5| Tequila

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Carlotta.



Avevo lasciato il telefono nelle mani di Harry osservando minuziosamente ogni sua mossa nel smontarlo con estrema pignoleria. «Sai che non aiuta sentire il tuo fiato sul collo Lottie» disse Harry alzando il viso verso il mio. Arricciai il labbro inferiore, mettendo le mani conserte. «Stai maneggiando la cosa più preziosa che ho, scusami se sono agitata» bofonchiai alzando gli occhi al cielo. «Quella più preziosa?» «Non hai idea delle cose che ci sono lì dentro.» Harry si fermò, appoggiando gli attrezzi sulla scrivania. «Piccola, mi stai dicendo che non hai fatto backup né salvataggi in cloud?» domandò con dolcezza, scossi il capo. «Non mi fido di tutte 'ste cose, che se poi qualcuno decide di hackerarmi il telefono fineri nei guai, oltre che in qualche chat di feticisti del dark web» risposi seria, notando un sorrisetto sommesso diventare sempre più spavaldo sul suo viso sexy. Sul suo viso e punto. Sospirò, leccandosi le labbra. Lo faceva apposta? «Potevi dirmelo prima» «Cosa che sono prudente?» «Psicopatica, avrei detto psicopatica» commentò sarcastico rimontando il telefono. «Che fai? Lo rimonti rotto?» «Adesso sì: lo accendo, mi dici la password del telefono e ti faccio un backup come Dio comanda, poi tutte le tue cose preziose te le salvo in un hardisk esterno ed infine ti aggiusto il vetro» rispose tranquillo. Sbattei le palpebre un paio di volte in più del necessario, aspettando che dicesse altro o semplicemente che notasse il mio dissenso. «Che c'è? Non ti fidi?» «Assolutamente no, chi mi dice che non vai a guardare le mie foto, i video o le mie note audio?» «O che le vada a mettere nel dark web?» mi prese in giro. «Non fare lo spiritoso, sono un'insegnante, se i miei alunni vedessero certe cose finirei come quello della scuola dove lavoravo prima che, dal nulla, è stato licenziato» «Che cosa aveva fatto?» domandò divertito. «Avevano fatto girare un video dove si faceva una sega nel bagno degli insegnanti.» Harry mi guardò malizioso, appoggiando il telefono sulla scrivania: «Ci sono video simili nel tuo telefono Lottie?» Arrossii, spostando lo sguardo oltre il suo. «Ti piacerebbe guardarli» affermai imbarazzata, Harry si leccò le labbra, ma prima che potesse rispondere continuai: «Ma non ci sono video di quel tipo.» «Foto?» chiese subito dopo. «Hai il pensiero fisso tu, eh?» commentai lasciando di proposito la domanda priva di risposta, considerando che sarebbe stata affermativa. «Quanto ci vuole per fare tutto questo procedimento? E quanto mi verrà a costare?» domandai cambiando discorso, Harry si stiracchiò. «Un paio di giorni e sul prezzo ci possiamo accordare quando sarà pronto. A cena.» Scossi la testa con frenesia: «Assolutamente no, non posso stare senza telefono un paio di giorni» «Certo che no, altrimenti come posso mandarti emoji di melanzane che schizzano sulle pere?» ironizzò aprendo un cassetto e tirando fuori un telefono dentro una cover militare. «Mettiti comoda, te lo sistemo in modo tale da poter essere operativa» «Qui? Non mi fai andare alla festa?» «In mezzo a tutto quel testosterone? Vestita così? Assolutamente no, certi piaceri me li voglio godere in solitaria.» Sussultai. Se la mia psicoterapeuta avesse assistito a questa scena avrebbe sicuramente detto qualcosa del tipo "Te le vai a cercare Carlotta", no, probabilmente avrebbe ceduto anche lei a quella mascella perfettamente squadrata, per non parlare del sorriso e gli occhi verdi. E le fossette. E la barba sbarazzina. Avrebbe ceduto di brutto!

