Capitolo 16

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Quante possibilità c'erano di incontrarlo? Credo una su un milione, ma lui era lì; bellissimo come sempre con una maglia grigio chiaro e dei jeans blu scuri.

<<Ragazzina cosa ci fai qui?>> mi chiese, togliendosi gli occhiali da sole, come se volesse avere la conferma di aver visto bene.

Non ero riuscita a parlare, la voce sembrava essersi fermata in gola, ero rimasta pietrificata come sempre.

<<Ciao Andy!!! Quindi... sei tu la figlia di Rachele>> Marco era appena entrato dalla porta ed era corso a salutarmi.

<<Così sembra>> risposi con un filo di voce. Era tutto così assurdo, mi sentivo dentro un sogno.

<<Bene, vi conoscete già tutti, adesso su, maschietti in cucina ad aiutarmi>> disse Giulia con il suo solito umorismo.

Avevo detto a mia madre di non stare bene, così, ero andata in camera e mi ero nascosta sotto il letto per videochiamare le mie amiche. Tremavo come una foglia e sudavo freddo.

<<Ragazze, è successa una cosa assurda>> dissi bisbigliando per non farmi sentire.

<<Andy sei bianca come un lenzuolo che succede? Sei in pericolo?>> Rebe è sempre stata esagerata, ma guardandomi alla telecamera del cellulare sembravo davvero un cadavere.

<<Ragazze Riccardo è qui e anche Marco, non so che fare, cioè devo passare tre giorni insieme a lui, che faccio? Non respiro>> dissi sentendomi davvero mancare il fiato.

<<Respira profondamente, ormai sei lì non puoi fare nulla, cerca soltanto di non farti vedere così da lui e ricorda la promessa che ci hai fatto>> mi disse Elena provando a calmarmi

<<E poi... se questo non è un segno del destino...>> mi disse Rebe respirando profondamente insieme a me.

<<Ok, adesso scendo e mi comporto normalmente. Non devo pensare a nulla, anche se mi sento morire e faccio finta di niente. Fatemi gli auguri ragazze, adesso devo andare qualcuno sta salendo le scale>>. Credo che quelle parole le dicevo più a me che a loro. Avevo chiuso la videochiamata senza dare il tempo alle mie amiche di rispondere.

La mia porta si era appena aperta ed era entrata mia madre che aveva iniziato a ridere vedendomi uscire da sotto il letto.

<<Ma che faccio adesso? Andiamo a casa ti prego, non voglio stare qui con lui tre giorni. Che gli dico? Come mi comporto?>> dissi in preda al panico.

<<Andy adesso basta! É un ragazzo, non puoi chiudere sempre le porte a tutto quello che ti capita davanti>> mia madre era davvero seria, ma aveva ragione, non potevo sempre comportarmi come una bambina impacciata, così le dissi:

<<Ok, prometto di stare tranquilla>> dissi facendo un respiro forte.

Eravamo scese in cucina e Riccardo stava tagliando la lattuga, era così bello, non riuscivo ancora a credere che fosse lì e che avrei passato quei giorni a stretto contatto con lui.

<<Verso le cinque avvicina Elisa, mi ha appena chiamato dice che non le rispondi ai messaggi>> disse Giulia.

Probabilmente parlava della fidanzata di Riccardo, avevo abbassato lo sguardo e l'ansia era tornata. Avevo completamente dimenticato che lui avesse una ragazza, quindi mi ero rassegnata al fatto che ci sarebbe stata anche lei.

<<Mamma, devi imparare a farti gli affari tuoi, io oggi pomeriggio esco, se vuole venire sta con te ma io non sarò qui>> rispose lui in modo freddo.

<<Ma io cosa posso farci? Mi ha chiamato autoinvitandosi, non credevo aveste litigato>> rispose Giulia provando a discolparsi.

Per fortuna il clima sembrava essere tornato tranquillo dopo un po', infatti il pranzo era andato bene tra chiacchiere e risate. Dopo aver aiutato Giulia a sistemare la cucina, ero salita un attimo a cambiarmi, volevo andare a fare una passeggiata prima che arrivasse Elisa, non mi andava proprio di conoscerla o di assistere a qualche scenata stupida.

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