GRIMMAULD PLACE (tre giorni dopo)
Regulus sedeva su una vecchia sedia dinoccolata, il sangue incrostato delle ferite causate da Jacob deturpava ancora la sua fronte pallida e non più levigata come pochi anni prima, la sofferenza e la frustrazione degli ultimi tempi iniziavano a farsi vedere attraverso piccoli solchi sul volto emaciato e occhiaie che adombravano ormai da tempo quegli occhi neri che parevano andar perdendo inesorabilmente la loro lucentezza.
D'improvviso un rumore di passetti esagitati, Regulus con la testa fra le mani e i gomiti posati sulle ginocchia girò lentamente il volto di lato e, quando vide la faccia rugosa del vecchio Kreacher che lo squadrava perplesso, un lieve accenno di sorriso si dipinse sul suo volto.
"Padron Regulus, tutto a posto? Posso portarle del tè con qualche biscotto? Sono le cinque del pomeriggio ed è da ieri sera che non mangia niente."
Regulus aveva lo stomaco troppo chiuso per pensare al cibo e declinò educatamente l’offerta dicendo: “No, Kreacher, credo di essere a posto, grazie.”
“Ma siete così sciupato, da quant’è che non mangiate e non vi curate un po’? Dovete prendervi cura di voi, lasciate che io…” Kreacher tese una mano verso il braccio di Regulus, ma questi lo scostò quasi con rabbia.
“Ti ho detto di no, Kreacher, non ne ho le forze. E ora lasciami solo, devo riflettere!”
Con il volto immusonito, l’elfo si avviò verso la porta, guardando il suo padrone e chiedendosi che cosa gli fosse successo.
La verità è che Regulus era pieno, pieno di tutto: pieno dei piani di Voldemort, pieno dei suoi fallimenti, pieno di un fratello che sembrava ancora schiacciarlo con la sua personalità.
D'un tratto un sibilo si propagò nell'aria, Regulus e Kreacher alzarono le teste di scatto, ma intorno pareva non esservi niente di strano. Passò qualche secondo e di nuovo un sibilo, a quel punto, con uno schiocco di dita, Kreacher fece apparire un grosso battipanni nella sua mano.
"Padron Regulus, stia indietro, ci pensa Kreacher, questo dev'essere un serpente!"
"E se..." un brivido attraversò la schiena di Regulus, "KREACHER STAI INDIETRO" urlò d'improvviso il mago gettandosi sull'elfo e finendo entrambi faccia a terra.
Il sibilo si intensificò, Regulus e Kreacher alzarono a malapena gli occhi e videro un enorme serpente scivolare sulle sue spire fuori dal camino.
Regulus chiuse gli occhi esasperato: Nagini.
Nagini si acciambellò davanti a loro, fissandoli quasi con curiosità, Regulus e Kreacher la videro avanzare piano piano, sembrava divertita. Regulus si sentì mancare: non poteva essere lui, non lì, non in quel momento.
Qualcuno bussò alla porta, tre colpi, uno più spaventoso dell’altro “TOC, TOC, TOC”.
Regulus andò ad aprire, lo stomaco sottosopra.
“Salve, Black!” disse una voce melliflua e serpentesca, “disturbo?” era il Signore Oscuro.
Regulus si sentì svenire: “Mio Signore, che enorme piacere, no, si figuri!”
“Posso entrare? Devo parlarti di una cosuccia che richiedere la tua immediata attenzione.”
Regulus fece entrare Voldemort, chiedendosi cosa diamine volesse, lo fece sedere, poi Voldemort guardò Kreacher quasi soppesandolo.
“Regulus, tu in questi mesi sei sempre stato fedele…un po’ ribelle, e Jacob ci ha rimesso i pugni per colpa tua, ma pur sempre fedele. È per questo che è così dura per me chiederti quello che ti sto per chiedere!” Voldemort abbassò la testa, fingendosi contrito, “ho bisogno di un elfo domestico da portare con me durante lo svolgimento di alcuni affari e Kreacher sarebbe il candidato ideale, Bellatrix mi ha detto che la signora Black ha saputo educarlo al più completo riserbo ed è proprio ciò che mi serve. Ovviamente sentiti libero di poter rifiutare, ma sappi che questo mi deluderebbe molto, dopo tutto quello che ho fatto per te e la tua famiglia." disse Voldemort, lo sguardo fisso su Regulus.Kreacher tremava, sentiva che c'era in ballo qualcosa di pericoloso.
Regulus provò a ribattere: " Ma, Signore Oscuro, mi permetta, Kreacher non è mai stato con qualcuno che non fosse un Black e poi..."
Voldemort lo fulminò con lo sguardo: " 'Ma Signore'...ho sentito bene? Tu, ultima ruota del carro, ti permetti di rifiutare A ME una cosa così misera? Per fortuna Bellatrix non può sentirti, saresti una vergogna per lei e per il nome che porti, riusciresti a surclassare persino tuo fratello!"
Ormai Regulus non aveva più scelta: “Signore, credo di poter accettare la sua offerta, ma prima mi permetta di poter andare a parlare con l’elfo domestico in questione!”
Riddle fece un cenno di assenso, al che Regulus si alzò e andò da Kreacher che era in un angolo, con gli occhi enormi, ad ascoltare.
Il ragazzo si inginocchiò, faccia a faccia con lui, e gli chiese: “Kreacher, che mi dici? Te la senti?”
Kreacher lo fissò: “Sì, padrone, Kreacher è lieto di poter servire il Signore Oscuro. Kreacher ha sognato per tutta la vita di farlo, Kreacher porterà gloria alla nobile e antichissima Casata dei Black!”
“Molto bene, ma ascolta…” gli sussurrò all’orecchio, “ricordati che, per qualunque cosa tu abbia bisogno, ti basterà smaterializzarti. Va bene?!”
Kreacher fece un cenno di assenso appena percettibile e Regulus tornò verso Voldemort con Kreacher al proprio fianco.
Il Signore Oscuro li fissò entrambi con aria di disprezzo e superiorità: "Bene, se il momento degli addii è terminato, io direi che possiamo andare. D'accordo, elfo?!"
Kreacher piegò il capo in segno di assenso, dopo di che Voldemort, senza degnare Regulus di uno sguardo, si smaterializzò con Kreacher e Nagini.
Erano passati un paio di minuti da quando i tre se ne erano andati, Regulus era ancora lì, solo, al centro della stanza.
Le mani serrate a pugno, fino a non sentire più il sangue, fino a vederle sbiancare.
Il volto invece non era mai stato così paonazzo, Regulus fece un passo verso il vecchio mobile in legno dove tenevano il servizio da tè. Un pugno, dritto nel vetro del mobile, mandò tutto in frantumi, dopo di che si mise di nuovo seduto sulla sedia che aveva ospitato i suoi tormenti interiori fino a pochi attimi prima dell'arrivo di Voldemort. Adesso un altro pensiero si era aggiunto alle sue preoccupazioni: Sirius, Bellatrix, Marlene, i Mangiamorte, tutti quei morti che gravavano sulle loro coscienze e adesso anche Kreacher. Era troppo, il filo del rasoio era sotto ai suoi piedi e una voce dentro di lui diceva una sola cosa: "SALTA".
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Lumos & Nox
FanfictionFanfiction non canonica Autori: Leonardo Goldin ed Eleonorahope93 Natale 1977, James e Sirius si preparano a festeggiare il natale a casa Potter, una visita a sorpresa renderà la serata ancora più magica. Dall'altra parte, però, Bellatrix e i suoi c...