27 - PIACERE, SONO MIN YOONGI (Jimin)

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Svegliarmi non era stato per niente facile dopo ieri notte.

Non solo ci avevo messo ore ad addormentarmi (complici le lacrime e i brutti pensieri), ma, quando finalmente ci ero riuscito, tutto ciò che avevo ottenuto era stato un sonno agitato che mi aveva fatto girare e rigirare nel mio letto fino a quando le lenzuola non erano finite per terra in un cumulo informe.

Yoongi ha rovinato tutto.

Oppure sono stato io a rovinare tutto?

E dire che, per quanto strano, quello che stava nascendo tra noi mi piaceva e non poco. Averci a che fare era stancante e metteva alla prova ogni briciola della mia pazienza, ma allo stesso tempo, ogni conversazione avuta e ogni sua provocazione, erano state una boccata d'aria fresca in quella vita così monotona fatta di libri, computer e incontri occasionali.

Quante volte mi era capitato di uscire con un ragazzo, scoparmelo e non vederlo mai più il giorno dopo? Neanche riesco a contarle ormai.

Eppure ero stato così ipocrita da arrabbiarmi con lui.

Non sono mai stato un tipo da relazione seria, o almeno è quello che continuavo a ripetermi e a ripetere a chiunque me lo chiedesse.

Ma era vero?

Ero io quello a non essere pronto per un rapporto stabile, o erano le persone che mi circondavano che in me avevano cercato sempre e solo sesso occasionale?

E forse è proprio per questo che ci sono rimasto male, perché mi ero fatto un'idea del tutto diversa di lui.

Il nostro incontro era stato così strano e i suoi tentativi di abbordaggio così stravaganti da farmi credere che quella sarebbe potuta essere una conoscenza vera e non una storiella da una botta e via.

C'è da ammettere che ieri non ho proprio smorzato il suo entusiasmo neanche per un istante. Ho lanciato ben più di un segnale, perché anche io ero più che pronto ad avere la mia dose di Min Yoongi sparata direttamente in vena senza passare dal via.

Però un conto è portarmi a casa tua, un altro è cercare di scoparmi nel bagno di una discoteca.

Farlo lì avrebbe significato separarsi subito dopo e chi si è visto si è visto. Niente domande per continuare a conoscerci, nessun abbraccio mentre gli occhi mi si chiudono per la stanchezza, nessuna possibilità di rivederci l'indomani per fare colazione insieme. Niente di niente, e forse ero stanco di essere trattato come quello che non si merita niente.

Sono stanco di essere Jimin la troia che si ubriaca e poi fa le capriole nell'auto di uno sconosciuto che non rivedrà mai più.

<< Amore, sei sveglio? >>

La solita domanda senza senso che mia madre si ostina a farmi ogni volta che entra nella mia stanza. Se sono sveglio lo puoi benissimo vedere da te, e se sto dormendo non posso risponderti; è davvero così complicato da capire?

<< Sì, mà, sono sveglio. Che c'è? >>

I miei genitori sono eccezionali, niente da dire, ma in tutta onestà sono stanco di vivere con loro. Inizio a trovare insopportabili atteggiamenti che fino a poco tempo fa non causavano in me nessun tipo di fastidio, vedi quella domanda da niente posta cinque secondi fa.

<< C'è Hoseok che ti aspetta di sotto. Ha portato la colazione >>

Cavolo, Hobi.

L'unica volta che gli ho scritto è stato per parlargli di Yoongi, ma a parte quella breve parentesi, non faccio che ignorarlo da quasi una settimana ormai. Deve essere furioso, perché di solito passiamo tanto tempo insieme e invece io ho deciso di iniziare questa assurda ricerca di Agust D. senza di lui, e ho finito con l'allontanarmi senza neanche accorgermene.

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