Un Incontro e uno Scontro

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"Quindi perché sei qui?" Star entrò con circospezione nell'ufficio che era stato apparentemente assegnato a Belladonna, si fermò di fronte alla scrivania, ma non si sedette.

"Ma secondo te..." La ignorò Bellador, sedendosi tranquillamente sul divano vicino alla imponente vetrata che dava sul parco "...che casa mi assegnerebbe il cappello parlante?"

Star rimase a bocca aperta per qualche secondo, incapace di comprende per quale assurdo motivo la donna fosse così stranamente loquace e contemporaneamente si rifiutasse di arrivare al punto. "Credo Serpeverde, ma forse meriteresti di alloggiare nella Foresta insieme a dei veri serpenti."

"Creature meravigliose i serpenti. Totalmente incompresi." Replicò senza battere ciglio. "Diamo per scontato che siano li pronti ad strangolarci, ma di base passano le loro giornate a fregarsene il cazzo di noi."

"Quindi visto che anche tu te ne freghi il cazzo di chiunque, possiamo saltare alla parte in cui mi spieghi PERCHE'.DIAMINE.SEI.QUI?"

Bellador si alzò un po' stizzita. "Senti, rilassati un attimo. Vieni nella mia stanza senza neanche un alcolico, non è buona educazione. Tua madre non ti ha insegnato nulla?" Si fermò un secondo a ponderare le sue parole e poi aggiunse. "Ok, cancello l'ultima domanda, ammetto che pure per me è un po' troppo insensibile."

"Mia madre, Susan Potter, mi ha insegnato quello che poteva, ma ammetto che essere cresciuta in un buco sperduto non ha reso il compito facile. Se invece parlavi della donna che mi ha partorita... si, no. Certo che no."

"No, infatti, brutta stronza Rose."

Star sospirò, si sedette sul letto e iniziò a giocherellare con degli anelli trovati sulla scrivania. "Ora sono rilassata, e sul tuo comodino c'è il rum che volevi. Adesso posso sapere perché sei qui?"

"Certo cara." Disse Bellador, alzandosi dal divano e distendendosi senza esitazione accanto a Star. "Ma prima converrai con me che questo materasso è molto più confortevole del vostro, vero?"

"Sinceramente passo la maggior parte delle notti in un letto diverso da quelli standard, ma si, è molto più comodo di quelli nei dormitori." Borbottò Star rassegnandosi al fatto che seguire la conversazione di Belladonna sarebbe stato meno faticoso che cercare di guidarla.

Ridendo le rispose: "Temo che all'epoca i fondatori di Hogwarts avessero altre idee per la Stanza delle Necessità, ma ehi chi sono io per giudicare. Dateci dentro."

Due colpi sulla porta distrassero le due donne dalla loro conversazione. Belladonna si limitò ad annuire e ricominciò a parlare, alzandosi lentamente.

"Non ti dispiace se mi cambio vero? Dovevo essere dall'altra parte del mondo circa 30 minuti fa." disse guardandosi il polso, sul quale però non c'era nessun orologio. "E' che ci tenevo particolarmente ad avere questo piccolo momento di bonding tra di noi. Tra parentesi, tu dovresti scioglierti un po', sei troppo tesa. Non voglio ucciderti."

"Fai pure." Rispose Star, il che fu totalmente inutile dal momento che la donna si stava già spogliando. Dopo di che la ragazza trasse un profondo respiro. "Quindiiii, se non vuoi uccidermi, perché sei qui?" Domandò nel tono più casuale possibile.

"Perché qualcuno ti vuole morta."

"E non sei tu?" Chiese conferma lei.

"No, nella lista delle creature che mi fanno paura e vorrei eliminare tu sei sotto ai criceti." Rivelò mostrando due magliette a Star. "Maglia rossa o nera? Sto optando per un look rassicurante."

"Non lo saresti nemmeno con una maglia rosa con un grosso smile giallo, ma direi rossa."

"Trovo anche io che il rosa mi sbatta un poco, non mi dona." Concordò riponendo però la maglia rossa nell'armadio. "Non posso darti una risposta al momento" Disse finalmente seria. "Ci sono troppe azioni in movimento e troppe scelte che ancora devono essere compiute. Per quanto stronza posso sembrare non sono tua nemica e spero che questo rimanga così per molto tempo. Tua madre al contrario mi odia, non so bene perché dato che sono una persona tanto gentile..."

Una Cornice Luminosa - 7° annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora