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Loki: "Cos'è questo baccano?" chiede entrando nella stanza dove ci sono Febe e Peter ancora per terra "Febe! Thor presto vieni!!" dice avvicinandosi lentamente.

Febe: "Grazie" dice fiondandosi tra le braccia del fratello "So che avete preso una Mela di Idunn"

Loki: "Come fai a saperlo?"

Febe: "Me lo ha detto una persona" dice facendo spallucce.

Thor: "O mio Dio ha funzionato!" 

Febe: "Pensavate davvero di liberarvi così facilmente di me?" dice facendoli ridere.

Thor: "Ci hai fatto prendere un infarto" dice abbracciandola.

Peter: "Sono tutti preoccupati per te"

Febe: "Ti credo senza di me sareste tutti persi" 

Loki: "La mela ti deve aver dato alla testa mia cara"

Febe: "Ti piacerebbe. Bene allora, che facciamo adesso? Il popolo sa di quello che è successo?"

Thor: "Sanno solo che la loro regina stava male"

Febe: "Bene, allora prima andiamo dagli altri sulla terra, ho un paio di cose da sistemare. E poi tornata qui farò una dichiarazione agli asgardiani"

Peter: "No no. Scordatelo ti devi riposare. Sei quasi morta"

Febe: "Oh ma dai! Sto bene davvero"

Loki: "Per quanto mi costi ammetterlo, il bimbo ragno ha ragione. Devi riposarti" poi vedendo l'espressione contrariata della sorella cerca un compromesso "Almeno un giorno, e poi potrai riprendere tutte le tue attività"

Febe: "E sia" accetta. Passano la giornata successiva tranquillamente, o quasi, infatti Febe come promesso insegna a Peter ad andare a cavallo e a tirare con l'arco, che tra contusioni e attentati alla sua vita, riesce ad arrivare a fine giornata.

Peter: "AIUTOOOO! Come si ferma questo coso!" dice tirando le briglie del cavallo, che indisturbato continua a correre ad una velocità piuttosto elevata. 

Febe: "Devi tirare forte le briglie!" dice correndo al suo fianco con Pegasus.

Peter: "Lo sto facendo" dice a un passo dal vomitare anche l'anima.

Febe: "Gli fai il solletico, devi tirarle forte! Così" dice tirando quelle di Pegasus che immediatamente inchioda. Peter cerca di fare la stessa cosa, ma il suo cavallo continua ad andare per la sua strada. Di colpo anche il suo cavallo inchioda, non grazie a Peter, ma perché davanti a loro si presenta un fiumiciattolo. Al contrario di Pegasus però, il cavallo non ha la prontezza di fermarsi con tutto il corpo, e quindi il povero Peter finisce nello stagno direttamente di testa.

Febe: "Stai bene?" si sforza di non scoppiargli a ridere in faccia, mentre scende da Pegasus.

Peter: "Credo di avere una contusione celebrale" dice massaggiandosi la testa "E credo anche che Pegasus stia ridendo di me" dice guardando l'espressione insolita del cavallo.

Febe: "Non solo lui" dice non riuscendo più a trattenersi.

Peter: "Ah sì? Ti prendi gioco di me? Adesso ti faccio vedere io" dice prendendola a sacco di patate e buttando anche lei in acqua.

Febe: "PETER BENJAMIN PARKER! COME HAI OSATO!" dice togliendosi i capelli dal viso.

Peter: "Sei decisamente più carina quando hai quell'espressione imbronciata" dice ridendo.

Febe: "Chissà come mai sei sempre tu a procurarmela!" dice schizzandolo "Direi che le lezioni di cavallo possiamo sospenderle per adesso. Passiamo al tiro con l'arco" dice risalendo in groppa "Forza pivello!"  dice girando il cavallo e galoppando fino a palazzo.

Peter: "Grazie per avermi aspettato" dice una volta arrivato. Tra i capelli è pieno di foglie e ramoscelli e ha diversi graffi sul viso "Credo che questo cavallo mi odi. Ogni volta che tiravo le briglie da una parte per evitare un cespuglio o dei rami, lui andava esattamente nella direzione opposta facendomeli prendere in pieno" dice aspettando pazientemente che Febe gli tolga tutte le foglie.

Febe: "Forse con l'arco sarai più fortunato" dice dandogliene uno molto semplice di legno "Ok, per le prime frecce staremo vicino al bersaglio, poi man mano ci allontaniamo. Mettiti così" dice facendogli vedere come impugnare l'arco. La prima freccia che scocca va a finire dentro una finestra del palazzo, così come quelle seguenti, alcune fra i rami degli alberi circostanti, altre conficcate per terra, o d'ovunque forche nel bersaglio. L'ultima freccia, prima che Febe decida di riprendersi l'arco per non fargli uccidere qualcuno, finisce conficcata nel mantello di Loki, che passeggiava tranquillamente per il giardino "Corri corri corri!" dice prendendolo per mano e correndo all'interno della prima stanza che trovano aperta per non farsi vedere "Questo non dovrà mai venirlo a sapere, altrimenti possiamo ritenerci entrambi spacciati"

Peter: "Quale cosa? Io non ho visto niente" dice facendo spallucce.

Febe: "Bravo vedo che hai capito"

Peter: "Si chiama istinto di sopravvivenza"

Febe: "Ti spaventa così tanto mio fratello?"

Peter: "No, non è che mi spaventa...mi terrorizza. Mette in soggezione"

Febe: "All'inizio fa così con tutti. Ma vedrai che piano piano diventerà sempre più gentile. E' un po' come un cane randagio. All'inizio ringhia per proteggersi, se ti vuoi avvicinare devi farlo cautamente senza movimenti improvvisi. Ma poi una volta addomesticato è buono"

Peter: "Non dirò a Loki che lo hai chiamato cane randagio se mi prepari quel dolce così buono. Come si chiamava? Frienrick!"

Febe: "Questo è un ricatto bello e buono"

Peter: "Quindi ci stai?"

Febe: "Certo. Non voglio morire così giovane" dice dirigendosi alle cucine "Non rompere niente mi raccomando" lo prende in giro una volta arrivati.

Peter: "Haha molto divertente" Nelle cucine alcuni cuochi sono indaffarati attorno ai fornelli, così Febe li manda via per poter stare da soli.

Febe: "Prendetevi una pausa" 

Peter: "Non credo esistano altre regine che cucinano da sole"

Febe: "Non mi considero una regina comune infatti"

Peter: "Posso aiutarti?" chiede quando nota che non riesce ad arrivare ad uno scaffale.

Febe: "Sì grazie. Prendi quella ciotola e versaci dentro questo" dice dandogli un sacchetto.

Peter: "Che cos'è?"

Febe: "Polvere di ossa" 

Peter: "Polvere di che?!" fa un salto.

Febe: "Scherzo" ride "E' solo farina. Anche noi usiamo cibo normale sai?"

Peter: "A volte trovo che tu sia veramente malefica" le fa notare. 

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