Avevo seguito il consiglio di mia madre ed ero pronta a prendere carta e penna per scrivere tutto quello che provavo per Riccardo.
Ero seduta da circa mezz'ora ed avevo già appallottolato e buttato circa dieci fogli, quando iniziai a sentire quasi la penna che si muoveva da sola.
Caro Riccardo,
ovviamente tu non sai che io sono qui come una deficiente a scriverti, ma in qualche modo devi andare via dalla mia testa e visto che ho provato di tutto senza risultati, sto tentando anche questo.
Da quando ci siamo conosciuti sei diventato un pensiero fisso, pensa che ogni notte dormo con la felpa che mi hai dato quella sera.
Chissà a quante ragazze hai regalato qualcosa e anche se probabilmente per te non conta nulla, io quel giorno mi sono sentita speciale. Lo ammetto, mi hai colpita al cuore e non so neanche il perché visto che io non sono il tipo di persona che si innamora facilmente.
Ho avuto un fidanzato. Sì solo uno. Credevo che sarebbe stato l'uomo della mia vita, ma mi sbagliavo considerato che mentre stava con me si divertiva con altre ragazze. Quando mi hai quasi investita ho pensato che fossi un arrogante egoista, ma quando poi ci siamo incontrati nuovamente sei stato carino; peccato che subito dopo ho scoperto che hai una ragazza: fine della mia felicità.
Non mi sono comportata molto bene con te, lo so, ma non posso permettere che il mio cuore vada in frantumi ancora una volta.
Perché sei stato premuroso se hai una ragazza? Vuoi fare lo stesso gioco del mio ex? Eppure, io non so, ma anche se tutti mi dicono di lasciarti perdere, sento che tu sei diverso, non ti vedo come una persona che vuole farmi del male, ma ci sono troppe cose che non riesco a capire; avrei voluto farti mille domande quando ci siamo incontrati: come passi le giornate, dove vivi. Ma ogni volta che ti vedo ho un forte dolore allo stomaco che non mi fa parlare, divento una cretina balbuziente.
Chissà se in questo momento mi stai pensando, o forse sei con la tua fidanzata. Il solo pensiero mi fa venire un magone alla gola, mi fa sentire così gelosa anche se so che non ne ho motivo.
Non mi sono mai sentita così, e, anche se so che probabilmente è solo una mia convinzione, credo di amarti, e mi sento così stupida che vorrei sparire.
Ecco, adesso che ho scritto tutto quello che provo, spero di stare meglio e anche se mi fa male pensarlo, spero di non vederti mai più.
Tua Andy.
Wow, finalmente ero riuscita a scrivere quella lettera. Rileggendola mi accorsi di aver usato delle parole forti, avevo confessato di amarlo ma non sapevo neanche se fosse vero.
Adesso la mia vita doveva tornare quella di prima. Il musical si avvicinava ed io dovevo solo concentrarmi sulla mia parte, non potevo permettermi distrazioni.
Quella sera, dopo settimane, sentivo di non essere più confusa come prima, scrivere quelle parole mi aveva aiutata a fare un po' di chiarezza con me stessa.
Andai da mia madre e le dissi:
<<Vorrei provare a conoscere papà e anche se sono molto spaventata, forse potrei dargli la possibilità di farsi perdonare.>>
<<Hai preso la giusta decisione; io non ti proibirò mai, né di vederlo né di passare un po' di tempo con lui>> mi rispose, mentre lavava le stoviglie.
<<Ma tu non ti senti tradita o abbandonata da me?>> le chiesi dispiaciuta,
<<Non dirlo neanche per scherzo. Il nostro rapporto va oltre tutto questo. Hai un padre ed è giusto che tu lo conosca>> aveva continuato asciugandosi le mani.
<<Vado a chiamarlo allora>> le disse correndo felice nella mia stanza.
<<Ciao Andrea, che bello sentirti>> aveva risposto al telefono,
<<Ti va se domenica facciamo una passeggiata?>> dissi contenta.
<<Certo che mi va, a che ora passo a prenderti?>> mi chiese. Anche se eravamo al telefono, sentivo che stava sorridendo e provavo una gioia forte dentro di me.
<<Verso le undici va bene. Tu come stai?>> mi ero appena distesa sul letto per godermi ancora di più quelle chiacchiere insieme a lui.
<<Bene. Ho fatto la prima seduta di chemio e devo dire che non è andata male, grazie per averlo chiesto>> mi disse felice della mia domanda.
<<Mi fa piacere. Allora a domenica papà. Buonanotte>>.
Avevo bloccato provando delle belle sensazioni, mi veniva anche naturale chiamarlo papà ed era bellissimo sentire il suono di quella parola.
Sentivo che da quel momento tutto sarebbe andato bene. Avevo riletto la lettera ancora una volta prima di posarla.
Avevo davvero scritto tutto ciò che sentivo. Mi vennero i brividi, stavo per strapparla ma non lo feci. Quel pezzo della mia vita non andava buttato, un giorno la rileggerò e forse, come dice mia mamma, riderò su tutto questo. La misi dentro un cassettino, promettendomi di non toccarla più.
Il giorno dopo, prima di entrare a scuola avevo chiamato le mie amiche in palestra dicendo:
<<Vi ho chiesto di vederci qui perché ho preso una decisione molto importante. Riccardo non deve più essere tra i miei pensieri, voglio solo che sparisca questo senso di confusione, ho creduto di impazzire in questi giorni e non voglio più sentirmi così>>.
<<Ma certo Andy, non ci sentirai dire più nulla>> mi disse Elena confortandomi.
<<Vale anche per me, non torneremo più sull'argomento>> Rebe mi abbracciò forte per rassicurarmi.
Alla terza ora la professoressa aveva consegnato il compito di storia corretto e finalmente Rebe lo aveva superato con un bel voto, così, dopo la scuola eravamo andate a fare una passeggiata per festeggiare.
Quando tornai a casa ero distrutta e senza neanche cenare andai a dormire. Quella notte ero riuscita a dormire tranquillamente e soprattutto senza fare sogni assurdi. Riuscivo a pensare soltanto che tra qualche giorno, finalmente, avrei rivisto mio padre.
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Ti Ho Già Incontrato " La Realtà Dentro Di Me"
RomanceAndy è sempre stata una ragazza normale, non sognava il principe azzurro e probabilmente dopo la sua unica esperienza con i ragazzi, aveva perso fiducia nel genere maschile. Il suo più grande sogno è quello di diventare un'attrice, è determinata a f...