Capitolo 37 - Sara

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Sara

Tiro su la lampo laterale, vado davanti lo specchio dell'armadio e osservo il vestito crema, scende morbido sui fianchi fino alle ginocchia, le maniche lunghe trasparenti con qualche strass e una profonda scollatura a V sulla schiena, i capelli sistemati di proposito di lato per esporla.

L'ho comprato per indossarlo solo per lui, proprio come quello che c'è sotto al vestito.

Non riesco a smettere di sorridere, quasi mi fanno male le guance, le ragazze non fanno altro che prendermi in giro, per una volta sono davvero felice.
Prendo il rossetto pronta a colorare le mie labbra di rosso, ma poi ci ripenso, voglio solo le sue addosso.
Corro a controllare che Stark non abbia fatto disastri in salotto, ho già apparecchiato, so che sono solo le 18:00 ma lui arriverà da un momento all'altro e voglio che sia tutto perfetto, questo è il primo natale insieme e sono emozionata.
Un piccolo antipasto di mare, pasta e la portata principale di pesce sta cuocendo in forno, salmone in crosta, l'odorino si sente in tutta casa, poi qualche altro contorno e stuzzichino.
Prendo il cappellino verde da elfo che ho comprato per quel diavoletto, vado da lui vicino la sua ciotola dei croccantini, è sempre lì a sgranocchiare, cerco di infilarglielo ma si dimena e scappa.
Il suono del campanello di casa mi fa desistere dal seguirlo, indosso il mio cappellino di babbo natale e vado ad aprire la porta quasi correndo.
I suoi occhi balzano subito nei miei, sorrido come una bambina, lo abbraccio felice, mi stringe sempre così forte quando mi ha fra le braccia per i primi secondi, come se avesse quasi paura che possa dissolvermi.
Lo precedo ed entriamo in casa, questo fa sì che noti la mia scollatura, un fischio di apprezzamento mi fa sorridere lusingata soprattutto nel vedere che con il suo sguardo mi scruta dal basso verso l'alto mordendosi il labbro inferiore.
"Sei bellissima, non sapevo di dovermi vestire elegante."
Già immagino di togliergli quei pantaloni neri e far volare via il cardigan bordeaux doppiopetto lavorato, strappare i bottoni della camicia bianca, lo trovo perfetto, ma senza vestiti su di me, starebbe meglio.
Schiocca le dita davanti i miei occhi per riportarmi crudelmente alla realtà, divento probabilmente tutta rossa perché si avvicina, sfiora con le dita la pelle nuda della mia schiena facendomi rabbrividire e porta le sue labbra ad un soffio dalle mie senza toccarle.
"Se stavi immaginando le mie mani su di te, la mia bocca che nel mentre ti assaggia, stavamo facendo lo stesso sogno ad ogni aperti."
La sua voce bassa e roca arriva dritta al mio ventre, rilascio il respiro che stavo trattenendo e cerco di riprendermi, mi ha trasformata in una pervertita, ma non gliela darò vinta.
Lo spintono giocosamente fingendomi offesa.
" Sei un maiale. "
Mi giro pronta a lasciarlo lì, ma mi afferra per il braccio e mi tira verso di lui, mi scontro con il suo petto muscoloso.
"Sei sexy con questo cappellino, spero lo terrai anche per il dessert."
Inizia a leccare le mie labbra.
"Chi ti dice che ci sarà il dessert che intendi tu? Forse dovrai convincermi."
Nei suoi occhi azzurri si accende una luce di sfida, inizia a leccare il mio collo e la sua mano scende fino all'interno coscia poi la direzione cambia, tende a salire.
In questo modo scopre parte della sorpresa, capisce che indosso autoreggenti e si blocca fissandomi.
"Questo dessert si prospetta sempre più gustoso."
Si fionda sulle mie labbra con passione, mentre stuzzica il mio punto piu sensibile, stiamo perdendo il controllo ed è appena arrivato.
Apro il cardigan proprio come avevo immaginato ma ciò che succede ci ferma, iniziamo a sentire puzza di bruciato, mi stacco da lui e lo guardo ad occhi sbarrati, lo allontano e tolgo le décolleté per correre il cucina.
Apro la porta ed un fumo nero esce dal forno, spalanco lo sportello e questo invade la cucina, d'istinto inizio a tossire, Christian mi raggiunge e apre il balcone, fisso delusa il salmone, una massa informe nera carbonizzata.
"Quella era la cena?"
Christian mi si affianca cercando di sbirciare tra il fumo.
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere, io che cerco di incolpare lui e viceversa, sventoliamo entrambi con un canovaccio per aria così da far uscire il fumo.
Andiamo in salotto, è ancora presto per cenare e per fortuna ho preparato tante altre cose e il menu prevede anche delle linguine allo scoglio da fare al volo.
Christian versa un po' di vino bianco e iniziamo a sorseggiarlo comodi sul divano, decido di dargli il mio regalo, ci ho riflettuto molto e non so come potrebbe reagire, perciò sono un po' agitata.
Raggiungo l'albero e ai piedi di questo prendo il pacchetto, torno di corsa da lui, alzo il vestito e mi siedo a cavalcioni sulle sue gambe dandoglielo.
"Ok, sotto l'albero troverai in quel pacchetto una bella giacca sportiva che non vedo l'ora di vederti addosso, ma ci tengo a darti questo."
Credo che il cuore batta a mille per l'agitazione, lo apre curioso e all'interno vi trova una chiave e una busta sigillata.
Mi guarda incredulo, così gli chiedo di aprire prima la busta chiusa ed è ciò che fa, all'interno trova tre biglietti per lo zoomarino qui vicino.
"Ricordi che quando stavamo insieme tu mi avevi detto che non eri mai stato in uno zoo e ti ho promesso che appena saresti venuto a Roma ci saremmo andati insieme. Questi sono tre biglietti senza data per portarci anche la piccola."
Cerco di capire se il mio sia stato un gesto azzardo, lui continua a fissare i biglietti e non mi sembra entusiasta della mia idea, poi all'improvviso mi abbraccia e tiro un sospiro di sollievo.
" Vale molto questo per me Sara, grazie. "
Accarezzo semplicemente il suo viso depositando uno scherzoso bacio sulla punta del naso.
Lo leggo nei suoi occhi lucidi ciò che prova, quanto ci tiene che io instauri un rapporto con la piccola e lo capisco perché è ciò che voglio anche io, sono agitata solo all'idea di non essere all'altezza.
"E questa chiave?"
La prende e la rigira nelle mani.
"Sarebbe una frase da cioccolatini se ti dicessi che quella del mio cuore l'hai sempre avuta, questa è quella di casa mia."
Il suo sguardo è indecifrabile, inizio a pensare di aver esagerato e vado nel panico, sono stata una stupida.
"Così se dovrai venire a prendere Stark e non ci sono o per qualche urgenza..."
Cerco di alzarmi ma mi blocca.
"Sta zitta e non rovinare il bel momento, bensì baciami."

Le nostre labbra si uniscono, poi mi fa sedere sul divano visto che ero ancora sulle sue ginocchia, va a prendere un pacchetto di una gioielleria dalla tasca interna del suo cappotto e torna, la apro subito entusiasta.
Nel cofanetto una bella collana con un ciondolo a forma di cuore pieno di zirconi brillanti,
giro il ciondolo e ci sono le nostre iniziali, lo abbraccio e le nostre bocche si trovano subito. La sua lingua accarezza la mia provocandomi brividi, salgo a cavalcioni su di lui alzando un po' troppo il vestito, subito ne approfitta posizionando le sue mani al di sotto direttamente sulla pelle scoperta del mio lato b ormai esposto.
Spinge il mio corpo più vicino al suo, per entrambi non è mai abbastanza, ci assaggiamo, ci mordiamo, ormai il mio sapore preferito è lui, le sue labbra, che succhio, poi mi sposto verso il collo, so quanto gli piace, mi muovo ritmicamente con il bacino sul suo e i suoi mugolii sono i miei.
"Puoi togliere immediatamente questo vestito oppure te lo strappo, scegli, ma ti voglio ora e qui."
Mi alzo eseguendo i suoi ordini con piacere e abbasso la lampo, sfilo il vestito e resto in intimo, autoreggenti e un body tutto di pizzo nero che lascia la schiena scoperta e copre il seno con due fasce verticali legate dietro al collo.
"Sei il più bel regalo di natale di sempre."
Mi sta mangiando con gli occhi ed io mi sento desiderata.
Mi siedo su di lui che nel frattempo ha tolto i pantaloni, la sua erezione è evidente, slaccio il body dal collo e me lo sfila immediatamente per liberare i seni, li stuzzica con la sua bocca facendomi eccitare, la passione ci travolge come al solito, scosta il body e siamo interi finalmente, i nostri corpi ne formano uno solo, come i nostri cuori.

Dopo cena ci sistemiamo sul divano con un enorme plaid, lo vedo un po' pensieroso e cerco di indagare ma continua a darmi risposte evasive dicendomi che me ne parlerà e non devo preoccuparmi.

"Non sembra strano tutto questo?"
Lui mi guarda con un sopracciglio alzato non capendo la domanda.
"Dopo tutto ciò che ci è successo, siamo qui a festeggiare il nostro primo natale insieme, è un miracolo di natale stile film."
Spiego sorridendo e mi accoccolo fra le sue braccia, mi avvolge e strofino il naso sul suo collo respirando il profumo speziato che adoro.

" È proprio come sarebbe sempre dovuto essere. "
Mi stringe un po' di più.
" Io, te, un albero che è privo di gusto perché non ho scelto io i colori..."
Mi scosto interrompendolo per difendere il mio albero stupendo.
"Il mio albero con palline rosa e fiocchi bianchi è bellissimo, non come quel coso orrendo che mi hai costretto a fare alla baita."
Ora posso ritornare al mio posto al calduccio nel suo abbraccio ignorando il suo sguardo di sufficienza.
"Dicevo, io, tu, un albero, Stark che fa a pezzi il tuo tanto amato cappello da elfo che gli hai preso..."
Mi volto di scatto verso quella peste, sta mordicchiando quel bellissimo cappellino verde, sconfitta mi poggio sul petto di Christian.
" Una cena deliziosamente bruciata..."
Gli tiro uno schiaffetto sul braccio stavolta senza muovermi.
"É colpa tua se abbiamo bruciato la portata principale."
Avvicina la bocca al mio orecchio solleticando la mia pelle con il calore del suo respiro.
" Mi sembravi distratta quanto me. "
Gli tiro un altro schiaffetto provocando in lui una risata.
Sto così bene poggiata sul suo petto, protetta dalle sue braccia, sento il suo cuore battere ed è un suono ritmico che mi infonde sicurezza, perché ora, qualunque cosa possa accadere, so che batte anche per me.


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