Un Altro Gradino

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James si svegliò di soprassalto, sollevandosi a sedere di scatto a discapito della povera Lily che era poggiata su di lui e si trovò sbalzata via.

"Mi dispiace!" James si preoccupò subito di controllare le condizioni della giovane; trovò a tentoni la bacchetta e ne accese la punta infilandosi gli occhiali con l'altra mano.

"Tutto bene, andrebbe meglio senza la luce negli occhi." Borbottò lei con la voce impastata.

"Oh, scusa." James spostò la bacchetta.

"Che succede, comunque?" Domandò Lily.

"Star ha avuto un incubo."

"Brutto?"

"Terribile."

"Lo hai visto?" Si stupì lei ora del tutto sveglia.

"Un po'."

"E perché non vai da lei?"

James tornò a sdraiarsi mettendosi un braccio dietro la testa. Osservò il tetto della tenda, in particolare la finestrella trasparente che Star aveva creato perché tutti potessero vedere le stelle. "C'è Sirius con lei."

Lily rimase in silenzio appoggiando di nuovo la testa al petto di James.

"Gliel'ho promesso, sai?" Mormorò il giovane. "Ho promesso a Star che mi sarei assicurato che la persona con cui avrebbe voluto passare il resto della sua vita sarebbe stata capace di occuparsi dei suoi incubi."

"Dì, la verità; all'inizio non credevi esistesse e per questo pensavi che ci saresti sempre e solo stato tu per lei." Scherzò Lily.

"Invece ho sempre saputo che era Sirius." Ripose James e lei poté quasi percepire un sorriso malinconico aprirsi sul viso di lui. "Anche lui aveva degli incubi. Mi facevano più paura i suoi, forse, di quelli di Star. Star ha sempre parlato del suo passato in tono leggero, anche dei momenti peggiori. Sirius, invece, non parlava mai. Dovevo immaginarmi cosa stesse passando leggendo l'ombra nei suoi occhi. È come quando sei piccolo e scendi le scale di notte, se accendi una grande luce sei sereno, se ne accendi una piccola ogni soffio di vento o lieve tremolio ti sembrano minacciosi. Era più quello che non sapevamo a spaventarci."

"E Star riesce a calmare gli incubi di Sirius?" Domandò la giovane dopo qualche attimo di silenzio in cui aveva cercato di fissarsi quel racconto nella memoria.

"Non credo gliene vengano quando sta con lei. È completamente diverso. Lei è la sua luce delle scale ed è talmente luminosa che non lascia quasi spazio alle ombre. Io sono così contento per loro che... comunque, sì, non c'è nessuno meglio di Star che si possa occupare degli incubi di Sirius." Il tono di James si era alzato più volte preso dall'euforia e dalla gioia, per poi abbassarsi rendendosi conto di quanto fosse squillante in tutto quel silenzio. Ma a Lily non era importato nemmeno per un attimo; lo strinse a sé pensando a quanto James Potter fosse speciale. Vederlo così felice, sinceramente felice, per i suoi amici la faceva pentire di ogni singolo sguardo d'odio o parola scortese che gli aveva rivolto negli anni.

"Non idolatrarmi, mi monterò la testa." Rise James stupendola ancora per come fosse quasi in grado di leggerle nel pensiero.

"Non mi sognerei mai di farlo, già ora in questa tenda c'è a malapena abbastanza aria. Un solo complimento e il tuo ego la consumerebbe tutta." Ribatté lei.

Il giovane si spostò per guardarla negli occhi e le sorrise, poi però il suo sguardo si fece pensieroso. "Credi che le cose sarebbero diverse se non mi fossi comportato in quel modo?"

"Intendi se ti avrei frequentato prima?"

"Intendo: Severus. Credi che sarebbe una persona diversa se non lo avessimo tormentato?"

Una Cornice Luminosa - 7° annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora