Quella mattina ero stata svegliata dalla videochiamata delle mie amiche che urlavano "É la Vigilia di Natale!", ero ancora addormentata, non avevo neanche avuto il tempo di prendere gli occhiali dal comodino. Come facevano ad avere quella vitalità alle otto del mattino?
<<Ragazze, siamo in vacanza, ho sonno>> risposi con gli occhi ancora socchiusi.
<<Svegliati, ti riposerai domani, noi stiamo arrivando>> disse Elena battendo le mani davanti la telecamera, facendo volutamente rumore.
<<No, vi prego non venite...>> ovviamente avevano già chiuso, e conoscendole sarebbero arrivate a casa mia nel giro di un'ora o giù di lì; era troppo presto, non volevo ancora lasciare il mio letto caldo.
Come se la chiamata delle mie amiche non bastasse, mia mamma era entrata in camera mia come una bambina la mattina di Natale impaziente di aprire i regali.
<<Forza, alzati pigrona, le ragazze saranno qui a momenti>> ma perché erano tutti così agitati di prima mattina? La serata sarebbe cominciata esattamente tra dodici ore, non c'era nessuna fretta e tutti gli addobbi erano sistemati.
<<Mamma, ti prego, non ti ci mettere anche tu>> le dissi mettendole una mano davanti come per bloccarla, ma nulla riusciva a toglierle quel sorriso dalla faccia.
Dopo aver ripreso conoscenza e un caffè stretto, ero pronta per affrontare quella giornata con i giusti propositi. Ero ancora in pigiama e camminavo per casa con una coperta in pile sulle spalle, sembrava un mantello e avevo dovuto fare attenzione a non far cadere i vari carillon posizionati in salone.
Le mie amiche erano appena arrivate, puntuali come un orologio svizzero, avevano portato delle torte dal profumo delizioso, le avrei divorate, ma avevano già puntualizzato che servivano per gli ospiti.
<<Abbiamo portato anche un'altra cosa>> disse Rebe e subito dopo bussarono alla porta.
Non aspettavamo nessun altro a quell'ora.
Aprendo la porta, quello che mi trovai davanti mi aveva lasciata a bocca aperta: Riccardo e Federico stavano lì in piedi aspettando che li facessi accomodare. Avevo iniziato a sentire caldo e sudare freddo, in più mi sentivo brutta e impresentabile.
<<C-cosa ci fate voi qui?>> dissi restando ancora ferma davanti la porta, mentre loro si accomodavano. <<Abbiamo pensato che quattro braccia in più potevano servire>> rispose Riccardo, sfoderando il suo sorriso meraviglioso. Aveva un cappotto nero, intravedevo il jeans con degli strappi alle ginocchia e il cappuccio della sua felpa. Sembrava proprio che fosse dove voleva essere, spensierato e felice.
Era bello anche alle nove del mattino con quel suo profumo che mi faceva impazzire. Questo significava che avremmo passato tutta la giornata insieme?
<<Se non ci vuoi andiamo via>> disse Federico ridendo e girandosi verso la porta.
<<Ah ah, simpatico come sempre>> risposi provando a restare seria, ma credo di non esserci riuscita perché sentivo di avere l'espressione da pesce lesso.
Io e le ragazze eravamo rimaste in cucina a preparare le tartine, mentre i ragazzi sistemavano qualche luce che si era scollata dal tetto.
<<É stata un'idea di Riccardo venire qui, sentivo mio fratello stamattina parlarne con lui al telefono>> mi aveva confidato Elena.
<<Potevate dirmelo, sembro un rifiuto umano>> dissi avvolgendomi di nuovo nella coperta sperando che magicamente avvenisse un cambio d'abito.
<<Credo che tu debba fare una doccia e mettere qualcosa di diverso dal pigiama>> era intervenuta mia madre già vestita a festa.
Dovevo assolutamente cambiarmi, anche se l'idea che Riccardo mi avesse vista di nuovo in pigiama non mi era dispiaciuta; non volevo che mi vedesse sempre truccata e con i capelli a posto, io ero anche questo: capelli raccolti e calze di lana.
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Ti Ho Già Incontrato " La Realtà Dentro Di Me"
RomansaAndy è sempre stata una ragazza normale, non sognava il principe azzurro e probabilmente dopo la sua unica esperienza con i ragazzi, aveva perso fiducia nel genere maschile. Il suo più grande sogno è quello di diventare un'attrice, è determinata a f...