Lo guardai sorridermi in silenzio, aspettava che dicessi qualcosa e avrei dovuto dire qualcosa, qualsiasi cosa cazzarola. Ma tolsi le scarpe in silenzio, tornando alla mia umile statura, e mi aggirai nella stanza alla ricerca di qualcosa che mi tenesse abbastanza impegnata da non pensare a quanto sarebbe stato bello spostare la sedia dalla scrivania per sedermi sopra di lui. Nudi. Toh guarda, un libro. Mi sedetti zitta zitta sul letto, iniziando a sfogliare le pagine, poi cambiai posizione, stendendo le gambe, scoperte dallo spacco. Le coprii, ma il bustino era comunque troppo stretto: dovevo appoggiare la schiena e la spalliera era troppo lontana. Sbuffai, optando per la cosa più comoda: sdraiarmi. A pancia insù però, altrimenti la scollatura avrebbe dato troppo spettacolo e stava maneggiando il mio telefono santo cielo! «Stai comoda?» chiese divertito. «Molto. Anche se ho sete» tentai, Harry scosse il capo. «Potevi prendere qualcosa da bere di là» «Ma che ne sapevo che c'eri tu e che mi avresti sequestrata? Io ero convinta di contrattare il prezzo con il coinquilino del collega poco raccomandabile di Nico» affermai in un sospiro. «Dà questa impressione Luca, te lo devo concedere. Ma sarei stato irremovibile sul prezzo se la cliente non fosse stata Cleopatra» affermò, nascosi il sorriso sotto il libro: «Non conosci le mie doti contrattuali» «Non sai quanto possa essere persuasivo.» Ridacchiai: «Disse il ragazzo dopo un altro palo.» Harry si morse il labbro, annuendo: colpito e affondato, uno a zero per Lottie. «Sì okay, mi hai fregato. È proprio necessario che tu stia a testa in giù?» chiese divertito, feci spallucce. «Cambiando punto di vista vedi le cose in modo diverso, anche tu sembri più innocente visto da qui» risposi ammiccante. Come era successo? Ero sdraiata nel letto di Harry Sexy Styles vestita da Cleopatra, flirtando spudoratamente con quella sicurezza che mai avrei pensato di indossare davanti a un ragazzo così figo. Era sicuramente il vestito. «Anche da qui non è male, gran bel vestito Lottie.» Appunto. «Dici così solo perché ti ho battuto al tuo stesso gioco» affermai incisiva, Harry fece spallucce: «Oppure perché da qui ti vedo un capezzolo, quello che preferisci.» Abbassai lo sguardo sul mio seno: era tutto sotto controllo. Lo guardai male: «Ti piacerebbe» «Molto devo dire.» Sospirai, spostando l'attenzione sulle pagine del libro, fingendo di leggere, «Se mi avessi fatto bere un po' ora avrei potuto chiederti di barattare un capezzolo in cambio dei tuoi servigi» affermai senza pensarci. Harry mosse la sedia, arrivando fino alla porta, aprendola.«Lù, portami la Tequila» urlò, poi si girò verso di me «Solo le brutte persone si rimangiano la parola data.» Stavo ridendo. Harry Sexy Styles era anche spiritoso, ovviamente. E non era quel tipo di umor studiato apposta per far ridere le persone e fare colpo, no. Lui era spontaneo. Gli avrei tirato fuori il capezzolo solo per questo. Luca entrò nella stanza con la bottiglia in mano, spostando dopo un secondo lo sguardo da Harry a me, tornando poi su Harry. «Maestro, un giorno mi insegnerai» commentò divertito, lo guardai male, Harry alzò gli occhi al cielo. «Scommetto che il tuo amico è single» affermai tirandomi su nel modo più goffo che potessi, sotto lo sguardo divertito di Harry. «Be' io vi lascio soli e vado ad alzare il volume della musica, fate tutto quello che farei anche io», si congedò Luca. «Uhm, tatuaggi di dubbio gusto, battute squallide e occhi da triglia?» chiesi ironica, Harry ridacchiò. «Io ne intravedo uno» commentò, mi coprii le tette d'istinto, facendolo ridere. «Tatuaggio, intravedo un tuo tatuaggio» si corresse, arrossii girando il braccio verso l'alto per guardare il mio Pingu. «Non è di dubbio gusto, è la mia mascotte» bofonchiai, sorrise. Poi si alzò dalla sedia, sfilandosi la felpa dall'alto. Quanto sarebbe stato scorretto chiedergli di rimanere a torso nudo tutto il tempo? No, aveva la canottiera, cosa che Ryan Atwood proprio levati. Ero estasiata. E impressionata: quanti tatuaggi aveva 'sto ragazzo meraviglioso. «Guarda, abbiamo già una cosa in comune e ancora non ci conosciamo. Dovremmo conoscerci meglio» affermò, indicando la scritta Pingu sul braccio sopra l'ascella. Dovevo averlo guardato in un modo troppo profondo, i miei occhi non erano capaci di trattenersi e lo bramavano più della porzione di lasagne al primo giorno di dieta: il sorriso divertito di Harry era diventato una smorfia quasi di dolore. «Che c'è che mi guardi così?» chiesi timida, lui scosse il viso, svitando il tappo della bottiglia. «Ah, io ti guardo così? Tieni. Bevi» affermò serio, dando tuttavia prima un sorso lui. «Potrei prendermi il Covid bevendo a canna» puntualizzai, sorrise. «Preferisci che ti faccia quello che mi sta passando per la testa? Perché ti assicuro che il Covid è l'ultimo dei pensieri che dovresti avere» «Passami la Tequila.»

Love me Lottie [hs] ~ COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora