Era sabato mattina e mamma non lavorava, così arrivai in cucina seguendo l'odore di pancake e vaniglia; lo faceva quando non era di turno, non capitava spesso ma era una nostra tradizione: fare colazione insieme con succo d'arancia fresco, caffè e qualche dolce preparato da lei.
<<Cosa vuoi fare oggi?>> mi chiese infilandosi un pezzo di dolce in bocca,
<<Non saprei. Andiamo a comprare un uovo di Pasqua e ci ingozziamo di cioccolato con le nocciole?>> risposi con la bocca impastata di nutella. Rise così forte che il cane dei vicini iniziò ad abbaiare.
<<Va bene.Ti va se andiamo a piedi? C'è una bellissima giornata>> mi disse felice.
Odiava guidare ma per questioni di lontananza doveva farlo spesso.
<<Va bene, vado a prepararmi>> le risposi contenta. Avevo bisogno anche io di camminare.
Faceva davvero molto caldo quel giorno così decisi di mettere un jeans scuro semplice, una maglia bianca, una giacca leggera rosa cipria con le maniche a tre quarti e le mie amate Converse; avevo una passione smisurata per queste scarpe, sono quasi le uniche che porto e le possiedo di tantissimi colori. I mie capelli, invece, avevano deciso di andare per conto loro, quindi, li attaccai in una coda alta.
<<Sono pronta ta-dààà>> dissi a mia madre facendo una specie di sfilata.
<<Pronta anche io. Che ne dici?>> mi disse indicandosi.
Aveva anche lei dei jeans, una maglia celeste e delle scarpe da ginnastica bianche,
<<Wow stai benissimo anche tu>> dissi ridendo quasi a farmi mancare l'aria.
Sembravamo delle stupide, dovevamo andare semplicemente in un supermercato e ci comportavamo come se stessimo per salire su una passerella.
Mentre stavamo camminando, avevo sentito qualcuno che da lontano urlava:
<<Rachele! Rachele!>> Voltandoci, una donna correva verso di noi.
<<Ciao come stai?>> disse mamma, sembrava contenta di incontrarla; non aveva molte amiche ed era uscita davvero pochissime volte da quando ne ho memoria.
<<Che bello vederti, non riusciamo mai a conciliare gli orari>> continuò mia madre.
<<Buongiorno signora, io sono Andrea>> dissi con un sorriso,
<<Chiamami Giulia ti prego, io e tua mamma ci conosciamo dalle superiori; cosa vi porta da queste parti?>>
<<Stiamo facendo una bella passeggiata, e visto che tra poco è Pasqua, volevamo comprare un uovo di cioccolata>> disse mamma con un sorriso compiaciuto.
<<A proposito, ho sentito che finalmente quest'anno il capo ci lascia liberi sia domenica che per Pasquetta, voi cosa farete?>> ci chiese Giulia.
<<Mah... nulla di che credo. Cucineremo qualcosa e guarderemo una serie tv>> rispose mamma.
<<Perché non venite con me e i miei figli per il week-and? Sai, ho una piccola casetta di campagna dove andiamo per le feste, sarebbe carino passare un po' di tempo insieme>> continuò Giulia.
<<Che ne pensi Andy? Potrebbe essere carino fare qualcosa di diverso quest'anno>> mi chiese mia madre, <<Si certo, per me va bene. Credo che sia davvero una buona idea>> risposi eccitata senza saperne il motivo.
<<Perfetto!!! Allora è fatta. Chi l'avrebbe mai detto? Sembra che il destino oggi mi abbia portato qui per incontrarvi>> disse Giulia con un'allegria contagiosa.
Sembrava simpatica e molto dolce, lei e mia madre si somigliavano molto caratterialmente, e anche se non la conoscevo, già mi piaceva. Era felice in modo autentico di averci invitate a casa sua, i sorrisi falsi si vedono a chilometri di distanza ed il suo non lo era neanche un po'.
Dopo averla salutata, entrammo al supermercato. Avevamo comprato un bel po' di cose, dimenticando di essere a piedi, infatti, eravamo distrutte tornando a casa. Andai in camera a riposare per poi studiare italiano in previsione dell'interrogazione di lunedì.
Il fine settimana, come sempre, era passato troppo in fretta; non avevo fatto nulla di che, a parte studiare tutta la domenica, ma era comunque volato.
Quando tornai a scuola, Rebe ed Elena, come al solito, mi vennero incontro. Arrivavamo sempre almeno mezz'ora prima dell'inizio, e parlando del più e del meno Rebe mi chiese:
<<Ma hai più visto Riccardo?>> Speravo di non ricevere quella domanda, era forse la prima volta che non ci stavo pensando, così respirando profondamente, le raccontai quello che era successo prima della chiamata di Elena.
<<Certo che è strano che lui abbia una ragazza. O è veramente uno stronzo, o magari quella sera chissà cosa ha visto Federico. Perché dovrebbe essere così carino con te, se fosse fidanzato?>> mi disse Rebe.
Il suo ragionamento non faceva una piega, vedevo anche che Elena si era soffermata a riflettere facendo in silenzio gesti con le mani, così poco dopo mi disse indicandomi:
<<Certo, potrebbe anche darsi che sia così. Mio fratello ha visto te e Riccardo parlare, non mi ha detto l'orario in cui lui era con la fidanzata. Purtroppo non so altro.>>
<<In realtà, ti ha anche detto di dirmi che non è una persona affidabile, quindi ragazze basta pensare a quello che è successo, non mi ha più scritto dopo quella sera, quindi va bene così non voglio sapere altro.>> Mi dispiaceva aver detto queste cose, ma se avessi voluto togliermelo dalla mente, non avrei dovuto sentire altro su di lui.
<<Non mi sentirai più dire altro. Ma se Federico dovesse chiedermi qualcosa che faccio?>> mi chiese, <<Non lo so improvvisa>> le risposi scocciata.
<<Che facciamo a Pasquetta?>> aveva chiesto Rebe, probabilmente per cambiare discorso.
<<Un'amica di mia madre ci ha invitate in campagna. Ci saranno anche i suoi figli. Boh, magari mi svago un po', passeremo lì tutto il fine settimana>> risposi non vedendo l'ora che arrivasse quel giorno.
<<Quando volevi dircelo?>> mi chiese Elena con il broncio e le braccia incrociate.
<<É giusto che tu vada, ve lo meritate e poi ci saranno anche i suoi figli>> mi aveva detto Rebe maliziosa dandomi una gomitata.
<<Magari uno dei suoi figli è bellissimo e si innamora di te>> disse Elena divertita.
<<Io con i ragazzi ho chiuso amiche mie, dopo quello che ha fatto Christian e dopo aver saputo di Riccardo mi è bastato>> risposi abbracciandole entrambe.
<<Mia nonna una volta disse che, quando dici così, poi trovi un ragazzo>> disse Rebe facendoci ridere quasi con le lacrime.
Anche se molto spesso è infantile, alle volte ci sorprende con dei detti che fanno riflettere. Forse è vero, per Pasqua troverò l'amore, oppure no, non mi interessava. L'unica cosa che volevo fare adesso era passare quei giorni fuori per staccare la spina da tutto il resto.
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Ti Ho Già Incontrato " La Realtà Dentro Di Me"
RomanceAndy è sempre stata una ragazza normale, non sognava il principe azzurro e probabilmente dopo la sua unica esperienza con i ragazzi, aveva perso fiducia nel genere maschile. Il suo più grande sogno è quello di diventare un'attrice, è determinata a f...