8. «Gli occhi Amine, non mentono mai.»

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*Capitolo scritto dal punto di vista di Amine
La osservai mentre dormiva; il suo viso era rilassato, mentre qualche ciocca di capelli mori erano sulla sua faccia. Li spostai delicatamente, temendo di poterla svegliare, ma fortunatamente non accadde. Il profumo del suo shampoo alla fragola era diventato tutt'uno con il mio, cosa che mi fece sorridere.

Era l'unica persona con cui io riuscissi ad abbassare ogni mia difesa, mostrandomi davvero per ciò che sono. Aveva la capacità nel calmarmi con un semplice sorriso. Ogni volta che era al mio fianco sentivo una strana sensazione alla bocca dello stomaco, che forse ho ignorato per troppo tempo.

Ho capito di essere innamorato di lei solo quale mese fa, dopo una lunga chiacchierata con mia madre, la quale mi ha fatto aprire gli occhi su innumerevoli cose. «Tu ami da morire quella ragazza e quando te ne accorgerai mi ringrazierai.» mi disse; parole più sagge di mia mamma non esistevano.

Vidi la porta aprirsi e la figura di Anas comparire, il quale guardò prima sua sorella e poi me, guardandomi confuso. Gli feci segno di uscire e mi spostai da Marika, a malincuore, chiudendo alle mie spalle la porta delicatamente.

«So che siete amici da una vita, ma fa strano vedere mia sorella e il mio migliore amico a dormire insieme.» disse, non appena lo raggiunsi in salotto, sedendomi al suo fianco sul divano.

«Fra' è tutto apposto. Anch'io al posto tuo sarei stranito.» dissi, posando una pacca sulla spalla al mio amico, il quale mi sorrise.

Sentii un peso all'altezza dello stomaco, sentendomi in dovere di raccontare ad Anas i sentimenti che provavo per sua sorella. Sia per liberarmi di un peso e di avere un appoggio da parte sua.

«Se uno della compagnia si innamorasse di Marika, cosa faresti?.» dissi, posando i gomiti sulle mie gambe, guardando il mio migliore amico, che era diventato improvvisamente silenzioso.

«Sai come sono fatti gli altri, non sono tipi da storie serie. Li spezzerebbero solo il cuore.» disse.

«O lo spezzerà lei a loro.» dissi, vedendo Anas guardarmi confuso.

«Devi dirmi qualcosa, Amine?.» chiese, inarcando un sopracciglio. «Dal modo in cui mi guardi e dal tono di voce che stai usando penso che tu mi debba dire altro.»

Sospirai, alzandomi dal divano, portandomi le mani al capo, cercando di trovare le parole più giuste per spiegare ciò che avevo dentro. Presi una sedia e la posizionai davanti a lui, sedendomici sopra.

«Andrò diritto al punto frère.» dissi, mentre una mia gamba tremava involontariamente, forse per l'ansia.
«Sono innamorato di tua sorella, da morire.»

Lo vidi sgranare gli occhi, mentre un silenzio assordante calò nella piccola stanza. «Te lo sto dicendo perché sei il mio migliore amico e non vorrei che questa cosa intralciasse il nostro rapporto.»

Lo vidi annuire, per poi prendere una sigaretta dal suo pacchetto e accendersela. «Sai, credo di averlo sempre saputo.» commentò, sbuffando fuori il fumo dalle sue labbra.

«Davvero?.» mi lasciai scappare, provocando una piccola risata al mio amico.

«Ho sempre notato una certa intesa fra voi due, che Marika non ha nessun altro del gruppo.» disse, mentre io sorrisi a queste parole. «Non voglio illuderti, non so se lei sia interessata a te o meno.»

Mi passò la sigaretta una volta arrivata a metà, come nostro solito fare, per poi posare anche lui i gomiti sulle sue ginocchia.

«Gli occhi Amine, non mentono mai.» disse, indicandosi con l'indice della mano destra l'occhio destro, mentre io lo ascoltavo. «Non vi guardate come dei semplici amici e non passa inosservato.»

𝗣𝗮𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝗺𝗮𝗿𝗲 ; 𝗡𝗲𝗶𝗺𝗮 𝗘𝘇𝘇𝗮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora