La mattina seguente mi ero svegliata cercando con la mano Riccardo, che però non c'era.
Al suo posto avevo trovato un biglietto con su scritto:
Sei bellissima quando dormi. Arrivo.
Ti amo ragazzina.
Leggere quelle parole era stato il più bel risveglio che potessi mai desiderare, non riuscivo a togliermi quel sorriso stupido dalla faccia, ma non mi importava; ricevere quelle attenzioni, mi faceva sentire la ragazza più bella presente sulla faccia della terra.
Ero scesa in cucina e avevo acceso la radio, davano la mia canzone preferita, una in spagnolo e non ero riuscita a frenare l'istinto di ballare.
Nessuno mi guardava, avevo afferrato il telecomando della tv come se fosse un microfono, iniziando a cantare delle parole senza senso sulla base di quella canzone atteggiandomi a diva.
Agitavo i fianchi con ancora addosso solo la maglia di Riccardo mentre accendevo la macchinetta del caffè. Volteggiavo con gli occhi chiusi fino a quando, girandomi, non vidi Riccardo, in piedi davanti la porta, guardarmi divertito.
Il volume della musica era così alto che non avevo lo avevo sentito. Ero diventata tutta rossa, avrei voluto nascondermi per la vergogna, invece ero rimasta immobile con una capsula del caffè in mano.
<<Perché smetti? Mi piaceva vedere ondeggiare i tuoi fianchi>> aveva detto portandosi una mano alla bocca per provare a non sorridere.
<<Non prendermi in giro, non sono brava a ballare, credevo non ci fosse nessuno>> dissi nascondendomi dietro la penisola al centro della cucina.
Si era avvicinato a me posando un sacchetto sul tavolo, mi aveva afferrata e stretta forte, iniziando a baciarmi il collo dolcemente, mi ero dovuta alzare in punta di piedi per abbracciarlo: sono alta solo 1.59.
Il suo profumo era tornato quello di sempre e lo annusavo come un cane da tartufo.
<<Non ti prendevo in giro, mi piace davvero vederti ballare>> mi disse prendendomi in braccio e portandomi sul divano.
Anche se era passato soltanto un giorno, non mi sentivo più così tanto a disagio a stare mezza nuda davanti a lui, mi faceva impazzire il modo in cui mi guardava, come se non ci fosse nulla di più bello al mondo, anche se io non mi sentivo così speciale, ma lui sapeva come farmi sentire bella.
<<Hai fame?>> mi chiese mentre gli accarezzavo i capelli che profumavano di shampoo.
<<Tantissima, come sempre>> dissi e proprio in quel momento il mio stomaco aveva iniziato a brontolare.
Tornati in cucina, Riccardo aveva estratto dal sacchetto una confezione di cornetti ancora caldi e fumanti, il mio lo aveva preso al gusto pistacchio, era buonissimo, aveva lo stesso identico sapore di quello mangiato la prima volta con lui al bar. Era assurdo come un sapore o un profumo poteva far tornare alla mente dei ricordi e addirittura far rivivere dei momenti passati, come se il tempo fosse tornato indietro per un secondo.
Stavo preparando il caffè con la musica ancora in sottofondo, mi veniva naturale ballare. Quando partiva una canzone che mi piaceva, il mio corpo si muoveva in automatico.
Riccardo era dietro di me, le sue mani poggiate sui miei fianchi ed insieme avevamo iniziato a ballare tutti e due muovendoci da un lato e dall'altro.
Dopo aver finito di fare colazione ero andata a prepararmi; dal trolley avevo preso un pantaloncino a jeans, una canotta gialla e come sempre le mie amate scarpe da ginnastica abbinate al top.
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Ti Ho Già Incontrato " La Realtà Dentro Di Me"
RomanceAndy è sempre stata una ragazza normale, non sognava il principe azzurro e probabilmente dopo la sua unica esperienza con i ragazzi, aveva perso fiducia nel genere maschile. Il suo più grande sogno è quello di diventare un'attrice, è determinata a f...