VILLA DIROCCATA (22:05)Amelia Bones controllava il lato ovest della villa nascosta in mezzo alla boscaglia, come ogni sera, e scambiava segnali col fratello Edgar nascosto a controllare il lato est. Da piccoli si erano esercitati spesso con i versi degli animali e adesso erano degli imitatori provetti: un "Uh-uh" di un gufo significava "via libera", mentre un "Uhhhh" di un lupo voleva dire "Allerta".
Erano trascorsi giorni e giorni da quando avevano iniziato la ronda; e i Bones, i Prewett, Caradoc, Fenwick e Moody non facevano altro che starsene acquattati nei cespugli a sentire versi di gufi, e quella sera sembrava non fare eccezione.
Tutto era fermo, non si muoveva neanche una foglia, gli occhi di Amelia erano fissi davanti a sé, nulla lasciava presagire quello che sarebbe accaduto di lì a poco. D’un tratto Amelia scorse un movimento nei cespugli, dette una gomitata a Gideon al suo fianco che si stava addormentando e lui si mise subito in allerta.
Un coniglio si fermò a guardarla e poi zampettò via, la strega riuscì a concedersi un solo respiro di sollievo prima di scorgere un altro movimento: vide delle figure in lontananza, almeno quattro, che si dirigevano verso l’ingresso della villa.
“Gideon, ci sono delle persone lì, non riesco a identificarli, ma probabilmente sono i nostri uomini…” sussurrò all’uomo, “tutti in formazione compatta. Dai l’ordine!”
Si mossero passando di cespuglio in cespuglio cercando di avvicinarsi ai Mangiamorte che intanto avevano voltato le teste e gettavano occhiate in tralice alle figure che si erano appena mosse.
“I topi stanno entrando nella trappola!” borbottò Jacob all’orecchio di Bellatrix.
I membri dell’Ordine iniziarono a uscire dai cespugli, non appena furono tutti fuori dai loro nascondigli, Amelia iniziò a chiamare i quattro tizi che si incamminavano verso la villa, ordinando loro di voltarsi.
I Mangiamorte non se lo fecero ripetere due volte: Jacob, Travers, Bellatrix e Lucius si voltarono, le facce coperte da delle maschere e, prima ancora che Amelia potesse proferire parola, una saetta verde balenò dalla bacchetta di Bellatrix verso di lei che riuscì a proteggersi dall'incantesimo per un soffio. La battaglia scoppiò, intanto altri quattro Mangiamorte sbucarono dalla foresta e due planarono a terra con le loro scope, chiudendoli al centro di un semicerchio. I nemici erano in superiorità numerica, ma di poco, e i membri dell’Ordine erano Auror e maghi di grande talento, quindi potevano riuscire a gestire almeno un paio di Mangiamorte a testa.
La battaglia proseguì infatti per qualche minuto colpo su colpo: Molly se la stava vedendo con Lucius; Gideon e Fabian con Bellatrix; Moody si stava scontrando con Travers; mentre Caradoc affrontava Jacob. Nel frattempo dalle retrovie erano arrivati Narcissa e Antonin insieme ad altri due tizi che ingaggiarono battaglia rispettivamente con Amelia e Edgar, mentre Fenwick ed Elphias Doge si occupavano di un altro Mangiamorte convocato da Voldemort appositamente per la battaglia: Igor Karkaroff.
Sul momento sembrarono riuscire a tener testa allo schieramento nemico, ma, improvvisamente, videro planare dal cielo almeno altri dieci Mangiamorte.
Igor Karkaroff si distrasse per un attimo dalla battaglia ed Elphias Doge ne approfittò per disarmarlo. Karkaroff lo spinse brutalmente addosso a un suo compagno e disse: “Sono arrivati i rinforzi, finalmente!” si fece prestare una bacchetta da un Mangiamorte appena arrivato e iniziò a colpire all’impazzata.
Caradoc si fece avanti, lui e Igor iniziarono a duellare, il primo stava avendo la meglio, così Bellatrix che seguiva la scena con la coda dell’occhio si voltò e urlò “AVADA KEDAVRA!” l’incantesimo mancò Caradoc per un soffio.
La strega si mise a correre, mentre i due ricominciarono a ingaggiare battaglia, a quel punto Bellatrix tirò fuori dal cilindro un incantesimo che aveva imparato dal suo giovane allievo Severus Piton e urlò: “SECTUMSEMPRA!”
L’incantesimo colpì Caradoc a una spalla che si trasformò subito in un fiume di sangue, l’uomo barcollò e cadde a terra in ginocchio scosso dalle convulsioni, mentre fiotti di sangue gli uscivano dalla spalla.
Amelia si coprì la bocca con una mano, Moody era terreo in volto, mentre tutti si rendevano conto che non ci sarebbe stato tempo per salvarlo, Lucius guardava la scena impassibile.
Caradoc se ne andò così, il suo ultimo pensiero fu per i ragazzi, perché non dovessero mai vivere giornate come quella, poi non fu più nulla, se ne andò.
Edgar, Moody e Fabian Prewett si guardarono, il fuoco negli occhi, iniziarono a colpire all'impazzata verso la schiera dei Mangiamorte, utilizzando anche le Senza Perdono che il Ministero aveva concesso loro di utilizzare. Uccisero sul colpo due dei Mangiamorte appena arrivati, mentre gli altri li coprivano con incantesimi di protezione o lanciando schiantesimi sui Mangiamorte che continuavano ad arrivare con le scope, in modo da disarcionarli.
I Mangiamorte tentarono di bucare l'incantesimo di protezione degli Auror, Jacob e Travers riuscirono a creare una falla, Moody diede l'ordine di ritirata e tutti quanti si smaterializzarono, ma all'ultimo momento Travers lanciò un Avada Kedavra verso il gruppo.
Quando Amelia aprì gli occhi e si ritrovò nella stanza della Tana del Porco, si guardò subito attorno e quando vide che tra le fila dei suoi compagni stremati e sporchi di sangue, mancava la figura dell'amato fratello Edgar si abbandonò a un urlo straziato e disperato e cadde sulle ginocchia. Tutti corsero ad abbracciarla, eccetto Moody che era fermo al centro della stanza impietrito dal dolore, Edgar e Caradoc, per quanto di vedute diverse, erano due grandi maghi ed erano stati ottimi amici e compagni di squadra per molti anni, quel giorno non avevano subito solo una sconfitta, avevano subito un attacco personale.
STAI LEGGENDO
Lumos & Nox
FanfictionFanfiction non canonica Autori: Leonardo Goldin ed Eleonorahope93 Natale 1977, James e Sirius si preparano a festeggiare il natale a casa Potter, una visita a sorpresa renderà la serata ancora più magica. Dall'altra parte, però, Bellatrix e i suoi c...