29 - I POSTUMI DI UNA SBRONZA A BASE DI JIN (Namjoon)

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La prima cosa a cui penso non appena apro gli occhi, è quanta voglia avrei di non aprire gli occhi.

Non sono mai stato uno di quelli che dorme fino a mezzogiorno, ma, da quando sono diventato un cameriere, odio la sveglia più di qualunque altra cosa al mondo. Non ho voglia di mettermi in giacca e cravatta dietro un bancone a sorridere a chiunque, solo per ricevere dei grugniti come risposta; e Dio mi scampi da quelli che invece sorridono cordiali prima di chiedermi "un caffè decaffeinato ristretto macchiato freddo con latte di soia senza schiuma amaro ma con due zollette di zucchero".

Vai a bere l'acqua del cesso, Karen, e non rompermi i coglioni.

Se non fosse per quell'assurda presa di posizione nei confronti di mio padre, me ne resterei beatamente a letto senza neanche sentirmi un pelo in colpa.
Però non posso dargliela per vinta, non dopo essere arrivato così vicino al traguardo tra l'altro. Mancheranno sì e no tre giorni alla fine delle riprese, e non esiste che molli adesso.

E comunque, ora che quel momento di dormiveglia è passato, mi sono appena ricordato di avere un motivo anche più importante per vestirmi e recarmi immediatamente in caffetteria.

Kim Seokjin.

"Namjoon...io voglio..." cosa. Cos'è che stavi per ansimarmi sulle labbra un attimo prima che ci interrompessero?

Una volta riuniti agli altri è stato impossibile parlare di quello che stava per succedere tra noi. Abbiamo avuto giusto il tempo di pulire il casino provocato dall'esplosione del mio fucile, e poi siamo dovuti andare via perché si era fatto troppo ormai troppo tardi.

Siamo passati dal litigare e farci la guerra, al baciarci senza sosta con il rischio che qualcuno ci scoprisse. Ammesso che non sia successo, visti i segni inequivocabili di vernice che gli ho lasciato sul viso, tra i capelli e sul petto. Se ripenso alle sue labbra e alla sua lingua...

Dannazione, Soobin, non potevi fare l'uomo e lasciare che ti sparassero le palle senza interromperci?

Purtroppo per me il sapore di Jin è ormai sparito dalla mia bocca, sostituito da quello decisamente meno piacevole di una nottata di sonno agitato, per questo mi sto spazzolando i denti il più velocemente possibile; ma quando sollevo lo sguardo e incontro il mio riflesso nello specchio, noto un piccolo sorriso sulle mie labbra.

Da quant'è che non mi svegliavo così?

E perché adesso sto ridendo e sputacchiando saliva e dentifricio ovunque come un perfetto idiota?

Sembro ubriaco, e forse lo sono anche se l'unica cosa che ho bevuto la sera prima è stata felicità.

<< Spero che ti piaccia la menta, Seokjin, o questo super dentifricio allo xilitolo ti lascerà senza fiato >>

E ammicco anche allo specchio.

Cringe.

Assolutamente cringe.

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Pur essendo l'unico a vivere praticamente sul posto di lavoro, sono sempre quello che arriva in ritardo. Niente di nuovo su questo fronte, ma onestamente sono così euforico che non mi interessa nulla della mia carriera da cameriere in declino ora come ora.

<< Scusate il ritardo >> dico rivolto a nessuno in particolare mentre passo dietro il bancone, diretto verso lo spogliatoio.

<< Buongiorno Namjoon! >> squittisce Hueningkai sfoggiando il suo solito sorriso capace di mettere di buon umore anche il più musone dei clienti.

<< Buongiorno Kai >> rispondo cordiale << E buongiorno anche a te... >> dico parandomi davanti a lui che quasi lascia cadere i due piattini che stava trasportando in quel momento << ...Seokjin >>

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