26 - SONO QUI PER JUNGKOOK (Taehyung)

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Erano passate due ore, eppure Hwasa non ne voleva sapere di tornare in camera sua. Mi aveva visto rientrare, sconvolto dalla visita all'ospedale, e il tutto si era aggravato quando, alle sue domande su come fossa andata o cosa fosse successo, io avevo risposto chiudendole la porta della mia camera in faccia.

Da quel momento aveva deciso di restare lì, seduta in corridoio, in attesa che io le aprissi o che magari decidessi di uscire per cenare o prendere una boccata d'aria.

Peccato che non abbia intenzione di fare un bel niente se non tornarmene a casa mia e mandare tutto all'aria.

Non c'è più Park Bogum, il mio progetto è andato in fumo, e presto o tardi sarò costretto a confessare per quale motivo quel bel ragazzo tatuato non si presenterà più ai nostri appuntamenti di lavoro. Tanto vale farlo adesso, no?
Tanto vale fare le valige, uscire da quella camera, e tornare a casa dichiarando a tutti quanti che sono un pagliaccio ridicolo che si era messo in testa di fare non so che, anzi che si era messo in testa di fregarli, ma come al solito non si è dimostrato all'altezza di fare niente.

Ad essere rimasto fregato da tutta questa storia ero stato solo io alla fine, e nel modo peggiore che potessi mai immaginare.

Pensavo di essere abituato alla solitudine, ma dopo quelle splendide giornate trascorse con Jungkook, adesso il silenzio nella mia stanza sembrava pesare come il più grande dei macigni.

Nessuna battuta idiota a cui rispondere sollevando gli occhi, nessuna risata che lascia intravedere dei denti da coniglietto perfettamente bianchi, nessuna proposta assurda a cui avrei sempre e solo risposto di sì.

Lui con me ha chiuso e non c'è niente che possa fare per fargli cambiare idea.

<< Taehyung, il ristorante sta per chiudere, per favore vieni giù con me a mangiare qualcosa >>

L'ennesimo tentativo della mia migliore amica che resterà senza risposta.

Non ho voglia di mangiare, né ho voglia di uscire e interagire con qualcuno, fosse pure il cameriere che mi chiede di indicargli quale tra quelle pietanze con nomi assurdi voglio ordinare.

Incredibile come i loro nomi mi fossero sempre sembrati normali, fino a poco tempo fa.

/ Per favore, vai via / non faccio quasi in tempo ad inviare quel messaggio, che subito la ragazza dall'altra parte della porta mi risponde con un perentorio << non vado da nessuna parte, apri per favore >>

Hwasa sarebbe capace di dormire fuori dalla porta, accucciata come un cagnolino in attesa che esca da lì? Purtroppo sì, e non c'è niente che possa fare per impedirglielo o per costringerla a girare i tacchi e tornarsene nella sua bellissima camera.

Si merita questo trattamento? Ha senso che con i miei comportamenti io faccia soffrire qualcun altro, oppure ho imparato qualcosa da come è finita con Jungkook?

Mi basterà aprire, rassicurarla, e poi potrò tornare a deprimermi e a pensare a come rivelarle tutta la verità domani, quando sarò più calmo. Mi dispiace di doverla prendere in giro, ma al momento è lei che mi sta costringendo ad un confronto che non ho la forza di affrontare.

Apro la porta quel tanto che mi basta per sbirciare all'esterno, e subito noto la sua figura che scatta in piedi pronta ad entrare o quantomeno ad impedirmi di chiudere nuovamente quella barriera.

Il tailleur è sgualcito, non ha le scarpe e l'espressione è decisamente stanca, eppure è ancora lì per me.

Non è pagata per questo, non è la mia psicologa né la mia babysitter; lei si deve occupare di calcoli ed economia, e lo fa già più che egregiamente, ma questo non le impedisce di essere qui alle dieci di sera solo per assicurarsi che io stia bene.

Voce [ Taekook ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora