fratelli di sangue, fratelli di vita

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Capitolo 11: Fratelli di sangue, fratelli di vita

SALA COMUNE DI GRIFONDORO
James, Sirius, Remus e Peter stavano comodamente seduti sui divanetti rossi davanti al camino scoppiettante, gustando succo di zucca e Api Frizzole. Remus mangiava con una voracità incredibile.
"Ehi, amico..." esordì Sirius, "sarai anche tornato umano, ma lo stomaco mi sa che è rimasto quello da lupo mannaro!"
Moony divenne paonazzo e iniziò una scaramuccia con Felpato.
A quel punto intervenne James:" Ehi, voi due, fate i buoni o vi devo trovare un bell'osso da sgranocchiare? Oggi è una magnifica giornata, ci siamo tolti di mezzo Trasfigurazioni e Pozioni in un colpo solo!"
Si abbandonò sulla poltrona con espressione estatica, intanto Peter era impazzito completamente e saltellava in giro per la stanza cantando “Pigna-pizzicotto; pigna- pizzicotto; pigna-manicotto…tigre!”
“Oh, Codaliscia, stai un po’ zitto?! Non riesco a pensare a quanto sono fortunato così! Chissà che starà combinando Lily, mi manca un po’!” disse James.
“Che vuoi che stia facendo? Sarà già seduta nell’aula di pozioni insieme a Marl…”
BOOM.
La porta della sala comune si era aperta.
James si voltò con ancora il sorriso sul volto, ma d’improvviso la sua faccia si congelò.
Lily era sulla soglia, paonazza per la gran corsa e per il battibecco avuto con Severus, gli occhi fiammeggianti e il suo sguardo torvo non promettevano nulla di buono, persino Remus e Sirius avevano smesso di litigare e guardavano la rossa.
James boccheggiò e provò a dire qualcosa, ma le parole faticavano a uscire: "Lily, tu non dovresti essere..."
"A pozioni?!" tuonò la rossa, "sì dovrei essere lì e invece ho perso il mio tempo per venirti a cercare, per venire a cercare TUTTI VOI!" sbottò la ragazza furibonda e con le lacrime agli occhi, "pensavo che vi fosse successo qualcosa e invece ve ne state lì a ingozzarvi e ridere!"
James ascoltò lo sfogo della rossa con gli occhi pietrificati, pieni di lacrime e senza sapere bene cosa dire, mentre un po’ del suo cuore andava in pezzi. Il non poter condividere il segreto dei Malandrini con Lily lo uccideva e sapeva che uccideva anche Remus.
Lily li fissò:" Allora, che fine ha fatto questo allenamento di Quidditch? Io e Marlene siamo andate al campo e non c'era nessuno!"
Sirius era pietrificato, pensò subito a Marlene e alle conseguenze che avrebbe portato quell'evento nella sua relazione con lei, ancora piuttosto acerba. Peter teneva gli occhi fissi su un angolo della stanza come se sperasse che potesse apparire un buco da un momento all'altro per cacciarcisi dentro. James si teneva la testa tra le mani e Remus provava un profondo senso di colpa.
Nessuno, però, proferì parola.
Lily provò a destare l'attenzione del suo fidanzato:" James...dove sei stato ieri sera?" Ma il ragazzo taceva e a quel punto il volto della rossa assunse un'espressione gelida e disse, quasi in un sussurro: "Aveva ragione Severus...non ti conosco affatto!"
Da che era pietrificato, James divenne adirato: “Ah, perché adesso ascolti Severus, vero? Sì, brava, vai da Severus, lui sì che ti capisce! Non ti devo spiegazioni di dove vado, anzi, NON TI DEVO SPIEGAZIONI E BASTA!”
Lily fece per ribattere, fuori di sé dalla rabbia, ma d’un tratto un rumore sordo attirò l’attenzione dei ragazzi, tutti si voltarono, si aprì il buco del ritratto e al suo centro apparve Minerva McGranitt con un viso molto preoccupato.
“Black, con me, subito! Tuo fratello ha bisogno di te!”
“Professoressa, che succede?”
“Non ho tempo di spiegartelo, D-E-V-I V-E-N-I-R-E C-O-N M-E” scandì la McGranitt.
Sirius si alzò confuso e andò con lei, proseguirono per i corridoi di pietra fino all’infermeria di cui Madama Chips aprì la porta: “L’hanno trovato svenuto da qualche parte su in un corridoio del terzo piano, vaneggiava, era sudato e continuava a dire il tuo nome, per questo ti abbiamo chiamato. Siamo stati fortunati perché…”
Ma Sirius era già andato a vedere come stesse suo fratello.
“Fratello, fratello, ma cosa…” disse il Grifondoro; Regulus era irriconoscibile, sudava e le gocce di sudore gli imperlavano il collo, digrignava i denti e sembrava non essere in sé.
“Sirius, Sirius, Sirius…”
“Sono qui, fratello, dimmi!”
Sirius aiutò il fratello minore a sedersi e iniziò ad asciugargli la fronte. Regulus, appena tornò in forze, lo prese per il bavero del mantello e lo fissò negli occhi come se volesse dirgli qualcosa che doveva sapere solo lui; la McGranitt e Madama Chips capirono la situazione e si spostarono in fondo alla stanza.
A quel punto Regulus sgranò gli occhi e disse con aria terrorizzata: “Sirius, so che mi odi, ma devi aiutarmi, ho fatto una stronzata, non voglio rovinare la mia vita."
“Rovinare la tua vita?” chiese Sirius preoccupato, “che cazzo hai fatto, fratello?
“S-S-Sirius, n-nostra cugina, ha fatto…”
“Che cosa ha fatto Bellatrix? Dimmi, fratello, cosa cazzo ha fatto Bellatrix?!”
“Ok, adesso basta, ragazzo!” intervenne la voce di Madama Chips, “questo giovane sta male ed ha bisogno di riposo. Regulus finisce a letto con una bella cura ricostituente…niente ʻmaʼ, Sirius!”
Il riccio si voltò verso la McGranitt che gli fece segno di abbozzare, così Sirius strinse la mano del fratello e disse:" Non temere, Reg, sei mio fratello, avremo modo di parlarne e risolveremo tutto. Ci penserò io a quella svitata di Bellatrix".
Sul volto di Regulus apparve una leggera curvatura, simile ad un sorriso, e si addormentò.
Sirius si voltò verso la porta e si incamminò, quella non era l'unica questione del giorno da risolvere, se le sue deduzioni erano esatte, a quest'ora Marlene aveva saputo già tutto da Lily.

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