part 3

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"Quindi dovrebbero essere credo quindici puntate, pensavo di concludere proprio con la vittoria dello scudetto -sempre se lo vinciamo- in modo da coprire tutta l'intera stagione" Roberto spegne lo schermo della tv da quale stava facendo la presentazione e ci guarda aspettando un parere "In primis... lo scudetto lo vinciamo" dice Andrea Agnelli puntandogli il dito contro "E per quanto riguarda tutto il resto, per me direi che va benissimo. Mi sembra un ottima idea, solo bisogna essere certi di avere le autorizzazioni del copyright e tutta quella roba che sapete voi che non voglio avere alcun tipo di problema" dice con un cenno verso lo staff dell'art director "E direi anche di dover stilare un contratto con ciò che può essere rivelato e non, si sa che avremo gli occhi puntati su ogni singola parola detta." suggerisce il direttore di marketing, annuiamo tutti.

Questa mattina c'era stata questa riunione con l'azienda di Netflix italia, si sta pensando di fare una serie tv incentrata sulla juventus, i suoi giocatori e la sua storia. A me sembra un idea fantastica e sono così contenta che Andrea mi abbia voluto, anche se non c'entro nulla con questa roba "Alessia" mi fermo avanti la macchinetta del caffè per il mio solito ventesimo caffè della giornata quando Agnelli mi affianca "Ti faccio un caffè?" gli chiedo, lui annuisce "Cosa ne pensi tu? Credi sia una bella idea, potrebbe funzionare?" rimango un po' senza parole. Non pensavo il mio giudizio fosse così importante essendo che questa roba non rientra neppure nelle mie competenze. Ma apprezzo che voglia sapere anche la mia "Sì. Decisamente è una grandissima idea e funzionerà al cento per cento. La gente ama andare più a fondo e fidati, muore dalla voglia di vedere quanto eclatante sia la vita di un calciatore. Quella privata soprattutto, parlo per esperienza" concludo la frase con una sottile velatura di ironia e una risatina amara, che coglie subito anche lui ridacchiando "Grazie, molto buono"

"Non sentirti obbligato a dirlo" scherzo io e lui mi accarezza la schiena prima di allontarsi e uscire dalla stanza "Ti stima molto eh" sento dire alle mie spalle, mi volto e trovo una ragazza di cui non ricordo bene il nome dato che non ho modo di parlare molto "Oh.. sì. Mi ha vista crescere, mi ammira molto" rispondo io con un sorriso e sorseggiando il mio caffè "Qui dentro ti ammirano tutti, mi chiedo il perché..." abbassa il tono con l'ultima frase ma io l'ho sentita bene, eccome se l'ho sentita "Ehm cosa?" dico io facendo finta di nulla "Si insomma cosa c'entri tu in questa riunione? Non è una cosa di cui ti occupi eppure ci sei. Perché qui dentro è tutto tuo giusto?" la guardo scioccata, lo sta dicendo seriamente o me lo sto immaginando? "Okay non ho idea di cosa tu stia parlando quindi ti lascio nel tuo mondo" faccio un passo indietro per andarmene ancora sconvolta "Ti sembra normale che noi ci facciamo il culo dalla mattina alla sera qui dentro per uno stipendio che non è neanche metà del tuo mentre tu puoi assentarti quando ti pare, te ne vai in giro per lo stadio come se nulla fosse solo perché hai il tuo papino e il tuo fidanzatino che ti assicurano un futuro?." mi volto di nuovo e mi avvicino a lei, cercando di mantenere la calma, più calma possibile. Anche se non credo che sia abbastanza. Tiro un lungo sospiro "Ascoltami, non so chi tu sia ma scommetto che neanche tu sappia chi io sia per parlare così di me. Come ti permetti? Tu non mi conosci neppure."

"Oh non ci vuole molto a conoscerti. Si insomma basta sapere che per fare la bella vita ti scopi i calciatori e che magari un giorno arriverai a scoparti pure Agnelli per prenderti tutto questo. Non mi sorprenderebbe." fa spallucce e una risatiana amara, che urla cattiveria da tutti i poli.
Spalanco gli occhi e la bocca cercando di metabolizzare le sue parole. Non posso far finta che non me ne freghi nulla perché mi hanno ferita, e neanche poco "Perché hai tutta questa rabbia repressa contro di me dio mio.. non so neppure chi sei, cosa vuoi da me? stammi alla larga." le volto le spalle e me ne vado senza aspettare che mi risponda, mi ha già rovinato la giornata "Non stavo origliando.. ma ho sentito." mi dice Giovanni mentre torniamo verso i nostri uffici "Ma chi è quella?" chiedo io ancora sotto shock "Credo si chiami Lucrezia, sta qui da un paio di anni e in realtà credo di sapere perché ce l'ha tanto con te" lo guardo facendogli segno di sputare il rospo "Dimmi che non c'entra Paulo" gli dico io come in una specie di lamento "Mi dispiace deluderti ma si" alzo gli occhi al cielo e sbuffo.

Non credo di volermi sentir dire che siano stati a letto insieme. Anche perché so quelle con cui è stato qui dentro e il suo nome non mi suona famigliare "Lei è amica di quella che stava nella reception lo scorso anno, non facevano altro che fare le cagne in calore avanti a lui da quando è arrivato. Credo sia invidiosa, plausibile" "L'amichetta della reception sarebbe quella dai capelli rossi vero?" annuisce. Ecco lei rientrava nella lista di 'ragazze che mi sono scopato in quanto calciatore ricco, famoso e super figo' e sapevo che quella fosse una vera arpia. Forunata che ne è andata qualche mese dopo il mio ritorno perché mi urtava vederla accogliermi ogni mattina con quel sorriso falsissimo stampato sul viso. O il modo in cui ci provava spudoratamente con Paulo, ero gelosa da morire anche se non stavamo ancora insieme. "Oh fanculo non ho voglia di stare dietro il loro drama da liceo" scuoto la testa e cambio discorso "Allora dimmi, come procedono i preparativi per il matrimonio di tua sorella?"

"Ti va se questa sera andiamo a cena dai Marchisio? Mi ha scritto Roberta poco fa" dico a mio marito mentre andiamo verso l'auto, oggi siamo venuti insieme "Certo, mi piace come cucina Roberta" apro la macchina e mentte salgo lo fulmino con lo sguardo "Okay allora.." prendo il mio telefono e vado sulla chat di Roby per mandarle un messaggio vocale "Roby allora questa sera ci saremo, a quanto pare non sono molto brava a cucinare e mio marito ha bisogno di una buona cena stasera, quindi a dopo" mentre parlo guardo Paulo con le sopracciglia inarcate e con aria di sfida, lui scuote la testa e ridacchia.
"Sei pessima" mi dice mentre metto in moto l'auto "Why? Mi solo preoccupo per mio marito, non voglio che muoia di fame sai" alza gli occhi al cielo e si mette a collegare il bluetooth della macchina per mettere una delle sue canzoni reggaeton a tremila. Non gli avevo detto nulla riguardo l'accaduto di questa mattina anche se le frasi di quella ragazza continuavano a tormentarmi. Davvero ma gente mi vedeva in quel modo? "Uff fraintendi sempre quello che dico, che ansia quando devo parlarti" gli afferro la mano e inizialmente gliel'accarezzo e poi la stringo talmente forte che inizia a pizzicare anche a me "Cazzo Ale.. fai male"

"Lo so, quello che volevo"

sei bella come un gol al novantesimo (2) Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora