Epilogo - Christian

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Chris
Tre anni dopo.

Prendo le birre dal frigo, una la stappo e inizio a sorseggiarla soffermandomi a guardare la vita caotica di questa città attraverso la finestra della mia cucina in un giorno di primavera, il liquido ghiacciato scende lungo la gola dissetandomi e non posso non pensare a come sia cambiata la mia vita.
Se ripenso al passato, posso solo darmi del coglione da solo, per pura codardia stavo rischiando di perdere ciò che ho adesso, e sono fortunato ad aver avuto una seconda opportunità dalla vita, da lei.

Non è semplice fidarsi di qualcuno che ci ha già feriti, qualcuno che ha preso il nostro cuore e lo ha semplicemente calpestato, andando via senza voltarsi, perché è quello che da fuori è sembrato, è ciò che lei ha sempre pensato in quegli anni lontani.
Invece, a volte, bisognerebbe cercare di scavare a fondo sul vero motivo del comportamento di una persona.
Io, quel giorno ormai così lontano, sono morto mille volte rinunciando a lei, credendo scioccamente di lasciarla libera.
Ovviamente, ho tutte le colpe delle nostre sofferenze e posso essere solo grato alla donna che, in fondo, non ha mai smesso dentro di sé, di proteggere un sentimento che ha deciso di essere più forte di tutto e tutti, persino del tempo.
Un sentimento che in quegli anni lontani, mi ha tenuto vivo, che ho custodito gelosamente perché era l'unico modo per sentirla vicina, senza mollare, anche quando entrambi  abbiamo provato a scacciarlo dai nostri cuori, senza riuscirci.
Per fortuna Sara ha trovato il coraggio di rischiare ancora, di mostrarmi il suo cuore ridotto a pezzi a causa mia, un cuore a metà, un cuore che era identico al mio, combaciavano come sempre alla perfezione, proprio come la prima volta, esattamente come due pezzi di un puzzle.
Ho cercato in ogni modo di riprendermi un amore che scioccamente mi ero lasciato sfuggire di mano, ho sfidato il mondo intero dopo averla ritrovata, lottando in primis contro le sue paure, perché è questo che mi ha insegnato questa donna incredibile, non mi sarei mai più arreso e non l'ho fatto.

Le risate che invadono questa casa che fino a pochissimi anni fa, appena arrivato in questa città, era totalmente silenziosa, mi fanno sorridere, esco dalla cucina, mi affaccio nel salone posando le birre sul tavolo, vedo tutti i nostri amici riuniti.
Sergio e Carlo come al solito battibeccano per stupidaggini, mentre Natalie cerca di mettere pace, i soliti bambinoni, non cresceranno mai, ma il loro legame è molto forte, camuffato da un finto odio.
Emma cerca di pulire il viso paffutello del piccolo Edoardo che è sporco di cioccolato, ovviamente incolpa il povero Michele, in effetti, ero io presente, è stato lui a dargli quel pasticcino enorme, troppo grande per un bambino di quasi due anni, ma per solidarietà maschile, non lo dirò mai.
Tanto sono sicuro che ci penserà quel combinaguai di Daniele, che si diverte come sempre a vedere le nostre dolci metà bacchettarci, lui fa sempre la spia.
"Come ha fatto ad arrivare a prendere quel dolce da solo, non lo capisco, secondo me, centri tu."
Si lamenta la biondina armata di fazzoletto imbevuto.
"Si, si, l'ho visto io, glielo ha dato il caro paparino."
Daniele inizia a ridacchiare beccandosi un'occhiataccia dal diretto interessato.
"Tu, prima o poi farai una brutta fine."
Marco lo avvisa serio, ma Dany peggiora la sua situazione, come al solito.
"Non puoi farmi fuori, devo organizzare le nozze di Ginevra ed Edoardo."
Lo sguardo di quel geloso di Alex si fa minaccioso.
"Ci penserò io a farti fuori se dici ancora sciocchezze simili."
Detto ciò, va dalla sua piccola che gioca sul tappeto.
"Potrebbe esserci un altro pretendente, lo scopriremo presto."
Sorrido alle parole di una Emily eccitata.
Manca solo Claudio, è in viaggio di nozze, ma gli faremo una video chiamata nel momento clou, Sara ci tiene molto che in qualche modo ci sia anche lui.
Vado verso le camere, la porta della stanza di Stefany è socchiusa, sento le mie donne parlottare e mi fermo ad origliare.
"Quest'anno mi farai un regalo bellissimo, l'ho già detto a tutti i miei compagni a scuola."
É così eccitata mia figlia per questa novità, temevo la prendesse male, per fortuna anche i rapporti con Gabriella sono civili, probabilmente aiuta molto il fatto che ha finalmente qualcuno nella sua vita, mi sembra un brav'uomo, soprattutto con la bambina.
"Sí, sarà un compleanno speciale per te, ora che il fiocco del tuo vestito è fatto puoi andare dagli altri, ti raggiungo subito."
Risponde Sara allegra, infatti subito dopo, quel tornado che mi somiglia esce correndo, vedendomi ride per la sorpresa, mi abbraccia fugacemente e la guardo correre in salotto, non posso non pensare che stia crescendo troppo in fretta.
Entro in camera, osservo la donna che amo scrutare la propria immagine sul lungo specchio rettangolare che copre una intera anta dell'armadio.
I nostri occhi si trovano attraverso questo, riconoscerei il suo verde splendende e così chiaro, fra milioni di occhi, come la mia anima riconoscerebbe la sua, così pura e rara.
Il sorriso che nasce come un fiore sul suo volto, è il riflesso del mio, è un'emozione ogni volta nuova quella che invade e riscalda il centro del petto, un battito familiare che infonde sicurezza.
"Sono enorme, e ingrasserò ancora."
Inizia a piagnucolare, io, la abbraccio dalle spalle, le mani si posano sul suo ventre sempre più rotondo che è sempre più ingombrante.
"Sei perfetta."
Non lo dico solo per farle piacere, ma perché lo penso, in realtà la mia vita grazie a lei, ora, è perfetta.
"Sono emozionata, fra qualche minuto scopriremo se è maschio o femmina, ma è così dispettoso che sarà sicuramente un maschio."
Mi osserva con lo stesso sguardo di una mamma che rimprovera il proprio figlio.
"Magari sarà testarda come la mamma, ed è per questo che nelle ultime due ecografie non ci ha fatto capire se comprare tutine blu o rosa."
La sua espressione fintamente indispettita è quasi comica, si sistema il vestito rosa tenue decorato con grandi fiori azzurri,il campanello richiama la nostra attenzione, di sicuro saranno i nostri genitori che stavano chiacchierando nell'appartamento al piano di sopra e resteranno per un paio di giorni.
Andiamo dagli altri, i nostri due personali event planner nel frattempo hanno finito di addobbare il salotto, in giro qualche palloncino, ma è tutto concentrato dietro il tavolo, festoni, piatti e palloncini con su scritto 'boy o girl?' bicolore, ovviamente azzurro e rosa.
