Oscure notizie

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Hogwarts
Regulus era appena entrato nell'ufficio di Silente, mancava poco al tramonto, e sapeva che di lì a breve Voldemort avrebbe annunciato il luogo della riunione, quindi non poteva perdere altro tempo.
Quando entrò trovò Albus seduto sulla sua poltrona, intento a leggere la Gazzetta del Profeta. Il grande mago non alzò gli occhi dal giornale, finché Regulus non si schiarì la voce spazientito, per farsi notare.
"Ciao, Regulus! Perdonami, ma ero assorto dalla notizia del giorno, pare ci siano state diverse sparizioni di babbani, un paio sono stati trovati morti e le modalità sembrano legate alla magia…alla magia oscura."
Regulus cercò di apparire neutrale di fronte a queste notizie, il suo viso rimase di sasso mentre rispondeva: “Non c’è nulla che mi addolori di più, signore, spero li ritrovino presto!” poi mise le mani sul tavolo e cautamente cominciò, “questa mattina ho ricevuto un gufo dalla mia famiglia; mia madre, malata da tempo, purtroppo si sta aggravando ed è richiesta la mia presenza, ho pensato di venire direttamente da lei invece di andare dai professori, visto che lei è la massima autorità qui. Mi chiedevo se potessi usare la sua ehm…” il suo sguardo saettò verso il camino, “Metropolvere. Dovrei partire subito, perché ho ricevuto un gufo urgente, lascio a lei la decisione, intanto aspetterò qui.”
Silente fissò il ragazzo con uno strano cipiglio e aggrottò la fronte, Regulus ebbe un fremito.
"E perché mai dovrei avere qualcosa in contrario? Anzi, ti chiedo scusa se ti ho fatto perdere tempo con le notizie di attualità. La Metropolvere è nel vaso di ceramica sopra al caminetto. Fai buon viaggio e porta i miei omaggi alla Signora Black."
“Lo farò, signore, ci vedremo molto presto!” e si avviò verso la Metropolvere, saltando nel caminetto ed esclamando “Grimmauld Place”.

Silente uscì dal suo ufficio, per andare ad avvisare la McGranitt che Regulus non avrebbe potuto presenziare alla lezione dell'indomani e chiederle di informare anche gli altri professori. Mentre attraversava il corridoio, diretto verso le scale, sentì una risata argentina provenire da un angolo vicino a una statua. Marlene McKinnon e Sirius Black erano ad un palmo di naso, lui doveva averle detto qualcosa di divertente, perché lei rideva allegramente e lo fissava con aria di finto rimprovero.
Silente fu un po' stupito da Sirius, sapeva che non aveva buoni rapporti con la sua famiglia, ma divertirsi in quel modo nonostante il fatto della madre gli sembrava troppo. Pensò quindi che molto probabilmente Regulus aveva deciso di tenerlo all'oscuro, la trovò una cosa meschina, così decise di avvertirlo lui stesso, d'altronde si trattava comunque di sua madre.
Albus giunse alle spalle di Sirius e lo chiamò: “Sirius, sei sempre circondato da donne vedo!”
Sirius si girò e assunse subito un’aria composta: “Salve, signore, come sta?”
“Ah molto bene, grazie, caro! So che tua madre, invece, non sta molto bene e mi chiedevo se tu non volessi andare a farle un saluto, tuo fratello Regulus è partito poco fa, ma a giudicare dalla tua espressione non ti ha informato.”
Sirius rispose con voce dura: “Mia madre non tollera la mia presenza signore, preferisco non recare turbamento, a lei e a me, con una visita a sorpresa. Comunque la sua malattia degenerativa è stabile da tempo, non credo sarà un problema se mancherò questa settimana. Regulus le ha detto che sta peggiorando? Beh, non credo, si informi su quello che fa mio fratello, io non ho tempo di occuparmi di lui.”
Sirius lanciò un’occhiata a Marlene, mentre pronunciava quelle parole, la ragazza non era assolutamente al corrente di qualsivoglia impegno del ragazzo, almeno in giornata.
E invece Sirius un impegno ce lo aveva eccome, quella sera ci sarebbe stata la luna piena e i suoi pensieri erano rivolti a una sola persona: Moony.
Silente comunque non volle insistere a parlare con Sirius riguardo la sua famiglia, sapeva che il ragazzo non aveva tutti i torti e così salutò lui e Marlene e proseguì lungo il corridoio.

Grimmauld Place
Regulus atterrò in quel camino, pallido e smunto, non aveva dormito tutta la notte, da quando aveva ricevuto la lettera della zia. Non era pronto, non lo era mai stato, ma sentiva che, in qualche modo, quello era il suo destino.
Entrò nella cucina scura e venne accolto da un suntuoso “Benvenuto, cugino mio!” Bellatrix avanzava, splendida, come sempre, gli andò vicino e gli diede un abbraccio, “ti aspettavo, ma come al solito sei in ritardo!” lo prese per i vestiti e lo guidò verso un altro camino in cui era presente una manciata di Metropolvere.
“Dobbiamo andare, il signore oscuro ci sta aspettando, ci stanno aspettando tutti, là!” fece entrare Regulus nel camino e lo fece sparire, poi scomparve a sua volta.
Regulus non sapeva cosa aspettarsi, ma sapeva che alla fine di quel camino ci sarebbe stato il suo destino.

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