"Il glicine azzurro"

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BISCA CLANDESTINA:

Mundungus era ancora lì fermo impalato, le parole di Silente che risuonavano nella mente. Quando una grossa manona lo afferrò per le spalle: era quella di Oscar, il padrone della bisca, un uomo dai modi rozzi, ma che trattava Mundungus come un figlio.
"Allora, Dung? Che voleva Silente?"
Il ragazzo tentennò un attimo, poi prese coraggio, se voleva dare inizio alle proprie ricerche, nessuno meglio di Oscar poteva indirizzarlo verso le persone giuste. Lui conosceva ogni tipo di zoticone del circondario magico.
"Cerca informazioni su una villa, questo è l'indirizzo!" disse Mundungus e mostrò il foglietto all'uomo corpulento.
Lui lo squadrò un po', poi disse: "Mmm, lì nei paraggi si trova l'osteria di una mia amica, vai lì e chiedi di Roxie, se succede qualcosa di strano in quelle zone, lei probabilmente ne è a conoscenza. Una vecchia volpe, la Roxie."
Mundungus ascoltò le parole del buon amico, alzando il sopracciglio e mentre si avviava verso il locale di quella lì, si chiedeva che cosa lo avesse portato a vivere in quartieri malfamati e a essere una mezza cartuccia. La risposta non ce l’aveva, sapeva solo che Silente gli aveva dato una missione e che lui l’avrebbe portata a termine.

Arrivò fino al punto indicato da Oscar: una vecchia osteria dalla porta pericolante, chiamata “Il glicine azzurro”.
Dung entrò e si diresse verso una prosperosa strega al bancone che stava servendo a due gorilloni le loro birre, le stavano dicendo qualcosa di molto poco divertente, perché lei aveva arricciato il labbro: “Ragazzi, questa è la sesta birra che vi servo, ora se voleste… posso aiutarla?” disse improvvisamente, distogliendo lo sguardo dai due e iniziando a squadrare Mundungus da capo a piedi.
“Mi manda lui!” disse Dung, porgendole il foglietto che aveva in mano.
“Ahhh, sì, giusto…bene, mi libero di questi seccatori e sono da te, cosa vuoi bere?”
“Beh, dell’Idromele barricato naturalmente!” rispose il ragazzo sicuro.
“Arriva subito!” esclamò l’oste, poi tornò a rivolgere lo sguardo sui due energumeni, “Voi, spostatevi…STUPEFICIUM!” esclamò, mandando quegli ubriaconi distesi, dopo di che si apprestò a versare l’Idromele.
Roxie fece accomodare il ragazzo al tavolo, poi spostò una sedia in modo non troppo aggraziato e si sedette di fronte a Mundungus, gli occhi fissi su di lui: "Allora, cosa vuole quel farabutto di Oscar? Troppi pochi clienti a Notturn Alley? Glielo avevo detto che non era un buon affare spostarsi in quella tana pulciosa, almeno qui aveva la vecchia Roxie a tenergli il letto in caldo ogni notte. Uomini..." disse, terminando con quello che sembrava a metà tra un sospiro e un colpo di tosse.
La fronte di Mundungus iniziò ad andare a fuoco dall'imbarazzo e cominciò a sudare, in che razza di guaio lo stava cacciando Oscar?
“Beh, che cos’hai? Il gatto ti ha mangiato la lingua?!” lo prese in giro Roxie, notando la sua fronte imperlata, “su parla, non farmi perdere tempo, ho un’attività da portare avanti, io!”
“Hai mai visto questa villa?” domandò Mundungus esitante.
“Mmm, mmm, mmm” borbottò per tre volte Roxie, poi si girò con la coda dell’occhio a fissare due omaccioni che ridevano sguaiatamente al tavolo dietro, indicandoli col pollice a Mundungus, senza farsi vedere. “Loro ti sapranno dire di più, ma io non ti ho detto nulla. Se scopro che hai detto qualcosa ti farò sgozzare è chiaro?! Adesso vattene, evapora!” Roxie gli voltò le spalle, continuando ad amministrare il suo bar e Mundungus si incamminò verso i due indicatigli.
Mundungus cercò di darsi un contegno e si avviò al tavolo dei due uomini, cercò di richiamare la loro attenzione, ma nessuno dei due parve sentirlo. A quel punto tamburellò con le dita sulla spalla destra del moro robusto e un po' stempiato, questi si voltò alla sua sinistra, provocando una risata da parte dell'amico biondo e dalla faccia arrossata "Goyle, te l'ha fatta il ragazzino! È dall'altra parte!" disse ridendo.
Il moro provò allora a girarsi a destra e quasi non cadde dallo sgabello addosso a Mundungus, il quale percepì l' odore familiare dell'alcool scadente penetrargli le narici, non c'era dubbio: qualsiasi cosa sapessero quei due, quello era il momento giusto per tentare di carpirglielo.
Rosso di vergogna, Goyle lo prese per il collo e lo alzò in aria: “Stai cercando di ridicolizzarmi, ragazzino?!”
“F-F-Fermo, devo solo chiederti una cosa…” disse Mundungus annaspando.
“Beh, chiedila a lui, io intanto continuo a stringere!” mugugnò Goyle.
“Ho-ho bisogno di informazioni su una villa!”
“Quale villa? Noi non conosciamo nessuna villa.” disse Tiger arcigno.
“S-se me lo dite, vi pago tre giri di Whiskey…” buttò lì il ragazzo.
“Facciamo sei” contrattò Tiger.
“Va bene, ora puoi dire a questo scimmione del cazzo di lasciarmi andare?”
“Oh dai, Goyle, lascialo andare, su!” disse il biondo con aria non curante.
Goyle guardò il ragazzo un'ultima volta in cagnesco e disse: "Ragazzino, lascia che ti dica una cosa...se non vuoi trovare le risposte sbagliate, non fare le domande sbagliate".
Mundungus lo guardò un po' incerto: "Quali risposte?"
"Queste!" disse Goyle e gli assestò un pugno dritto nello stomaco, poi gli sfilò il portafogli di tasca e pagò il conto.
"Ecco, hai visto, Tiger? Il giro ce lo ha pagato lo stesso senza che Tu-Sai-Chi ci faccia la pelle."
Tiger sbiancò.
"Che c'è?" rispose lui ciondolando, "mica ho detto il suo nome!"
Intanto tutto il locale si era voltato, non era più un mistero per nessuno che in giro ci fosse un nome che nessuno osava pronunciare, ma che incuteva timore più di un grido di battaglia.
Tiger prese Goyle per una manica e lo trascinò via dal locale: "Andiamocene, in fretta, tutto questo non è mai accaduto."
Preso da un improvviso coraggio, Mundungus corse fuori urlando ai due che si allontanavano: “Sì sì, scappate, scappate, solo questo sapete fare, scappate! Poi tornò dentro da Roxie.
“Te le hanno date eh!” disse la donna con un sorriso sornione.
Mundungus sbuffò, a quel punto Roxie  offrì un goccetto al ragazzo per alleviare il dolore e sussurrò tra i denti: "Bevilo tutto e sparisci il prima possibile da queste zone, hai già rischiato abbastanza, ragazzino coraggioso."
Gli diede un buffetto e gli scarmigliò i capelli con una mano, non fece in tempo a voltarsi e Mundungus non c'era più.

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