Al centro del tavolo una bella torta con tanta panna che di sicuro Sara non vede l'ora di mangiare, le si sono illuminati gli occhi appena l'ha vista, fa concorrenza ai bambini qui presenti.
Stampato sopra un punto interrogativo.
"Dai, chiamiamo Claudio."
Alex subito esegue gli ordini di mia moglie, fa partire la videochiamata, ma non dobbiamo attendere molto, il volto sorridente degli sposini appare subito.
"Ciao futuri mamma e papà, non vedevamo l'ora."
Ne hanno passate tante quei due, lui prese una sbandata per un'altra, poi perse la retta via, ci ha fatto preoccupare molto, perché a volte, l'amore può rischiare di distruggerti, ma alla fine, ti salverà sempre.
"Tutti pronti?"
Mia moglie non vede l'ora di tagliare questa torta, il colore del ripieno ci svelerà il sesso del nostro bambino, sinceramente fremo anche io.
Marco impugna uno sparacoriandoli, spero solo che i piccoli non si spaventino,gli occhi di tutti sono puntati su di noi, sono un po' agitato, sarebbe bello se fosse una bambina che somigliasse a Sara, ma se fosse un maschio, sarebbe grandioso.
Le sue mani delicate afferrano la paletta tagliatorta, affonda nella panna azzurra e rosa, proprio al centro, taglia sorridente e appena scosta la fetta, ecco un bel pan di Spagna con delle crema azzurra.
La guardo entusiasta mentre lei mi sorride e sussurra 'lo sapevo', le sue braccia si intrecciano intorno al mio collo, la sua risata felice è musica per me, cerco le sue labbra e non mi bastano mai.
Gli applausi dei nonni e dei ragazzi con la loro gioia ci investe, insieme ai coriandoli che spara mio cognato.
Dopo i festeggiamenti Stefany è voluta restare a dormire nella mansarda con i nonni, le ragazze hanno sistemato praticamente tutto quindi c'è poco da fare, mi avvio verso la stanza quando un vociferare mi ferma.
"Secondo me, sarai bello e forte come il tuo papà, e mi farai impazzire come lui, perché tiri già tutti questi calci, ma che fai lì dentro balli la macarena?"
Scoppio a ridere rivelando la mia presenza, i suoi occhi saettano nei miei e mette il broncio, la conosco, vuole essere coccolata, chi sono io per negargliele e poi, mai contraddire una donna incinta, a causa degli ormoni sono davvero pericolose.
Mi corico nel letto accanto a lei, accarezzo il suo viso, la mano scende sul suo pancione, mio figlio tira un calcio e lei si lamenta ancora.
Che strano, nostro figlio, un esserino frutto dell'amore che ha superato tanti ostacoli, un amore che non si è mai spento, come un faro nella notte più buia, guidandoci l'uno verso l'altra.
"Sai, pensavo, se non fossi venuto a Roma, o se io non ti avessi dato un'altra possibilità, o se tu non..."
La interrompo subito, perché è inutile pensare a eventualità simili, tutto questo era già scritto.
"Il destino avrebbe comunque trovato il modo di riportarmi a te, ed io non mi sarei arreso mai Sara, proprio come è successo, perché un amore come il nostro, capita una volta nella vita."
L'emozione traspare attraverso quei smeraldi chiari, la sua mano cerca la mia intrecciando le dita, porto il suo polso alle labbra e bacio quel tatuaggio, quel simbolo che ci rappresenta.

"Ogni pezzo della mia anima combacia perfettamente con la tua, le mie rientranze  con le tue spogenze e viceversa, per potersi incastrare alla perfezione,  come puoi sfuggire a questo, come puoi rinnegare questo senso di completezza?"
Sorride timida e abbassa lo sguardo per un attimo, quando poi mi guarda da sotto le lunghe ciglia, quasi mi sembra di scorgere lo stesso sguardo della prima volta, quando le dissi che non poteva andare via, in quel pub, alla fine di una delle serate più bizzarre che abbia mai vissuto, quella sera, quell'incontro mi ha cambiato la vita e ancora non lo sapevo.
"Sei sempre stato tu l'unico tassello mancante, ciò che cercavo da sempre, siamo come due pezzi di un puzzle Christian, ora siamo completi finalmente."
Preme le sue labbra morbide sulle mie, e il cuore scalpita come sempre in questo petto, so che qualunque cosa accadrà nel nostro domani, noi, ci ritroveremo sempre.

" Preme le sue labbra morbide sulle mie, e il cuore scalpita come sempre in questo petto, so che qualunque cosa accadrà nel nostro domani, noi, ci ritroveremo sempre

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