7| Confidenze.

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Carlotta

Mi svegliai la mattina dopo sentendo vibrare il telefono militare di Harry: cinque messaggi e non erano ancora le 8 del mattino.

"Buongiorno brontolona, sei stata nei miei sogno stanotte. Mi hai rotto le palle anche lì"

Storsi il naso, andando al secondo messaggio: "Però nei miei sogni posso farti tacere come mi pare a me" Stronzo. Proseguii la lettura "Oggi è il mio giorno libero: mi occuperò del tuo telefono pensando a come potrai ripagarmi, devo solo accompagnare un amico a scuola" "Ma quanto dormi ancora?" "Ti va di uscire con me stasera?"

Mi stiracchiai infilando gli occhiali da vista appoggiati sul comodino.

"Ma se ta la dessi, no, la smetteresti di essere così petulante, Harry Sexy Styles?" scrissi velocemente come risposta unica, alzandomi dal letto controvoglia: oggi sarei dovuta entrare puntuale per fare supplenza a quella d'italiano che si era presa una bella settimana di ferie. Avevo pensato di portare un DVD con un classicone da vedere con i sottotitoli, per evitare di fare la pesantona con tre ore filate d'inglese, preparando già la borsa e lo zaino con il proiettore e il pc, oltre che i vestiti. Dopo gli sguardi lascivi di Darvis il sabato prima, avevo deciso di cercare di essere sempre in ordine, passando in rassegna ogni capo d'abbigliamento del mio armadio, mettendo da parte quelli che mi facevano sentire goffa e lasciando in evidenza tutti quelli che mettevano in risalto le mie curve, senza accentuare la ciccia. Ovviamente non lo avevo assolutamente fatto per Harry. Solo per farmi vedere da Darvis. Certo.

Nel caso specifico di oggi, avevo scelto un paio di pantaloni a vita alta e a zampa di elefante, con un top e un blazer abbinato, in un classico total black perfetto per ogni occasione. Soprattutto perché mi faceva più magra e tonica di quanto in realtà non fossi. Mi sistemai i capelli in una pratica ed elegante coda alta e mi truccai appena per dare il tocco in più, solo dopo aver indossato le francesine con il tacco comodo da lavoro guardai la risposta di Harry: "Perché pensi che il mio obiettivo sia quello di scoparti e andare oltre?" Sogghignai, scrivendogli al volo, prima di infilare la giacca autunnale: "Perché sei un uomo, è nella tua natura."

Infilai il telefono nella borsa, chiusi la porta a chiave e corsi a lavoro con l'auto entrando pure in riserva. 

Che palle.

Arrivai abbondantemente prima del suono della campanella, potevo fumare in santa pace, prima di passare allo scanner dei prof più anziani. Tirai fuori la Iqos e le heets blu, sbirciando curiosa nel cellulare la risposta di Harry, ci rimasi molto male quando non lessi nulla. «Buongiorno prof, è bellissima oggi. You're look like an angel» Alzai lo sguardo, divertita, sentendo la voce del mio alunno, cercandolo tra i ragazzi che piano piano stavano arrivando davanti all'ingresso «Rizzi, sono lusingata, ma è illegale anche in questo caso, raggiungi il tuo socio prima che si prenda un due di picche dalla Franceschi» risposi indicando il suo amico, lui rise facendomi un cuoricino con le dita, raggiungendo il gruppetto dei suoi compagni. «Buongiorno prof, viene vestita così tutti i giorni a scuola?» Non poteva essere Harry. Mi girai dall'altra parte, era a un passo da me. «Che cazzo ci fai qui?» chiesi sottovoce, Harry mi guardò dal basso verso l'alto: «Meno male che sono venuto, mi sarei perso tutto questo.» «Questo avvalora la mia tesi» affermai piano, imbarazzata. Harry alzò gli occhi al cielo: «Esci con me stasera e parliamo di queste tue stupide convinzioni per le quali dovrei essere sazio di te dopo una scopata» «Davvero allettante, ma mi tocca rifiutare: ho promesso a Nico un apericena tra amici» «Ottimo, a che ora?» Era scemo? «Chi ti avrebbe invitato scusa?» domandai acida, lui ridacchiò, grattandosi la nuca. «Ti passo a prendere, così non devi guidare e puoi bere tranquillamente» ritentò. Effettivamente così era allettante. «Non penso che Nico ne sarebbe molto entusiasta» tentai in un momento di lucidità che durò tanto quanto i suoi occhi che continuavano a guardare le mie forme senza pudore. «Ti metti questi pantaloni anche stasera?» «Probabile, perché, mi stanno male?» chiesi insicura, si morse il labbro, tornando sui miei occhi. «No, al contrario ti stanno molto bene, ma non riuscirei ad evitare di guardarti il culo» rispose sincero con voce roca, sfiorandomi la coscia e non riuscii a trattenere quel dannato brivido su per la schiena, muovendo le spalle. Harry se ne accorse e sorrise ricolmo d'ego, avvicinandosi ancora di più a me. «Allora a che ora vengo a prenderti, prof?» chiese, sospirai cedendo: «Alle sette, puntuale, altrimenti vado via senza di te.»

Love me Lottie [hs] ~ COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora