33 - E se fossimo fatti per stare insieme? (Jungkook)

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Il viaggio in macchina era stato più tranquillo di quanto mi aspettassi.

Portare Taehyung a far visita ai suoi genitori senza avvisarlo era stato un bel rischio; avrebbe potuto significare la fine di qualunque cosa stesse nascendo tra noi, eppure mi ero quasi sentito in dovere di rischiare per la causa.

Dovevo essere io a spronarlo in questo senso, me l'aveva praticamente chiesto lui senza neanche volerlo.

Il fatto che si fosse sentito così a suo agio con me tanto da confidarsi, aveva creato delle aspettative su di noi che per poco non mi avevano schiacciato. Per quanto fossi onorato dal fatto di essere l'unico eletto ad aver sentito la sua voce da oltre dieci anni (per non parlare di quanto mi reputavo fortunato ad aver potuto assaporare le sue labbra), non riuscivo a godermi appieno il nostro rapporto senza pensare che non fossi all'altezza di questo ruolo.

Mentre lui dormiva tra le mie braccia, mi sentivo contemporaneamente l'uomo più fortunato sulla faccia della Terra e anche il più piccolo degli esseri viventi. Non avevo dormito molto infatti, diviso com'ero tra la voglia di accarezzarlo per tutta la notte e quella di scrivergli un biglietto di scuse e andare via dalla mia stessa casa.

Non è che Taehyung mi avesse chiesto alcunché anzi, per assurdo sembravo andargli bene esattamente com'ero, è che mi continuavo a domandare perché io? Perché non suo zio, la sua migliore amica, un altro ragazzo incontrato per caso al supermercato (Kim Taehyung ci andava al supermercato? I ricchi fanno la spesa da soli?); cos'ha Jeon Jungkook di tanto speciale da meritarsi di poter ascoltare la tua melodia?

E quindi avevo deciso che dovevo fare qualcosa per lui.

Non balbettare e basta mentre cercavo di dargli consigli più o meno sensati, non abbracciarlo perché sentivo già di non poter più fare a meno del suo cuore a stretto contatto col mio, e per ultimo non tatuarlo a caso per assecondare un suo capriccio e dire di aver fatto la mia parte.

Avevo sentito crescere in me la voglia di essere speciale per lui.

<< ...e quindi alla fine era tutto un sogno! Il tipo si risveglia e capisce che la sua vita gli va bene così com'è e che non vorrebbe cambiare niente in realtà. Ci pensi? Assurdo. Tu vorresti cambiarla la tua vita? >>

Come pensavo poco fa: il viaggio di ritorno era stato più tranquillo di quanto mi aspettassi.

Non avevamo fatto alcun riferimento a quello che era successo in quel cimitero, e Taehyung aveva ripreso a parlare e parlare di qualunque cosa gli venisse in mente come faceva sempre.

Avevo scoperto che in realtà adorava parlare. Era sempre pronto ad intavolare una conversazione su qualunque cosa gli passasse per la testa, lo affascinasse o semplicemente avesse attirato la sua attenzione per cinque minuti. Se non fosse stato lui, mi avrebbe quasi seccato il modo in cui tendeva a monopolizzare la conversazione diventando quasi logorroico.

Ma Kim Taehyung era quel lui, e io lo avrei ascoltato per tutta la vita se avessi potuto scegliere.

<< E quindi finisce così? >> chiedo facendo riferimento al finale dell'ultimo libro che aveva letto << Lui si sveglia e decide che ama la sua vita e basta? Un po' banale... >>

<< Beh non ti ho detto di aver letto chissà che grande classico, era una lettura comprata in autogrill due settimane fa, che ti aspettavi? >>

La sua risata è così musicale, e il modo in cui arriccia il naso mentre sorride è fottutamente adorabile.

Mi piacerebbe svegliarmi ogni mattina con quel sorriso davanti.

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