Come due pezzi di un puzzle.

Capitolo 52 - Sara

Sara

Apro gli occhi e lui è lì, sdraiato accanto a me, il suo braccio intorno alla mia vita come se volesse tenermi vicina, come se non volesse lasciarmi andare neanche nel sonno.
Avrei voglia di baciare queste labbra, sorrido non potendone fare a meno, le emozioni che esplodono ogni volta al centro del mio petto quando sono con lui, quando mi guarda come la cosa più preziosa e mi stringe a sé come se volesse proteggermi dal mondo, sono potenti.
Mentre ieri sera stavamo per fare l'amore ho sentito un bisogno vitale di dirgli quel ti amo incatenato a lungo nel mio cuore, custodito per tutti questi anni, da quella notte.
Il mio cuore, era in attesa, dormiente, risvegliato per magia da occhi color ghiaccio che ti incendiano, e questo sentimento è sempre stato nascosto, ad aspettare solo lui, perché quest'uomo è il mio destino.

Sono irrimediabilmente innamorata.

Cerco di liberarmi dalla sua dolce morsa senza svegliarlo, gli concedo almeno altri dieci minuti, vado in cucina a preparare la colazione, sono sicura che l'odore del caffè lo risveglierà.
Ahimè ho perso anche il sonno per colpa sua,e pensare che non mi svegliavo mai prima di quattro sveglie, può testimoniarlo il mio capo.
Stark mi viene incontro scodinzolando e facendomi notare di aver fatto pipi fuori dal tappetino igienico, lo guardo malissimo e lo sgrido sottovoce, lo sculaccio, ma in risposta lui mi fissa con i suoi occhioni marroni enormi e sbadiglia.
Ok, non ho il coraggio.
"Sei in punizione signorino, niente pupazzo per almeno tre giorni."
Quel birbantello non sembra preoccupato della mia minaccia, chissà come mai?

L'odore del caffè inizia ad invadere tutta casa e il borbottio della moka mi fa correre in cucina per chiudere il gas, quasi mi brucio al fornello quando una piccola risata mi fa voltare verso la porta.
Appoggiato allo stipite della porta della cucina un dio greco seminudo, me lo mangio con gli occhi e mi godo questa immagine, è a piedi nudi, gambe toniche, addome scolpito, pettorali che vorrei toccare, braccia muscolose quel che basta per stringermi a sé.
Il tatuaggio che ci lega risalta sulla sua pelle, sul suo cuore.
Il mio sguardo si sposta sulle sue labbra carnose, le guance sono nascoste dall'accenno di barba, da quando gli ho detto di amarla preferisce portarla così, finalmente arrivo ai suoi occhi, dei frammenti di cielo, talmente limpido senza nuvole.
Sospiro restando catturata nella sua orbita.

Si avvicina e mi carica in spalla prendendomi alla sprovvista facendomi urlare per la sorpresa, mi ritrovo a testa in giù diretta verso la stanza da letto.
Devo dire che la visuale da queste parti non è affatto male, il suo sedere è a portata di mano e gli tiro una pacca per lamentarmi fintamente dei suoi comportamenti da uomo delle caverne.
Mi butta letteralmente sul letto e scoppio a ridere, la sua figura possente padroneggia su di me, mi osserva con quel sorriso che tanto amo e che mi fa tremare il cuore.
"Voglio trovarti al risveglio."
Si sdraia accanto e mi stringe, i nostri occhi si trovano subito, si troveranno sempre, accarezza la mia guancia e ancora una volta sento un bisogno forte e naturale come respirare di dirgli ciò che mi scoppia dentro.
"Ti amo Christian, non ho mai smesso, non credo che potrei mai farlo."
Mi stringe più forte e i nostri corpi sono così vicini, poso la mano sul suo cuore e quasi percepisco i battiti impazziti, un sorriso nasce spontaneo sul mio viso e mi da il coraggio di continuare.
" Ho creduto di poterti dimenticare, di poter vivere senza di te, addirittura di potermi innamorare di un qualsiasi altro uomo in questi anni."
Scuoto la testa, che stupida che sono stata.
"È impossibile, il mio cuore può amare solo te, lo ha dimostrato."
Mi sento così scossa da queste emozioni che sto finalmente esternando da sentire gli occhi pizzicare, e i suoi occhi, se possibile, mi sembrano più chiari.
"Sara, io voglio questo, noi, una vita intera fatta di noi."
La sua voce è quasi spezzata dall'emozione e non mi aspettavo queste parole.
Lo bacio, non potendone fare a meno, contemporaneamente sorrido felice, non riuscendo a contenere la felicità che scoppia nel petto.