò: “Credi che io non sappia che non è un gioco?”, lo prese per il polso, “so benissimo cosa vuol dire fare violenza su una persona, ho visto mio padre picchiare mia madre da quando avevo sette anni, credi che non sappia cos’è la violenza? Ma pensaci un attimo, perché credi che tua cugina abbia voluto farti vedere quello? Forse credeva che tu fossi pronto, forse che tu avessi un qualche talento particolare, che non hai, ma comunque…forse credeva che avessi qualche possibilità o forse voleva che tu dessi alla famiglia Black quello che IO ho sempre sognato di avere: POTERE, Regulus, potere!
Regulus digrignò i denti: “Potere? Me ne fotto del potere, Severus! Io vorrei avere solo un briciolo delle palle di mio fratello, il reietto di casa sì, ma un reietto libero! Lui pensa che io lo disprezzi, ma io lo ammiro, lo osservo ogni giorno, vedo quanto è amato dai suoi amici, da Marlene. E non è solo perché è bello, forte e simpatico...lui ha carisma, ha cervello, ha coraggio. Lui è la pecora nera della famiglia non perché sia il peggiore tra noi, ma perché è il migliore tra tutti e a nessuno dei Black è mai andato giù. Io volevo diventare Mangiamorte solo per mettermi in luce, volevo spiccare anche io per qualcosa, e invece sono sprofondato solo più giù, in una melma fangosa, da cui sarà difficile uscire fuori e riuscire a ripulirsi. Severus, ascoltami, loro non sono migliori di tuo padre, loro SONO come tuo padre, se non peggio."
Severus gli fece termine il discorsetto e alla fine disse: "Tutto molto bello, Regulus, ho solo una domanda per te...pensi che quelli siano gruppi da cui, una volta entrati, si possa uscire? Sei così ingenuo? Perseguiteranno te e tutta la tua famiglia, lo sai vero?!"
Il cuore di Regulus si fermò: “Non avevo pensato a questo”.
“Lo sospettavo!” lo schernì Piton, “è vero, probabilmente Sirius ha più cervello di te e si capisce anche da questi dettagli. Dai Mangiamorte non si può uscire, una volta dentro. Anche se dubito che tua cugina ti vorrà ancora, se la pensi a questo modo. Ma ho una proposta per te…se mi farai entrare nei Mangiamorte, sarai sotto la mia ala protettrice, se mi farai entrare nei Mangiamorte, non dovrai più uccidere nessuno, se mi farai entrare nei Mangiamorte, renderò fiero il signore oscuro e tu scomparirai, proprio come vorresti fare. E sai perché scomparirai? Perché IO sono migliore di te e IO avrò il potere che tu non vuoi. Abbiamo un patto?!”
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Lumos & Nox
FanfictionFanfiction non canonica Autori: Leonardo Goldin ed Eleonorahope93 Natale 1977, James e Sirius si preparano a festeggiare il natale a casa Potter, una visita a sorpresa renderà la serata ancora più magica. Dall'altra parte, però, Bellatrix e i suoi c...