15| Tutto okay, lui è con me.

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Carlotta

«Chiara o scura?» - «Sì dai, facciamo entrambe. E da mangiare? Cosa ti va?» - «Gelato, ci vuole del gelato» - «E le patatine fritte.»

Stava facendo tutto da solo, lo osservavo in silenzio, camminando un passo dietro di lui, prendendo solo una bottiglia di Tequila, che sembrava essere la cosa migliore da fare in mezzo al suo delirio. Si fermò giusto un secondo davanti allo scaffale con i preservativi, cercando il mio sguardo alle sue spalle. «Interessanti quelli al watermelon» commentò, infilando un paio di dita dentro la tasca della mia minigonna. Assottigliai gli occhi, ma la parte inferiore del viso era di tutt'altro avviso, sorreggendo il sorrisetto malizioso come fosse la torcia delle Olimpiadi. «Fila dritto marinaio, la nave rimane attraccata al porto stasera» affermai, girandolo dalle spalle. Solo quando fui sicura che non mi stesse guardando, allungai la mano sul gel lubrificante allo stesso gusto, con azione riscaldante. Togliendo tutti i Jake Jacob e Thomas, rimanevano solo le mie mani. Ed Harry, ma non tanto in fretta. Divertente quanto mi stessi già mettendo avanti nell'immedesimarmi in un contesto di coppia. Scossi il capo, raggiungendolo prima che potesse notare la mia sosta, fino alla cassa.

La commessa sussultò notandolo, assumendo poi un atteggiamento da flirt con un tono di voce basso nel parlargli, piegando anche le braccia per strizzare le tette dietro la polo gialla. «Un bell'uomo e del gelato: la serata perfetta» disse la cassiera, ammiccando. Harry, mister ego, sogghignò. Presi in mano la situazione: «E non l'hai visto nudo, sì insomma gnam» affermai forzando un sorriso, sbattendo sul rullo il gel lubrificante e la Tequila, infilandomi poi tra il suo braccio. «Se ti azzardi a dire qualcosa ti spezzo le ossa» sussurrai, Harry rise, sporgendosi verso l'espositore di fronte alla cassa per prendere i preservativi allo stesso gusto del gel. «Ci piace mantenere una certa coerenza di sapori» commentò, strizzandomi una chiappa. Feci un saltino, facendolo ridere ancora, e intanto la cassiera aveva cambiato espressione. Tiè.

«Sei contenta?» Mi chiese usciti dalle porte, tenendo salda la presa sulla mia mano.

«Non userai quei preservativi con me» risposi seria, Harry sogghignò piegando il capo sul mio per un bacino sull'attaccatura dei capelli: l'emblema della dolcezza. Possibile che un bacetto così casto e intimo riuscisse a spazzare via tutte le giuste convinzioni?

«Andiamo, così intanto avviso Nico» dissi mansueta, stringendo le dita nella presa.

"Stiamo arrivando, abbiamo patatine, gelato e birra. E la Tequila, ovviamente. Cercate di vestirvi per favore, se mi ritrovo Evie ancora nuda, finisce che ci faccio l'amore anch'io"

«Non ricordo che avessi bisogno del gel lubrificante, Lottie» ruppe il silenzio Harry, una volta in macchina, mentre stavo finendo di scrivere il messaggio a Nico, lo ignorai, non notando il suo sguardo diretto al mio telefono. «C'è stata anche qualche Emily, Liza e Victoria, tra i Jake, Jacob e Thomas?» domandò con un mezzo sorrisetto. «Spii anche la tua modella francese quando scrive al telefono?» Alzò gli occhi al cielo. «Quanto me la menerai con 'sta storia, Lottie?» «Fino a quando sarò certa di non doverti dividere con lei» risposi sincera, mentre Nico stava scrivendo.

"Stiamo guardando Netflix, ci rivestiamo. State arrivando tu e chi? Non farò una cosa a tre con mia sorella"

"E chi ha parlato di cosa a tre? Arriviamo"

Alzai lo sguardo verso Harry, sentendo troppo silenzio, mi stava fissando. «Che c'è?» chiesi ingenuamente. «La chiamo» affermò serio, premendo un tasto dal volante e dicendo all'auto di chiamare Charlotte. «Charlotte» ripetei a bassissima voce, quella stronza aveva anche il mio nome e rispose dopo appena un paio di squilli. «Harry, bebé ti stavo proprio pensando» affermò biascicando. «Sei fatta o ubriaca?» chiese sospirando lui, lei rise. «Pourquoi bebé? Vuoi divertirti avec moi?» «Sciacquetta» commentai incrociando le braccia al petto, Harry sogghignò. «No, come l'ultima volta che me l'hai chiesto. Ti hanno portato le tue cose?» chiese ancora lui, lei si lasciò andare in un lungo sospiro. «C'est la fin, vero bebé? Proprio ora che mi hanno proposto un contratto importante.» Alzai gli occhi al cielo civettando la sua voce nel chiamarlo bebé. Harry appoggiò la mano sulla mia coscia, accarezzandola con dolcezza. «Charlotte, non ti farai più viva vero? Ho intenzione di non perderla più» affermò con lo sguardo fisso sulla strada. Lo guardai interrogativa, la modella fece un versetto vezzeggiativo simile a ohlalà. «Non fare stronzate bebé, buona fortuna» concluse, mettendo giù la chiamata. «Che significa?» gli chiesi, sorrise: «Che non parleremo mai più della modella francese con cui andavo a letto. Devi chiamare qualcuno tu?» domandò guardandomi di sottecchi. «La mia regola è mai più di una volta, così non ci posso stare male. Nessuna chiamata da fare» risposi guardandomi le mani. «Una regola che cambia da questo momento, Lottie. Mai più se non Harry» disse serio, sospirai. «Farò il possibile» commentai sogghignando, Harry inchiodò. «Lottie. Non ho intenzione di dividerti con nessun altro» disse serio, sussultai e anche l'ultima parte restia, cedette al suo fascino. Figuriamoci se il mio corpo fosse stato dalla mia parte una volta tanto. «Andiamo a casa che il gelato si scioglie» commentai, portandomi la sua mano alle labbra per baciarla. Sospirò, più tranquillo questa volta, cambiando stazione radio. «Oh Dio Harry sei tu!» esclamai esaltata alzando il volume, canticchiando la canzone con la radio. Sentivo i suoi occhi addosso, non mi interessava fare una figuraccia, ero solo felice del momento che stavo vivendo. Chiusi gli occhi per imprimere il tutto nella memoria, li riaprii solo sentendo Harry su di me. «Cosa...» cercai di dire, ma lui mi zittì con un bacio, che poi si spostò sul collo, sotto il colletto della t-shirt che stava salendo dalle sue mani. Quando prese i seni tra le mani gemetti, mentre nelle casse la sua voce ci coccolava nel nostro piccolo angolo di paradiso. Tornò sulle mie labbra, baciandomi con foga. Quando la canzone finì si spostò di poco, tenendo la fronte attaccata alla mia. «Non ho resistito. Sei meravigliosa» disse a fiato corto. Ero sua.

Love me Lottie [hs] ~ COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora