7. «Amare non è essere deboli.»

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«Da quando non ti va di far serata?.» mi chiese Gaia, passandosi una mano sul vestito nero in velluto che indossava, osservandomi allo specchio. «È una serata tranquilla insieme agli altri, come sempre.»

«Non lo so, non ho voglia e basta.» dissi, mentre Gaia e Alice si guardarono, per poi scrollare le spalle e riprendere a prepararsi. «Tenetemi d'occhio i ragazzi, sopratutto Anas.»

«Tranquilla, il tuo fratellino tornerà a casa sano come un pesce.» mi disse Gaia, alzando i due pollici delle mani, facendo scoppiare tutte e tre in una fragorosa risata.

«Mentre voi due fate le brave con Mattia e Valerio.» dissi, posando lo sguardo prima su Gaia e poi su Alice. «Muoio dalla voglia di diventare zia, ma aspettate ancora un po'.» risi a questa mia ultima affermazione, mentre le due mi lanciarono degli sguardi di fuoco, il che mi fece ridere ancor di più.

• • •

Le mie due amiche del cuore sono andate via da una mezz'ora abbondante. Anas era rimasto stupito del fatto che non volessi andare con loro, ma mi inventai la scusa che mi sentivo poco bene e quindi mi lasciò stare.

Il vero motivo per cui non volessi andare in realtà era perché volevo stare un po' sola, senza nessun motivo. Avevo semplicemente voglia di stare sola, seduta davanti al cielo buio a pensare a cosa mi stesse accadendo nelle ultime settimane.

Dopo la conversazione in piena notte con Amine, fatta ormai 1 settimana fa, non ho più riaperto il discorso con nessuno del gruppo; avevo fatto una promessa ad Amine e non avevo intenzione di infrangerla, per nulla al mondo.

Feci un tiro della mia sigaretta, guardando il cielo, senza nemmeno una stella in cielo. Passai una mano fra i miei capelli mori, facendoci passare le mie dita magre dentro.

Spesso mi capitava di essere di mal umore senza un motivo, cosa che non capivo. Spesso sentivo il bisogno di una persona al mio fianco che mi amasse e proteggesse più della sua vita, non lasciandomi mai; ma poi, mi risveglio dai miei sogni, rendendomi conto che non accadrà mai.

A risvegliarmi dai miei pensieri fu il campanello, il quale mi fece sobbalzare. Guardai l'orologio al muro, vedendo fossero a malapena le 23:30. Stranita, andai ad aprire la porta, dove mi ritrovai Amine.

«Ei, che fai qui?.» chiesi, mentre il ragazzo entrò in casa, come se fosse casa sua, anche se è un po' lo era davvero, visto che è cresciuto qui.

«Anas mi ha detto che non ci saresti stata in discoteca e quindi non sono andato.» disse, dando un rapido sguardo fuori dalla finestra, per poi riposare la sua attenzione su di me.

«Non riesci proprio a stare senza di me, Amine?.» chiesi ridendo, mentre vidi il moro grattarsi la nuca imbarazzato. «A parte gli scherzi, cosa ci fai qui?.»

Lo vidi sospirare, portandosi entrambi le mani all'interno delle tasche della sua tuta, osservando fuori dalla finestra. «C'è questa ragazza che mi interessa.» iniziò a dire, mentre il mio cuore fece un balzo. «Ma ho paura di legarmi troppo a lei, più di quello che già sono. Farmi vedere debole davanti a qualcuno è una tra le cose che odio di più.»

«Amare non è essere deboli.» dissi, interrompendolo, mentre lui scosse la testa.

«Si invece, la gente come me non deve provare emozioni.» disse, iniziando a far tremare involontariamente una gamba.

Sospirai, capendo che qualsiasi cosa gli dicessi non avrebbe mai cambiato idea. Mi avvicinai al moro, posando il mento sulla sua spalla e accarezzandogli leggermente il braccio, in modo da farlo rilassare.

«Non me ne intendo di relazioni, ma prova a fargli capire che sei interessato a lei.» dissi, vedendolo annuire. «Dormi con me?.» chiesi, senza aspettare una sua risposta, prendendogli la mano e conducendolo in camera mia.

Lo feci stendere al mio fianco, io mi misi con la testa sul suo petto, sentendo il suo battito cardiaco battere molto velocemente, mentre lui posò una sua mano sul mio fianco, proprio come eravamo piccoli.

«Buonanotte Mon Ange.» dissi, sentendo le narici invase dal suo profumo da uomo.

«Buonanotte jolie.» lo sentii dire, per poi cadere in un sonno profondo.

𝗣𝗮𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝗺𝗮𝗿𝗲 ; 𝗡𝗲𝗶𝗺𝗮 𝗘𝘇𝘇𝗮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora